BISOGNA continuare a mantenere alta la guardia contro l’infezione respiratoria sinciziale dei neonati e dei bambini perché, sebbene i casi siano diminuiti, il virus non è sparito.

Negli ultimi tre mesi del 2021 si è verificato un alto numero di contagi che hanno portato tanti bambini sotto i due anni in ospedale, con problemi nella gestione degli accessi ai reparti anche a causa della concomitanza con Covid-19. “Molti dei bambini colpiti hanno avuto contemporaneamente entrambe le malattie”, dice Fabio Mosca, past president della Società Italiana di Neonatologia (SIN), ordinario di Pediatria presso l’Università di Milano e direttore del dipartimento per la Salute della Donna, del Bambino e del Neonato della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.

Non ci sono ancora dati che documentino con certezza quanto sia stata grave l’infezione quest’anno, ma ha avuto connotati diversi rispetto al solito in termini di severità e anticipo. Inoltre - ricorda Mosca - la stagione epidemica è ancora pienamente in corso: “I genitori devono continuare a stare attenti, in modo particolare nel primo anno di vita del bambino”.

Come proteggere i più piccoli
Restano valide le misure di precauzione e prevenzione usate anche per fronteggiare Covid: mascherine, lavaggio delle mani, distanziamento e attenzione a non frequentare luoghi affollati. Oltre alla prevenzione primaria, è prevista una profilassi con anticorpo monoclonale che viene somministrata entro i primi 6 mesi di vita per tutti i nati prima della 29esima settimana e fino alla 35esima settimana in caso di fattori di rischio, e che consiste in 5 iniezioni intramuscolari da effettuare una volta al mese, da inizio novembre a marzo. “Si è visto come abbia aiutato a contenere i contagi e come siano stati maggiormente colpiti i bambini senza profilassi, che protegge dalle forme più gravi ed evita il ricovero”, sottolinea l’esperto: “La maggior parte dei bambini ricoverati, infatti, era nata a termine. A causa dell’anticipo della stagione epidemica - conclude Mosca - nei casi in cui si è incominciata la profilassi a ottobre, potrebbe essere prevista una sesta dose, per completare il periodo di copertura fino al termine della stagione epidemica”.