Disfatta del Padova a Crema: perde 5 a 0 con la Pergolettese
Nessuno avrebbe pronosticato una sconfitta di queste proporzioni contro una formazione molto meno blasonata
Stefano Volpe
Il Padova naufraga clamorosamente a Crema. È una disfatta con pochi precedenti quella della formazione di Bruno Caneo che perde 5-0 in casa della Pergolettese in modo tanto fragoroso quanto inaspettato. Perché se in pochi si sarebbero aspettati un Padova scintillante nei big match di inizio campionato e in grado di issarsi fino alla testa della classifica, allo stesso modo nessuno avrebbe mai pronosticato una sconfitta di queste proporzioni contro una formazione molto meno blasonata.
Ci sarà tempo e modo in settimana per analizzare e dare la giusta dimensione a questa debacle. Resta il fatto che i biancoscudati, incapaci di imprimere il proprio gioco, sono stati puntiti dalla Pergolettese con le stesse armi che l’avevano fatto grande nelle precedenti gare: intensità, ritmo e aggressività. Armi a cui i padroni di casa hanno aggiunto un cinismo tale da infilare una goleada storica. E il termine non è eccessivo, visto che era da 28 anni (prima giornata della Serie A 1994/95) che il Padova non perdeva con 5 gol di scarto in trasferta. Nei biancoscudati, presentatosi con la formazione annunciata, non ha funzionato niente, se è vero che l’unica azione veramente apprezzabile si è vista al 6’, quando Ceravolo ha sfruttato uno scambio in velocità tra Vasic e Russini, per presentarsi al tiro, respinto dal portiere.
Dal canto suo, la Pergolettese ha tenuto fede a quanto promesso dal proprio allenatore, imponendo subito un ritmo alto alla propria manovra e portando diversi giocatori nella metà campo avversaria. Un atteggiamento positivo, premiato anche dalla buona sorte, visto che alla prima palla buona i padroni di casa passano in vantaggio. È il 14’ quando Abiuso raccoglie un lancio dalle retrovie, vince il corpo a corpo con Valentini (un po’ molle in quest’occasione) e si crea lo spazio per andare alla conclusione, scaricando dai 20 metri un destro rasoterra molto preciso che si insacca baciando il palo. Uno svantaggio inaspettato per gli stessi giocatori del Padova che non riescono a prendere le misure agli avversari e dieci minuti più tardi vengono colti ancora di sorpresa dall’aggressività della Pergolettese.
Al 25’ Curcio si fa soffiare palla sulla propria trequarti, Andreoli crossa immediatamente dalla destra, la difesa biancoscudata è scoperta e Iori incorna da pochi passi colpendo la traversa. Sulla ribattuta il più veloce di tutti a raggiungere il pallone è Abiuso che insacca la propria doppietta. Il Padova è stordito e la Pergolettese nonostante la giovane età si dimostra squadra matura, fiuta l’odore del sangue e affonda la lama sulle fragilità avversarie. La ferita più profonda è a sinistra, dove al 39’ si infila ancora in velocità Bariti che crossa rasoterra trovando Iori, lesto ad insaccare a due passi dalla porta e a firmare il suo primo gol tra i professionisti. Peggio di così non potrebbe andare, o no? No, perché nella ripresa i biancoscudati precipitano sempre di più nel baratro. Già al 3’, un nuovo scatto della Pergolettese manda in tilt la difesa di Caneo.
Andreoli si incunea in area, anticipa Donnarumma e viene steso dal portiere. È calcio di rigore che Vargas trasforma per il poker. A quel punto saltano tutti gli schermi, Dezi prende una traversa su punizione, Belli salva una nuova occasione sulla linea, prima che al 26’ arrivi anche il quinto gol: Villa sgomma sulla sinistra, entra in area indisturbato e supera Donnarumma in uscita. Un tracollo che lascia sbigottiti anche gli stessi tifosi, che (come già fatto dopo il quarto gol subito) urlano alla squadra di tirare fuori gli attributi. Una squadra che, dopo il fischio finale dell’arbitro e prima di andare a salutare i propri sostenitori, si raduna in gruppo in mezzo al campo, provando a dare quel segnale di compattezza che durante i 90’ non si è mai visto.
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