Rugby Sei Nazioni. Ultima tappa in Scozia, in palio la Cuttitta Cup e Crowley sperimenta guardando già al Mondiale
Sabato 18 marzo (ore 13.30) la partita a Edimburgo. Il ct non torna sulla polemica sull’arbitraggio di Italia-Galles che infiamma il web e trova il mito Nigel Owens d’accordo. Gesi il debuttante all’ala, cambi in mischia per far rifiatare
di Fabrizio Zupo
Un momento di Italia Galles allo stadio Olimpico
Edimburgo
Siamo all'ultimo turno del Sei Nazioni e il ct Kieran Crowley sta già guardando oltre, al mondiale di Francia, da quale ci separano ormai quattro test estivi.
E quindi per Scozia Italia (sabato 18 marzo, ore 13.30 italiana, su Sky e Tv8) che vale pure per la Cuttitta Cup (il trofeo dedicato all’ex pilone azzurro morto di Covid ed ex tecnico della Scozia) via al turnover, per far rifiatare o per sperimentare (due gli esordienti assoluti, 23 il totale degli Azzurri debuttanti sotto la gestione di Crowley), ma non può non tenere banco ancora la polemica attorno alla perfomances dell'arbitro Murphy durante Italia-Galles sabato scorso all'Olimpico.
Non ci sono più solo le parole a caldo del ct e del capitano Lamaro: un video ormai virale mostra errore per errore di interpretazione dell'arbitro, conditi da quello che gli assistenti non hanno visto e che il Tmo non ha evidenziato. A partire dall'episodio chiave del placcaggio di Owen Williams in fuori gioco su Brex mentre schiaccia l'ovale in meta. Valeva una meta tecnica del 10-15 quando si era al 25’.
E che non sia una polemica tutta italiana, ma che ha toccato punti sensibili emerge dai commenti nel mondo britannico, fra cui quello fresco di Nigel Owens.
Meta tecnica per l'ex arbitro più famoso al mondo che dice di condividere gli appunti di Crowley, in un'azione già viziata trenta metri prima quando Garbisi buca la difesa con una finta e i due centri gallesi vanno a sbattere contro i centri azzurri senza palla, abbattendoli e impedendo il sostegno. Forse il fuorigioco non c'era, puntualizza Owens perché in gioco aperto (quando non si forma una struttura, ruck o maul) si può placcare da dietro, ma gli estremi della meta di penalità c'erano tutti.
Nell'annuncio della formazione anti Scozia,ieri a Edimburgo, Crowley (criticato dal presidente Innocenti per lo sfogo) a chi gli ha chiesto se rifarebbe quelle dichiarazioni di "Bloody frustation" per gli errori, l'ex All Blacks risponde semplicemente "Onestamente non lo so. Non posso dire cosa dirò in futuro. Guardiamo avanti. Contro il Galles abbiamo fatto tanti errori".
E vediamo le novità maggiori rispetto ai titolari di sabato scorso. Fra i trequarti la novità è l'ala Simone Gesi (uno dei protagonisti della scorsa nidiata azzurra under 20) al posto di Padovani, in mediana Fusco dal primo minuto a far coppia con Paolo Garbisi, in mischia il pilone Riccioni torna titolare con Ceccarelli in panca e Ferrari fuori dalla lista. Come pure Iachizzi che inizia in seconda con Ruzza e Niccolò Cannone a fare la staffetta. Fra gli otto sostituti il tallonatore Marco Manfredi prende il posto sinora occupato da Bigi, Alessandro Garbisi è il secondo mediano.
Le scelte sul XV titolare vengono spiegate così dal ct "Ferrari ha giocato tutte le partite, c'era bisogno di farlo rifiatare. Iachizzi e Fusco hanno sempre dato energia ogni volta che sono subentrati. Gesi segna sempre tante mete (con le Zebre) e per lui è l'occasione di mettersi in mostra".
A chi gli chiede se punti su giocatori che alzino il ritmo ancora di più ma aumentando i rischi in difesa, risponde: "Potrebbe essere un rischio certo. Ma al di là di chi entra, non cambierà il gioco dell'Italia. Fusco e Gesi si sono allenati bene, vogliamo vedere il loro impatto nel match".
E il poco minutaggio a Zuliani, giocatore dall'impatto devastante? "E' vero ha un grande impatto, merita di giocare dal primo minuto. Ma è reduce da una febbre che non gli ha permesso di essere al meglio".
Il quinto turno è quello che mette a confronto le energie residue, le sta già guardando oltre?
"Sì abbiamo bisogno di energia, è stato un torneo duro, dobbiamo anche guardare al mondiale, provare altre alternative e soluzioni"
La Scozia: le assenze del genio Finn Russell e dell'estremo Hogg possono darci un vantaggio?
"La Scozia è una squadra molto equilibrata ed ha una grande rosa. Soluzioni diverse. Chi li sostituirà è valido altrettanto. Noi dovremo focalizzarci sulla disciplina e sul gioco aereo su cui loro puntano molto. Poi hanno giocatori decisivi come Watson e Ritchie e lottano sino all'ultimo".
Il gap iniziale di 19 punti concesso già in tre partite, è solo un fatto mentale o si può trovare una soluzione da allenare? "Trovare una risposta non sarebbe male. Diciamo che l'Italia deve essere più accurata, perdiamo palla con i turnover. E quando succede subiamo nel punteggio".
Scozia: Smith; Steyn, Jones, Tuipulotu, Van der Merwe; Kinghorn, White; Dempsey, Watson, Ritchie J.; Gray J., Skinner; Fagerson Z., Turner, Schoeman. a disp. Ashman, Sutherland, Nel, Cummings, Fagerson M., Price, Healy, Redpath.
Italia: Allan; Bruno, Brex, Menoncello, Gesi S.; Garbisi P., Fusco; Cannone L., Lamaro (c), Negri; Ruzza, Iachizzi; Riccioni, Nicotera, Fischetti. a disp. Manfredi, Zani, Ceccarelli, Cannone N., Pettinelli, Zuliani, Garbisi A., Morisi.
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