Con picchi di 60 mila utenti connessi contemporaneamente e il 90% di recensioni più che positive, Vampire Survivors è il fenomeno Steam del momento, un unicorno dei videogiochi super-indie. Quei fenomeni che deflagrano per passaparola, titoli come Fall Guys, Valheim o Among Us che cambiano la vita dei piccoli team che li hanno creati. Se poi a svilupparli è un solo game designer: “Sinceramente non mi sento a quei livelli, poi naturalmente sono contentissimo ma, allo stesso tempo, ho tanto di quel lavoro da fare che non controllo neanche quanto il gioco sia popolare o meno” a parlare è un sorridente Luca Galante il game designer che da solo ha sviluppato Vampire Survivors.
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Luca Galante ha lasciato il nostro paese dodici anni fa in direzione Londra, ci racconta: “In Italia non trovavo lavoro, in più l’industria videoludica non offriva molte opportunità, quindi sono partito”.

Non trovava un’occupazione neanche da McDonald's, arrivato a Londra, Luca ci dice con ironia: “Avevo bisogno di soldi e il primo lavoro che ho trovato, naturalmente, è stato da McDonald's”.
Galante si è stabilito in Inghilterra quasi per caso: “Sono andato a Londra per l’Eurogamer Expo in cerca di lavoro, armato di curriculum, demo, ma nessuno mi ha filato. Tutti mi dicevano di applicare online”. E Luca applicava online, continua: “Quando chiamavano i selezionatori mi parlavano con un inglese per me, all’epoca, incomprensibile al telefono. Mi chiedevano cose tipo, vivi a Londra? E io rispondevo, sì, ho ventisei anni. No, all’inizio non è andata benissimo. Quindi ho lavorato in un fast food, continuando a sviluppare i miei progetti perché ho sempre avuto l’impulso di creare qualcosa”.

La carriera di Luca Galante come game designer avanza lentamente, i suoi primi titoli li pubblica su Windows Phone, ci dice: “Dei flop micidiali, non solo per i giochi, ma anche per la piattaforma scelta che non è mai decollata. Poi sono passato ai giochi online realizzati in Flash, ora fatti in HTML 5. All’inizio andava benino, stavo pensando addirittura di lasciare McDonald's, poi il mercato è cambiato perché molti editori hanno iniziato a pagare pochissimo le licenze dei giochi agli sviluppatori, 300, 400 euro. Con quelle cifre non ci vivi, se sei uno studente, al limite, puoi arrotondare”.
Stanco del McDonald's, Luca passa allo sviluppo di slot machine. “Ero stanco e volevo programmare, fosse anche stato nel campo del gioco d’azzardo. Ovviamente mi è capitato un lavoro nel gioco d’azzardo”.
Luca Galante confessa che quando ha iniziato a lavorare a Vampire Survivors non aveva un’idea precisa “Ho iniziato a sviluppare il gioco per rilassarmi, per staccare e divertirmi. Ho fatto semplicemente una copia di un gioco che si chiama Magic Survival. Un piccolo prototipo su Android. Era divertente quindi ho continuato”.

Galante ha realizzato il suo gioco costruendolo pezzo per pezzo, per questo motivo dice: “Vampire Survivors è accidentalmente un gioco. Quando l’ho sviluppato mi sono concentrato principalmente sul gameplay, mutuando elementi tipici delle slot machine, alcuni molto evidenti come i forzieri che si aprono e danno l'impressione di aver vinto un grosso jackpot, altri più sottili come gli effetti sonori o le tempistiche delle animazioni. Tutti elementi di design molto importanti nelle slot perché sono gli unici in grado di attirare l'attenzione del giocatore che, nel caso specifico, è chiamato a premere un unico pulsante”.

Naturalmente Vampire Survivors, che si trova in accesso anticipato a 2,39 euro su Steam, non ha nulla a che vedere con il gioco d’azzardo, è un videogame con meccaniche semplici ma che funzionano benissimo, un gioco casual con elementi rogue-lite nel quale bisogna sopravvivere il più a lungo possibile a orde di nemici di forza crescente, fino all'inevitabile game over.
Il suo successo, oltre all’immediatezza e dall'indubbio divertimento che si prova giocando, è dovuto anche ai nomi dissacranti degli undici personaggi sbloccabili, da Gennaro Belpaese a Mortaccio, da Porta Ladonna a Suor Clerici, ci spiega Galante: “Quando iniziavo a lavorare su un nuovo gioco partendo da una visione, da una storia, mi bloccavo, quindi mentre progettavo Vampire Survivors, ogni volta che mi veniva l’istinto di dargli un significato profondo, lo traducevo in battute tipiche dell’umorismo giovanile o in un gioco di parole. Io scherzo su tutto, è divertente sostituire la solita famiglia di cacciatori di vampiri, blasonata e serissima, con una della campagna del sud Italia, dai nomi diciamo, rurali”.
La notorietà di Vampire Survivors deflagra quando SplatterCatGaming, streamer con 727.000 iscritti nel suo canale Twitch, ne fa una recensione entusiasta, ci dice Luca Galante: “Da lì c’è stato un passaparola tra i videogiocatori che hanno iniziato a comprare copie multiple da regalarle agli amici. Poi si sono aggiunti altri streamer generando un effetto a catena. Il gioco ha i suoi pregi, ma la fortuna ha avuto un ruolo enorme. Un merito però me lo prendo, non ho mai mollato, ho fallito diverse volte, ma non mi sono mai arreso”.
Luca Galante recentemente si è licenziato per dedicarsi unicamente alla sua creatura, spiega: “Al momento tutto il profitto che sta generando il gioco l’ho investito nell’azienda che ho appena aperto e vorrei coinvolgere persone con cui ho già lavorato in passato. Il mio obiettivo è trasformare la fortuna che ho avuto in uno studio di sviluppo”. Studio di sviluppo che resterà, come Luca, in Inghilterra perché: “Per aprire l'azienda mi è bastata una telefonata e tredici sterline, stessa cosa per il conto in banca, ma lì non ho neanche pagato le tredici sterline. In Italia c’è troppa burocrazia, quindi, mi spiace, ma resto qui”.