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Rugby 6 Nazioni. Capitan Lamaro e gli errori da non ripetere contro l'Irlanda

Sabato 25 febbraio (ore 15.15 diretta Sky, in chiaro su Tv8 e Now) l'Italia ospita la numero 1 al mondo allo stadio Olimpico, attese oltre 50mila persone, dal Veneto si torna ad affollare i treni all'alba per assistere in giornata al match. Manca la stella Sexton

di Fabrizio Zupo
2 minuti di lettura

Negri palla in mano nel match contro la Francia, in sostegno da sinistra Lamaro e Riccioni

 

ROMA
Tu chiamala se vuoi fase di formazione: Australia, Sudafrica, Francia, Inghilterra in quattro mesi 4 delle prime 7 al mondo e sabato 25 febbraio (ore 15.15 diretta Sky, in chiaro su Tv8 e Now) la numero 1 all'Olimpico di Roma: l'Irlanda.
Lasciate pure che la Georgia ci superi nel ranking ovale, battendo nella serie B europea la Spagna.
Il percorso intrappreso da capitan Michele Lamaro e soci - una Nazionale under 25 - non è paragonabile a nulla. Reggere l'urto sarebbe già accettabile, battere l'Australia e vincere ai punti i secondi tempi con Francia e Inghilterra misura il miglioramento della Nazionale Italiana.
Ma restano i due primi tempi di Roma e Londra, mezzora di rodaggio difficile che poi la rimonta non ricuce.
E Lamaro non si sottrae all'analisi alla vigilia dello scontro dopo due settimane di pausa e un infortunio da assorbire. Punto per punto.
Inghiltera: "Prestazione totalmente positiva. Ma non la prima mezzora: abbiamo concesso tre mete da drive da drive, credo sia un record per la nostra mischia. Da questo 19-0 però nella ripresa il nostro gioco ha creato dubbi all'Inghilterra. Non diamo nulla per scontato. Ma dobbiamo imporci fin dall'inizio".

Sexton non sarà della partita, cosa cambia?
"La squadra esce il giovedì, la strategia si chiude lunedì. Per noi non cambia nulla come approccio. E' un'assenza importante per loro: Sexton è un leader e un magnifico giocatore in campo. Byrne non è di meno gioca pur sempre con il Leinster di Sexton".
Troppe punizioni concesse dal pack. A caldo dopo il match di Twickenham, il ct Crowley ha detto che 6 punizioni in mischia chiusa in mezzora è il dato più alto dell'emisfero Nord. L'arbitro ha punito l'ingaggio. Sua interpretazione ma vostra tattica sbagliata e perseveranza nell'errore? Sei punizioni che vi hanno rimandato indietro all'angolo dei 5 metri. Eppure dopo la pausa siete entrati con altro piglio e Riccioni (il più fischiato) subito in meta. Come funziona in questi casi? E' la pressione o una mancanza di comunicazione a impedire di adattarsi, di cambiare strategia, un piano B insomma? O serve la pausa per riprogrammare tutto? Almeno fra i pack leader, come nasce la decisione di un cambio, senza aspettare il ct che spieghi l'errore?

"Ci sono un miliardo di fattori in una partita, questa delle punizioni l'abbiamo analizzata al meglo. Un punto in cui abbiamo lavorato molto. Alzare la comunicazione, Migliorare la chiarezza dei concetti da mettere subito in pratica. Non un vero piano B, ma almeno nel caso della touche in cui ci hanno riportato indietro, la soluzione non è stata trovata subito.

Nuovo corso: volete ribellarvi al destino di perdenti seriali.
"E' Kieran che ci fa credere in questo. Nello sport esiste la giornata no e bisogna farci i conti. La cosa bella è vedere la volontà di tutti nello sforzo e il migliorameno appartiene a tutti. Noi ci crediamo di battere la prima al mondo. Finora c'è stata una riverenza per le lunghe tradizioni altrui, un gap culturale e sportivo.
Ora no. Basta guardare i ragazzi dell'under 20 fanno un lavoro incredibile"

Condizione fisica.
"Sino a venerdì della scorsa settimana ho avuto paura di non farcela, poi sabato ho corso ei lunedì e martedì sono rientrato con la squadra. La fisioterapia e la riabilitazione sono state intense.

L'avversario.
"Gli irlandesi non hanno punti deboli, giocano bene dappertutto. A novembre la partita fra loro e il Sudafrica è stata logorante. Una delle partite più fisiche che abbia mai visto. Anche 30/35 fasi prima che una delle due cedesse un punto. La loro disciplina è encomiabile. Per noi l'imperativo nella partita è restare nella lotta. Sono i più difficili da affrontare. Ma se messi sotto pressione anche loro vanno in confusione".

All'Olimpico sono attese oltre 50mila persone, dal Veneto si torna ad affollare i treni all'alba per assistere in giornata al match. Come nei primi anni 2000 agli esordi del torneo.

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