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Il blitz artistico-ambientalista del 1968, quando l’acqua di Venezia fu colorata di verde fosforescente

L’autore della provocazione artistica fu l’artista Nicolas Garcia Uriburu, agendo nell’ambito della Biennale

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C’è un precedente artistico. La chiazza verde comparsa questa mattina, 28 maggio, davanti al Canal Grande a Venezia ha fatto tornare a galla dagli archivi una provocazione artistica quasi identica.

Datata 1968, fatta sempre a Venezia in nome della salvaguardia dell'ambiente, nell'ambito della Biennale d'Arte. Fu l'artista argentino Nicolas Garcia Uriburu che, a bordo di un'imbarcazione, percorse tutto il Canal Grande gettando in acqua un pigmento che rendeva fosforescenti i microrganismi presenti nell'acqua, rendendola di un color verde fosforescente.

La sua arte era ispirata al movimento della 'Land Art', che vide come esponenti Oppenhiem e Christo. Un'operazione spettacolare, che invitava a prendersi cura dell'ambiente, usando un colore, il verde appunto, simbolo dell'ecologia universale, e che Uriburu ripeté più volte nella sua carriera fino alla sua morte, avvenuta nel 2016.

Altre performance simili furono portate a termine nel 1989, quando a venire colorata in verde fu l'acqua di una delle fontane che circondano la piramide del Louvre, e quella della fontana del Trocadero, a Parigi. Un esperimento che venne ripetuto nelle acque dell'East River a New York. Sul Riachuelo, un piccolo affluente del Rio della Plata a ridosso del quartiere de La Boca, a Buenos Aires, la performance venne realizzata in collaborazione con Greenpeace per la Giornata mondiale dell'acqua, nel 2010. Nel settembre 2011 gettò colorante verde sul fiume Weser a Brema (Germania).

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