Padova, diventare una squadra
Leandro Barsotti
Quando devi raggiungere un obiettivo quello che davvero conta non tanto l’essere riusciti a raggiungerlo o no. La cosa più importante è come il percorso verso il raggiungimento ti ha fatto diventare la persona che ha meritato quell’obiettivo. E più l’obiettivo è alto, complicato, impegnativo, e più diventi consapevole di te stesso, della tua capacità di resistere, di fare fatica, di rimanere concentrato. Di crederci, anche.
Da questo punto di vista, la sconfitta del Padova sul campo del Renate non è stato un passo falso, ma semplicemente un passo. La classifica la misuri con i punti, ma la squadra non la misuri solo con i punti. La squadra la misuri nelle capacità dei singoli di accettare la propria sfida personale insieme agli altri. Così come nella vita, ci sono partite fortunate e partite meno fortunate. Non è così anche la vita? Ci sono giorni che ti accadono cose belle come un dono, e giorni che ti arriva addosso una tranvata, chiamala sfiga o come ti pare, ma qualcosa che non credi di aver meritato.
E allora ti arrabbi, ripensi a tutto quello che avresti potuto fare o non fare, ti verrebbe voglia di tornare indietro nel tempo per cambiare le cose. Ma le cose non si cambiano, punto.
Di questo Padova mi prendo il bello che sta dimostrando: la disponibilità dei giocatori ad adattarsi in ruoli non propri; la forza del gruppo per sopperire a squalifiche e infortuni importanti; ma soprattutto la consapevolezza che puoi governare ogni partita, la puoi comandare tu, la prendi per mano tu, e non importa se alla fine il risultato non è quello che speravi. Una squadra è forte non per i punti in classifica, ma per come sa stare in campo da squadra.
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