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Padova calcio, la lettera dei tifosi a Oughourlian: «Cattiva gestione squadra»

Ripetuti cori contro il direttore sportivo, appello di «Appartenenza» al patron. Sotto accusa anche alcune cessioni, il caso dei fuori lista e l’equivoco Radrezza

Stefano Volpe
2 minuti di lettura

Come una fiamma che divampa all’improvviso, ma non per caso, alimentata da un fuoco sempre più bollente che covava sotto la cenere. No, non è stata un fulmine a ciel sereno la rissa che ha coinvolto il direttore sportivo del Padova Massimiliano Mirabelli al termine della sfida pareggiata contro la Juventus Next Generation.

Al contrario, l’episodio è l’apice di un lungo periodo di tensioni irrisolte all’interno dell’ambiente biancoscudato e che stanno deteriorando il rapporto tra la piazza e la società. Ma da quanto? Difficile individuare una data precisa, anche perché forse bisognerebbe portare indietro le lancette di quasi 3 anni. La pandemia ha rivoluzionato la vita di tutti, anche quella del Padova e del suo proprietario Joseph Oughourlian.

Il Covid ha tenuto lontano il patron dalla città del Santo per quasi due anni, da dicembre 2019 a ottobre 2021. Proprio a fine 2021 Oughourlian è tornato due volte, prima di non rimetterci più piede e di rivedere il Padova dal vivo solo nell’infausta finale di Palermo dello scorso giugno.

Due visite in tre anni. Poche, troppo poche per una tifoseria che dopo il fallimento del progetto triennale si trova disorientata su quelli che sono i progetti futuri della proprietà. Sta alla base di questo la lettera aperta che alla vigilia dell’ultima partita di campionato “Appartenenza Biancoscudata” ha scritto a Oughourlian.

Chiari i concetti espressi: la piazza è delusa dai risultati e dal sequestro del cantiere della curva e chiede al patron di tornare a Padova per dare una strigliata ai giocatori e a qualche dirigente e confrontarsi con gli stessi tifosi.

Eccole le altre cause di tensione. La mazzata del sequestro della curva si aggiunge a quella degli ultimi campionati persi sul filo di lana. La richiesta di strigliare i giocatori è un classico, meno quella di fare altrettanto con “qualche dirigente”. Il riferimento è proprio a Massimiliano Mirabelli, che da tre mesi a questa parte è diventato il bersaglio della tifoseria.

Ma al di là della costruzione della squadra, cosa imputano i tifosi a Mirabelli? Specialmente la gestione del gruppo e di alcuni calciatori, che va dal modo in cui sono stati cedute alcune colonne degli ultimi tre anni (vedi prima Della Latta e poi Germano), al caso dei quattro fuori lista, fino all’equivoco Radrezza. Mirabelli è stato preso di mira non solo sui social ma anche degli stessi ultras, che l’avevano contestato a Lecco il giorno dell’esonero di Caneo e sabato si sono ripetuti in maniera molto più veemente, insultandolo ripetutamente dopo il fischio finale. Una frattura netta, nel mezzo della quale si trova la presidente Alessandra Bianchi, che vorrebbe riportare l’armonia tra i tifosi e il ds e non ha mai messo in discussione l’operato di Mirabelli, del quale si fida ciecamente, come si evince anche dal comunicato diramato ieri.

Un comunicato che, tuttavia, ha finito soltanto per alimentare ulteriormente la rabbia dei tifosi, che ieri hanno invaso i social del Padova di proteste. Le dichiarazioni della presidente non sono state digerite dalla tifoseria che si aspettava la condanna dell’episodio violento e le scuse al tifoso coinvolto. Insomma, altra benzina su un fuoco che è ormai definitivamente divampato. Ora c’è da capire se, come e quando si riuscirà a spegnerlo. E se sarà necessario l’intervento dello stesso Oughourlian.

Il patron, che ha letto la lettera aperta, potrebbe rispondere per iscritto agli stessi tifosi ma non solo. Il mese prossimo potrebbe tornare a Padova dopo un anno e mezzo e far sentire finalmente la sua voce sui temi che agitano l’ambiente.

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