Venezia, l’acqua del Canal Grande diventa verde fosforescente, probabile liquido di “tracciamento”
E’ accaduto nella mattinata di domenica 28 maggio al ponte di Rialto. L’azione sembra ricalcare la performance artistica realizzata a fine anni ‘60 dall’artista Uriburu
Il Canal Grande diventa fosforescente. Sorpresa questa mattina (domenica 28 maggio) intorno alle 9 e mezza sotto il ponte di Rialto con la superficie della laguna diventata improvvisamente verde fosforescente.
L’azione dimostrativa di protesta non è stata rivendicata, almeno finora. La polizia locale fa sapere di essere alla ricerca dei responsabili, visionando tutte le telecamere e passando al setaccio il sistema di videsosorveglianza.
L’azione sembra ricalcare la performance artistica realizzata a fine anni ‘60 dall’artista Uriburu.
I vigili del fuoco sono intervenuti insieme ai tecnici dell’Arpav per prelevare alcuni campioni di acqua che saranno sottoposti ad analisi per capire di che tipo di sostanza si tratti.
Riunione urgente del prefetto
«Stamattina nel Canal Grande di Venezia è apparsa una chiazza di liquido verde fosforescente, segnalata da alcuni residenti all'altezza del Ponte di Rialto. Il prefetto ha convocato una riunione urgente con le forze di polizia per approfondire l'origine del liquido». Così su Twitter il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
Spiegano dalla Prefettura in una nota concordata con la Questura: «A seguito dei primi accertamenti, condotti dai Vigili del Fuoco congiuntamente alla Polizia locale di Venezia ed all’ARPAV, il Prefetto di Venezia ha disposto l’effettuazione di una riunione di coordinamento interforze in Questura nell’ambito della quale Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia locale di Venezia e Vigili del Fuoco hanno messo a fattore comune le informazioni acquisite e gli accertamenti svolti sull’evento al fine di individuarne le cause e le conseguenti azioni da intraprendere».
Liquido di tracciamento
In particolare, allo stato attuale, la sostanza sembrerebbe da considerarsi un "tracciante", ovvero un liquido che viene immesso in tutte quelle circostanze ove si verifica una perdita di acqua per comprenderne il tragitto seguito.
In base agli accertamenti condotti dai Vigili del Fuoco non sono emerse situazioni di pericolo per la salute della popolazione.
Sono in corso, con l’apporto di tutte le componenti della riunione tecnica di coordinamento effettuata, tutti gli accertamenti necessari a chiarire la natura e le cause dell’evento.
Il precedente
Riporta infatti alla memoria una storica performance dell'artista argentino Nicolas Garcia Uriburu la comparsa della chiazza di colore verde fluorescente sul Canal Grande.
Nel 1968, in occasione della Biennale d'arte, Uriburu "colorò" di verde le acque del canale utilizzando un pigmento che rendeva fosforescenti i microrganismi presenti nell'acqua.
Un'operazione spettacolare che invitava a prendersi cura dell'ambiente, usando un colore, il verde appunto, simbolo dell'ecologia universale.
Nel corso della sua attività Uriburu, morto nel 2016, ha eseguito in seguito altre performance simili, nel 1989 colorando in verde l'acqua di una delle fontane che circondano la piramide del Grand Louvre e l'acqua della fontana del Trocadero, a Parigi, il Rio de la Plata, il Riachuelo di Buenos Aires.
Controlli intensificati
Il Prefetto di Venezia Michele di Bari, d'intesa con il Questore, ha disposto un'intensificazione della vigilanza in ambito lagunare al fine di monitorare eventuali criticità e prevenire ulteriori episodi analoghi.
Gli attivisti di Ultima Generazione, tirati in ballo da più parti, rispondono ufficialmente: «Non c’entriamo e non siamo stati noi, anche perchè di solito rivendichiamo le nostre dimostrazioni»
Telecamere al vaglio
La polizia locale sta visionando il sistema di videosorveglianza della città lagunare, ma qualcuno potrebbe anche aver gettato il liquido dalle finestra di casa e questo complica le cose.
La “bravata” in ogni caso è avvenuta pochi minuti prima dello start della Vogalonga che conta 1500 barche e 8mila partecipanti. E nessuno ha rivendicato l’atto. Almeno finora.
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