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Fair play in campo: l’arbitro fischia un rigore ingiusto, il capitano avversario calcia fuori

Campionato Giovanissimi, gesto di fair play di Davide Bottin, 15 anni. «Nello sport il rispetto viene prima di tutto, così mi è stato insegnato». Applausi da entrambe le squadre

Nicola Stievano
Aggiornato alle 2 minuti di lettura

 Davide Bottin, 15 anni, capitano del San Pietro Viminario, specialista in rigori, fa vedere come l'ha voluta calciare fuori di fronte a un penalty ingiusto

 

«Nello sport il rispetto viene prima di tutto, così mi è stato insegnato». Non ha dubbi Davide Bottin, 15 anni, capitano e centrocampista del San Pietro Viminario, autore di un gesto di fair play e sportività che gli è valso il plauso unanime dei suoi compagni di squadra, degli avversari e del pubblico sugli spalti.

Il rigore che non c’era

Di fronte ad un rigore che non c’era, il giovanissimo calciatore non ci ha pensato due volte a tirare il pallone fuori dallo specchio della porta. Un piccolo grande gesto che vale più di mille parole.

È successo domenica mattina, durante una delle decine di partite che ogni weekend si giocano sui campi da calcio. Sesta giornata di campionato per i Giovanissimi, con un derby incandescente tra il Canossa Conselve e il San Pietro Viminario. Una partita combattuta e vinta per 3 a 1 dai padroni di casa.

Rigore ingiusto, il capitano avversario calcia fuori: Davide spiega il suo fair play

La parità e il rigore che valeva la vittoria

Ma sono proprio i dirigenti della Polisportiva Canossa a raccontare cosa è successo al diciottesimo minuto della ripresa, quando le due squadre erano in parità, sul risultato di 1-1: «Su un rovesciamento di fronte un difensore del Canossa anticipa in area di rigore ed in maniera abbastanza netta il centravanti del San Pietro Viminario rifugiandosi in corner.

L’arbitro, tra lo stupore generale, concede abbastanza inspiegabilmente un penalty per gli ospiti. Ribadito che gli errori nel calcio ci possono essere da parte di chiunque, tutti nello stadio, giocatori compresi, rimangono attoniti di fronte alla decisione del direttore di gara.

Sul dischetto però si presenta il capitano del San Pietro, Davide Bottin, che volutamente calcia il rigore fuori, a lato. A quel punto scatta l’applauso da parte del pubblico e dei giocatori in campo che si complimentano con il capitano avversario».

Il racconto degli avversari

E proprio gli avversari sottolineano il valore del gesto: «Ecco per una volta, al di là del risultato sportivo» continuano i dirigenti conselvani «vogliamo raccontare un episodio che non si vede tutti i giorni su un campo di calcio, specie se sei in parità in un derby molto caldo e sentito. Diversi ragazzi delle due squadre si conoscono e si ritrovano anche in classe insieme.

I complimenti ed il plauso da parte della nostra società va a Davide, alla sua famiglia e alla sua società, la Adc San Pietro Viminario, per aver saputo infondere nei giovani questi valori che sempre più raramente si notano sui terreni di gioco».

Il giorno dopo Davide è di nuovo in campo, stavolta per dare una mano alla squadra dei bambini dalla prima alla terza elementare.

«Gioco a calcio da quando avevo 5 anni» ricorda «e i nostri allenatori e dirigenti ci hanno sempre insegnato che la lealtà viene prima di tutto. Non ci eravamo mai trovati in una simile situazione ma quando ci è stato assegnato quel rigore non ho avuto dubbi su cosa avrei dovuto fare: ho messo la palla sul dischetto e ho tirato fuori. I giocatori del Canossa sono venuti ad abbracciarmi e anche i miei compagni hanno capito». 

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