Cristina Pozzi sognava una laurea in filosofia. Ma i suoi genitori non erano molto convinti: “Che lavoro farai?”. E così Cristina ha scelto i numeri: ha studiato Economia, è diventata una consulente e infine un’imprenditrice. Nel 2006, insieme al socio Andrea Dusi, ha fondato Whish Days. Erano “quelli” dei cofanetti Emozione3, nel periodo in cui l'esperienza - un viaggio, ma anche una cena - era il regalo perfetto. Dieci anni dopo i due hanno venduto l’azienda a Smartbox. E sono ripartiti. Con un’avventura che stavano preparando da tempo.
Yes, we change. And yes, we can change.
Mentre lavoravano sui desideri degli italiani, infatti, Cristina e Andrea - tuttora soci inseparabili - hanno dato vita a un’associazione no profit. "Si chiamava Impactscool senza la H” - precisa sorridendo Cristina - ed era un’impresa sociale". L’obiettivo era quello di diffondere nelle scuole e nelle università l’innovazione, la tecnologia e il pensiero critico. “Il futuro è open source - era il motto dell’associazione - plasmato insieme e accessibile a tutti”. La bussola di Cristina insomma puntava fortemente verso il futuro.
Future.
C’è scritto proprio così sulla copertina del suo libro pubblicato nel 2017, Benvenuti nel 2050 edito da Egea, dedicato ai cambiamenti e alle criticità. “Il futuro, con le sue straordinarie novità, le esperienze inattese, l’estrema complessità, le opportunità e le minacce che porta con sé, richiede di essere attrezzati” si legge nella sinossi di quel volume. Cristina si stava già chiedendo, probabilmente, come mettere a disposizione di tutti la “cassetta degli attrezzi” per affrontare il cambiamento.
Upskilling e Reskilling.
Così viene definito, nell’ambito della formazione, il processo di adeguamento delle proprie competenze e di apprendimento di skill totalmente nuove. Per ricoprire un ruolo diverso in un’azienda. O perché no, per cambiare lavoro e migliorare la propria vita.

“Con Andrea abbiamo fatto tanti corsi di formazione - racconta Cristina -. Nel 2015 ne abbiamo seguiti alcuni alla Singularity University in California. E lì ci hanno detto, prima di salutarci, di scrivere su un biglietto cosa avremmo voluto fare in futuro e di leggerlo soltanto a bordo dell’aereo di ritorno. In volo abbiamo capito, chiaramente, che volevamo dedicarci alla formazione anche noi. Ma non a quella dei top manager. A quella, invece, di chiunque ne avesse bisogno. Era qualcosa che pensavamo potesse avere una possibilità in Italia e in Europa”.
Nel frattempo l’Istituto Treccani, punto di riferimento per quanto concerne la conoscenza in Italia (e non solo), voleva valorizzare al massimo la formazione che dedicava ai docenti. Treccani avvertiva l’esigenza di un’innovazione capace di offrire agli insegnanti un modo efficace per trasmettere il loro sapere. In un’epoca fortemente influenzata dai social e da un linguaggio in rapido mutamento, serviva una progettazione diversa della learning experience.
Treccani cercava un team che si dedicasse a nuovi modelli di formazione.
Cristina e Andrea cercavano una rampa di lancio per le loro idee.
“È così che è iniziata la nostra collaborazione con l’Istituto” racconta la manager.
Ed è così che nell’aprile 2021 è nata Treccani Futura.
Il piano iniziale è quello di formare i docenti, di contribuire alla loro formazione continua - attraverso il rilascio di diplomi e certificazioni, in accordo con il Miur - e di pianificare con loro attività scolastiche che migliorano l’apprendimento. Cristina fa anche un esempio, legato al mondo del giornalismo: “Suggeriamo di fare un esperimento, in classe, invitando gli studenti a scrivere delle notizie. Ma a un gruppo viene chiesto di scrivere fake news il più possibile credibili. Lo scopo è quello di sensibilizzare i ragazzi riguardo il processo che porta alla disinformazione e al fact-checking. da una parte infatti chi scrive le notizie false deve cercare di essere credibile, dall’altra chi è chiamato a verificarle deve fare di tutto per smascherarle”.
Poi il progetto inizia a fare gola anche ad altri. Cdp Venture Capital ne vuole un pezzo. “Ci piacerebbe fare qualcosa insieme sull’educazione”. E stacca un assegno a luglio 2022, contribuendo con un aumento di capitale a un’idea ben più vasta di “streaming del sapere”.
A luglio 2022 insomma, “dal sapere Treccani”, è iniziata l’avventura di Edulia.
Edulia è una piattaforma in abbonamento rivolta ai docenti - si chiama nello specifico Edulia Treccani Scuola - e da poco tempo, grazie alla sezione Edulia Masterclass, anche a tutti coloro che vogliono arricchire, indipendentemente, il loro bagaglio di conoscenze o competenze. Al momento ci sono 150 corsi disponibili. Ma l’obiettivo, molto ambizioso, è quello di avere un palinsesto di 1.000 corsi entro il 2023.
“Ogni mese rilasciamo nuovi corsi - spiega Cristina - e la piattaforma propone agli utenti le novità e i corsi raccomandati sulla base di quelli consultati fino a quel momento”.
Per ora le 200 ore di lezione sono divise in 7 macro aree: marketing e advertising, scienze e tecnologie emergenti, business e startup, coding e programmazione, crescita personale e soft skills, strumenti pratici per il lavoro, arte e cultura. “Il pubblico riferimento delle Masterclass - dice Cristina - sono gli under 30”.
Negli uffici di Roma, non distanti dall’area archeologica di Largo Torre Argentina, Edulia ha ricavato uno studio di registrazione per i docenti dei suoi corsi. Sono 25, attualmente, i dipendenti che lavorano alla creazione e ‘manutenzione’ del palinsesto di questa Netflix delle conoscenze, divisi tra la Capitale, Milano e Verona.
Mentre racconta la sua creatura, Cristina Pozzi attraversa i corridoi antichi e silenziosi di Treccani, sbircia nella meravigliosa biblioteca dell’Istituto, volge lo sguardo ai sorprendenti affreschi dei soffitti. Cristina ha vissuto il cambiamento sulla sua pelle e ora lavora per cambiare, in meglio, la vita degli altri. Ha anche scritto un altro libro, firmato con Andrea Dusi, dal titolo After - Il mondo che ci attende. Dopo la Pandemia, s’intende.
Bompiani, la casa editrice che ha pubblicato il saggio, la definisce “future maker”, una di quelle in grado di intercettare i driver del cambiamento. E di spiegare come tutto dipenda dalle nostre scelte.
Il futuro che attende Cristina Pozzi, classe 1981, sta per saltare fuori da un cassetto. Sei anni fa si è iscritta al corso di laurea in Filosofia che tanto sognava. E a breve discuterà la sua tesi.
Non è mai troppo tardi per aggiornare le proprie competenze.