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Fantasia e qualità, Roberto Iavarone in finale alla Pizza Bit Competition

Pizzaiolo al Courtyard by Marriott Venice Airport di Tessera, propone una “Margherita creativa”: «Cucinare? Un gioco»

GIOVANNI MONFORTE
2 minuti di lettura
Roberto Iavarone 

C’è anche lo chef pizzaiolo Roberto Iavarone, in forza da cinque anni al Courtyard By Marriott Venice Airport Hotel di Tessera, tra i finalisti del Pizza Bit Competition, uno dei concorsi più importanti in Italia per il settore della pizzeria.

Organizzata da Molino Dallagiovanna, la finale della competizione, riservata ai pizzaioli professionisti, si terrà sabato 9 settembre nella sede dell’azienda a Gragnano Trebbiense, in provincia di Piacenza. In palio c’è il titolo di “Dallagiovanna Pizza Ambassador 2024”. Il vincitore diverrà il volto ufficiale del Molino per la pizza in Italia e nel mondo.

Iavarone dovrà vedersela con altri otto finalisti. Il confronto avverrà sulla più tradizionale delle pizze, la Margherita.

«Proporrò una Margherita creativa, in cui tutti gli ingredienti che la compongono saranno rivisitati in modo creativo, creando delle consistenze di sapori. Quel gusto intenso, che cerco anche nei piatti che proponiamo ogni giorno», spiega Iavarone, «Spero possa piacere e la finale andare bene. Per me è già una grande vittoria esserci e far conoscere la mia visione creativa sulla pizza».

Classe 1988, originario di Napoli, Roberto Iavarone è a Venezia dal 2008. Ha lavorato in passato da Cipriani e attualmente è uno chef pizzaiolo al Courtyard By Marriott Venice Airport Hotel di Tessera.

Nelle prime fasi del concorso, Iavarone ha già dato prova delle sue grandi capacità. Nella prima selezione ha proposto una pizza con roll di gamberi ripieno di baccalà mantecato su una base di patate di Chioggia e una vellutata leggera allo zafferano. In semifinale, invece, richiamando la sua napoletanità, ha proposto una pizza con crema di zucchine alla scapece, cotte all’interno del fumetto di pesce e poi, in uscita, degli scampi. Lavorare di creatività sugli ingredienti, avendo rispetto della loro natura originaria, è una delle missioni in cucina dello chef pizzaiolo. Una creatività sperimentata in primis sulle pizze in pala.

«In cucina mi piace giocare con gli ingredienti, perché è uscire fuori dagli schemi», prosegue Iavarone, «per me la cucina è sempre stata un gioco. Fin dal piccolo. Quando mia madre preparava la torta Mimosa, giocavo con la farina. Poi si trattava di attaccare i pezzettini di Pan di Spagna e per me era come creare un puzzle su quella torta. Negli anni è cresciuta la mia passione per la cucina. Ancora oggi, quando entro in cucina, lo faccio con quella voglia di divertirmi che si ha giocando». Tra le creazioni a cui sta lavorando in questo periodo, lo chef pizzaiolo Iavarone annovera anche un dessert a base di anguria fritta, che a breve dovrebbe essere perfezionato e pronto per essere proposto nel menù.

Nella disfida tra pizza tradizionale e pizza gourmet, Iavarone si tira in disparte. La sua preferisce chiamarla pizza creativa. «Secondo me la tradizionale è ancora forte, ma c’è stata un’evoluzione», conclude, «anche se per una questione di dicitura viene indicata come gourmet, la mia non la definisco proprio tale. Ho sempre detto che è una pizza in maniera creativa».

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