Mille pagine per il mito Ferrari
Si parla, anzi, si scrive, di Ferrari e della recente e imponente biografia uscita ad opera dello scrittore Luca Dal Monte: "Ferrari Rex. Biografia di un grande italiano del Novecento" (Giunti...

Si parla, anzi, si scrive, di Ferrari e della recente e imponente biografia uscita ad opera dello scrittore Luca Dal Monte: "Ferrari Rex. Biografia di un grande italiano del Novecento" (Giunti - Giorgio Nada Editore, 28 euro). Oltre mille pagine che raccontano la vita del re delle automobili da corsa, del gigante fragile dall'animo tormentato. Un uomo complesso, Ferrari: amato e celebrato in tutto il mondo, ebbe una vita resa difficile dai rapporti con la moglie, dal lutto per la morte del figlio, da un carattere introverso ben rappresentato dai suoi immancabili occhiali da sole, a schermarlo dal mondo che non amava gli stesse troppo addosso. «Enzo Ferrari era un uomo del diciannovesimo secolo che visse in pieno le potenzialità e le contraddizioni del ventesimo, con lo sguardo costantemente puntato al futuro»: così lo descrive in breve l'autore, mettendo in luce la sua qualità forse più evidente, il suo guardare sempre avanti. Nato a Modena nel 1898, fu un bimbo senza passione per lo studio ma con grande voglia di fare, anche nello sport, soprattutto l'atletica. Ma c'era una sola attività in cui il giovane Enzo riusciva meglio di tutti, anche del fratello Dino: il tiro a segno. «Visto l’interesse del figlio per il fucile, il padre escogitò un sistema di remunerazione in base al quale, a fronte di buoni voti a scuola, Enzo avrebbe ottenuto un numero proporzionato di cartucce da sparare». Siamo lontani dalle ultime notizie del mondo Ferrari: la spider, presentata in questi giorni al Salone dell'Automobile di Parigi, costa 1.860.000 euro e si chiama Aperta, perché senza tetto fisso; è la versione scoperta della coupé che prese il posto della Ferrari "Enzo". Dalle cartucce ai milioni di euro: la carriera del pilota automobilistico (reparto corse Alfa Romeo), dirigente sportivo e imprenditore modenese potrebbe riassumersi in queste poche parole. (Annalisa Celeghin)
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