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In Veneto impennata del numero di visite dal medico di famiglia: «Il sistema è a rischio»

Veneti virtuosi: diminuiscono il fumo e il consumo di alcol. Novelletto (MilleinRete): «La burocrazia ci sta soffocando»

Laura Berlinghieri
2 minuti di lettura

Ci sono più consapevolezza della necessità di uno stile di vita sano e una maggiore richiesta di salute, complice l’aumento dell’età media della popolazione. È quello che emerge dal report diffuso da MilleinRete, network dei medici di famiglia veneti che condividono lo stesso database di inserimento dei dati: circostanza che rende i numeri forniti da questo gruppo leggermente difformi rispetto a quelli procurati dalla Regione.

In ogni caso, si tratta di un termometro importante per tastare lo stato di salute dei cittadini veneti e la condizione attuale dei medici di base: argomento al centro del convegno in scena tra ieri e oggi nell’hotel Four Point by Sheraton di Padova.

L’AUMENTO DEGLI ACCESSI

Ma come si declina la maggiore consapevolezza dei veneti e l’incrementata richiesta di salute? C’è un dato di partenza, che è interessante. Non soltanto, negli ultimi dieci anni, è aumentato il numero medio di visite mediche per singolo dottore: conseguenza inevitabile della carenza di professionisti. Ma è aumentato anche il numero medio di visite mediche per paziente. E così se, nel 2013, i veneti si sono rivolti al medico con una media di 8,34 volte nell’arco dei 12 mesi, questa cifra è passata a 11,52 nel 2022.

Mentre se, sempre nel 2013, i pazienti che andavano dal medico almeno una volta all’anno ammontavano all’80.6% dei veneti (parte del campione del network), la percentuale è salita all’88.3% nel 2022.

Le spiegazioni sono due: da un lato, l’aumento dell’età media della popolazione, e, dall’altro, un “bisogno di un salute” che si è acuito, complice probabilmente la pandemia.

Guardando all’altro lato della “barricata”, la crescita è persino maggiore. Significa che se, nel 2013, ciascun medico di famiglia visitava in media 56 pazienti al giorno, la cifra è salita a 82 nel 2022.

Guardando all’intero anno, si è passati dai 13.881 accessi del 2013 ai 20.325 dell’anno scorso. Mentre, sempre nell’arco degli ultimi dieci anni, il numero delle telefonate è triplicato: anche questo, effetto del Covid. Che ha “accorciato” le distanze tra pazienti e medici, abbattendo per questi ultimi qualsiasi recinto in grado di separare orario di lavoro e tempo libero.

«Questi sono numeri che contrastano chiaramente il “leit motiv” degli ultimi tempi, secondo cui noi medici di famiglia saremmo dei fannulloni» spiega Bruno Franco Novelletto, presidente e direttore della divisione Formazione e ricerca di Svemg (Scuola veneta di medicina generale), «La verità è che viviamo soffocati dalla burocrazia. E le difficoltà di oggi sono il frutto della mancata programmazione di dieci anni fa. Ma, a queste condizioni, il sistema rischia di saltare».

IL CAMBIAMENTO DEGLI STILI DI VITA

Insieme alla maggiore “richiesta” di salute, c’è poi un secondo aspetto, che riguarda il cambiamento degli stili di vita. Anche questo, sintomo di una maggiore consapevolezza sulla correlazione tra comportamento generale e insorgere di patologie. E così diminuisce in maniera importante la percentuale di persone che non fanno attività fisica: dal 33,9% del 2013 al 22,6% del 2022. Così come cala il numero dei fumatori attivi: dal 22,4% al 19,4%, sempre nello stesso arco di tempo. E scende anche la quantità media di alcol consumato ogni giorno dai veneti: da un bicchiere a poco più di mezzo bicchiere.

LE MALATTIE PIU’ DIFFUSE

Del resto, il cattivo stile di vita può avere un impatto anche importate sulla salute delle persone. E, a proposito di salute, MilleinRete stila anche un elenco delle patologie più diffuse tra la popolazione-target seguita dal network. Da questo, emerge che la malattia più frequente è l’ipertensione, di cui soffrono quasi 29 veneti su 100.

E poi sono estremamente diffusi anche il diabete (7,52%), l’ictus ischemico (6,05%), la cronopatia (3,55%), la fibrillazione atriale (4,42%) e lo scompenso cardiaco (1,76%). Dati che impongono a Novelletto di sottolineare per l’ennesima volta «l’importanza dei comportamenti quotidiani e di uno stile di vita sano, per rimanere in salute».

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