Primarie Pd, Elly Schlein stravince in Veneto
Netta affermazione della deputata, neoeletta segretaria nazionale, con percentuali sopra il 60 per cento in tutte le province e punte di quasi il 70 per cento a Padova città. I votanti sono stati 62.500

Elly Schlein arriva alla sede del suo comitato elettorale
(ansa)Elly Schlein ha nettamente vinto le primarie del Pd in Veneto. Su un totale di 62.497 votanti, 39.567 hanno scelto la deputata (63,3%), 22.614 Stefano Bonaccini.
I risultati definitivi nelle province del Veneto
Padova
Vittoria netta a Padova di Elly Schlein, addirittura marcata in città dove la giovane deputata sfiora il 70%. Il primo dato è quello di un'affluenza comunque importante: sono 13 mila i votanti in tutta la provincia (erano stati 18 mila nel marzo 2019 per le primarie di Zingaretti) e più di 5 mila in città (9 mila nel 2019). La vittoria di Schlein arriva con il 64,5% dei voti in tutto il Padovano con risultati molto importanti nella Bassa, nella zona delle Terme e della cintura urbana. Bonaccini si è fermato al 35,5%.
Per quanto riguarda la città Schlein si impone con il 69,97% battendo l'avversario praticamente in tutti i quartieri ma soprattutto all'Arcella, a Santa Rita, in Sacra Famiglia e anche in centro storico. "Una grande soddisfazione, avevamo percepito un clima molto positivo attorno alla proposta di Elly. Probabilmente gli elettori del Pd hanno compreso la voglia di cambiamento", commenta Vanessa Camani, tra le coordinatrici della mozione Schlein. "Congratulazioni a Elly Shlein per un risultato sorprendente e che è frutto di una grande mobilitazione - dice invece il rappresentante della mozione Bonaccini Andrea Micalizzi - Adesso avanti uniti e senza recriminazioni".
Venezia
Elly Schlein vola sopra il 65% nel Veneziano alle primarie del Partito democratico. Alle 13 nella città metropolitana di Venezia avevano votato 6.223 persone. Alle 20, a seggi chiusi, il dato finale è salito a 13.034. Più di sei elettori su dieci, a livello di città metropolitana, hanno scelto Schlein, che ha incassato 8539 preferenze (il 65,5%) a fronte delle 4397 di Bonaccini (33,7%). Un centinaio scarso di schede nulle o bianche. Per ciò che riguarda il comune di Venezia su 5.800 elettori Schlein ha preso il 73% delle preferenze, e Bonaccini si è fermato al 27%. Nel 2019, per le primarie che lanciarono alla segreteria nazionale del Pd, con un 70 per cento di preferenze, Nicola Zingaretti, votarono nella provincia di Venezia poco più di 18 mila persone. «Una straordinaria prova di democrazia e di partecipazione che dimostra che il popolo del Pd ha voglia di ripartire e dare un futuro all’Italia e a Venezia», dice Monica Sambo segretaria del Pd veneziano, «sono migliaia le persone che si sono recate a votare. La partecipazione che c’è stata dimostra che da domani inizia una nuova storia per il Pd e per le forze che vogliono cambiare Venezia».
Treviso
Elly Schlein con il 61,69% delle preferenze (6.057), batte a sorpresa Stefano Bonaccini (38,31%, 3.761 voti). Alta l'affluenza ai seggi sparsi per la provincia: 9.865 le persone che sono andate a votare.
Una tabella con il voto nei comuni trevigiani
"Un voto che perfino in tutti i grandi centri della Marca: Treviso, Montebelluna, Vittorio Veneto, Preganziol, Conegliano Veneto, Mogliano, testimonia la necessità di rigenerazione e novità che mette al primo posto diritti sociali e ambientali, lavoro, sicurezza e attenzione agli ultimi e che segna la necessaria e vera attenzione alle attese e alle volontà dei territori sinora scavalcate". Lo dichiarano congiuntamente Matteo Favero e Leone Cimetta, promotori della mozione Schlein in provincia di Treviso.
Belluno
Nel Bellunese la Schlein ha doppiato Bonaccini. Il risultato raccolto a caldo, e ancora da certificare, dice 1.440 schede a 728: 66,5% alla deputata contro un 33,5% per il presidente dell’Emilia Romagna.
Un esito sperato ma non certo scontato per i sostenitori di Schlein, come spiega la coordinatrice del Comitato di Feltre, Carla Cassol. «È un po’ una sorpresa, perché rispetto a come avevano votato gli iscritti si capovolge il fronte e si dà una sterzata di novità che era impensabile fino a qualche settimana fa. Questo dimostra che se torni a parlare alle persone e al territorio, affrontando i problemi e offrendo soluzioni, le persone poi ti rispondono. Poi credo che ci sia assolutamente bisogno di politica e di politiche di sinistra e di tutti quelli che si riconoscono nei valori democratici, soprattutto per far fronte al governo in questo momento. Senza giustizia sociale ambientale non ci sono né libertà né democrazia – conclude la Cassol - e questo Schlein l’ha detto chiaramente e credo sia arrivata al cuore delle persone».
Un pizzico di delusione, ma anche tanta voglia di ripartire nel Comitato Bonaccini del Bellunese, come spiega Roger De Menech: «C’è un grande desiderio di cambiamento. Per la prima volta il voto degli iscritti viene capovolto delle primarie. Ahimè, ma era abbastanza scontato, dobbiamo registrare un calo dell’affluenza ma teniamo. Al di là del cambiamento, il dato politico della provincia del Veneto e di tutto il Nord Italia è che c’è voglia di una politica più aggressiva e meno moderata nei confronti del centrodestra e c’è voglia di politica di sinistra».
Le altre province
A Vicenza hanno votato 10.665 elettori: Schlein si è attestata al 63%. Vittoria netta anche a Verona per la candidata con 64,3%. A Rovigo affermazione di misura di Schlein con il 51,65% delle preferenze.
Commenti
«La prima donna alla guida del Partito Democratico. In più, malgrado il tempo inclemente, una grande partecipazione che ha dimostrato che siamo una comunità democratica viva e radicata, una risorsa fondamentale per la nostra democrazia». Lo afferma il segretario regionale del Partito democratico del Veneto, Andrea Martella, il giorno dopo che oltre 62 mila elettori hanno partecipato alle primarie nei 390 seggi allestiti in tutta la regione.
«Ad Elly Schlein vanno le congratulazioni per la sua affermazione», prosegue Martella, «ma soprattutto per la spinta alla partecipazione che ha saputo dare interpretando al meglio la domanda di cambiamento. Voglio anche ringraziare Stefano Bonaccini per l’impegno e la passione con cui ha affrontato la sfida congressuale e per le parole molto belle che ha avuto nei confronti della neo segretaria».
Un ringraziamento particolare il segretario lo riserva «alle migliaia di volontari che hanno consentito questa grande giornata di mobilitazione. Il partito c’è, le energie ci sono. Da oggi si apre un’altra sfida: quella di rilanciare il Partito Democratico, di rafforzarne l'unità e valorizzarne il pluralismo, rendendolo perno di una proposta alternativa a questa destra. Tanto a livello nazionale quanto in Veneto».
«Buon lavoro ad Elly Schlein e a tutti noi», conclude Martella.
«Elly Schlein rappresenta un segno forte e chiaro di vitalità del mondo democratico». Lo afferma il portavoce dell'opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, commentando l'elezione del nuovo segretario del Pd. «Non sono intervenuto sulle primarie - aggiunge Lorenzoni - poiché commentare o suggerire da fuori è, secondo me, sempre antipatico. La mia stima nei suoi confronti nasce allorché l'ho conosciuta a Padova, nel 2017, e si è consolidata quando mi ha sostenuto nel 2020 alle elezioni regionali». Le dichiarazioni di Schlein «sono semi di un fiore che certamente germoglierà presto, con un dialogo aperto a tutto il mondo democratico e la costruzione di una proposta forte, alternativa a quella chiusa e conservatrice della destra», conclude.
«I risultati delle primarie rappresentano un segnale chiaro da parte delle tante persone che ancora credono nel Partito Democratico. Elly Schlein vince largamente anche in Veneto. È nettamente avanti in tutte le province e nelle grandi città raggiunge il 70 per cento dei consensi». Lo affermano in una nota Vanessa Camani e Matteo Favero, del Comitato «Parte da Noi Veneto per Elly Schlein». «Si tratta - proseguono - di un dato inequivocabile che ci pone di fronte ad una responsabilità, quella di essere capaci di raccogliere e rappresentare la voglia di riscatto di chi, in questi anni complicati, ha tenuto vivo un punto di vista, e di essere aperti ed inclusivi verso chi vuole tornare a credere in un grande partito popolare, sinceramente plurale, in cui tutti si sentano finalmente a casa. La proposta politica di Elly ha convinto perché ha avuto il coraggio di dire con chiarezza quale Pd vogliamo e come lo vogliamo realizzare. Abbiamo posto al centro della discussione non solo una candidata ma una visione della società, e abbiamo avanzato proposte per il partito nuovo che serve all'Italia: lotta alle diseguaglianze, impegno per un lavoro di qualità e con salari adeguati, rafforzamento dei diritti sociali e civili, che stanno insieme dentro una società più giusta, a fianco delle persone che oggi fanno più fatica e che sono rimaste indietro. E salvaguardia del pianeta, come punto centrale del nostro impegno, per politiche industriali che coniughino sviluppo e conversione ecologica», concludono.
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