Il sindaco è in Consiglio: gli forano le gomme dell’auto
L’episodio a Pontelongo, in provincia di Padova: danneggiati tutti e quattro gli pneumatici. Chiesta un’assemblea straordinaria
Alessandro Cesarato
Il sindaco Roberto Franco e lo pneumatico forato
Intimidazioni al sindaco Roberto Franco. Durante il consiglio comunale, qualcuno ha preso di mira la sua auto in parcheggio, forandole tutti gli pneumatici. Un episodio che in paese ha destato scalpore e tante preoccupazioni.
Il fatto
Giovedì sera, nella sede municipale di Villa Foscarini Erizzo, era in svolgimento il consiglio comunale convocato dalle 21. Il sindaco Roberto Franco, che ha 73 anni ed è ritornato nel maggio del 2019 a guidare il Comune, come tanti altri consiglieri aveva parcheggiato il proprio veicolo proprio sul retro dell’edificio, nello spazio antistante l’ingresso della biblioteca. Un’area certamente lontana da occhi indiscreti. Mentre la seduta era in corso, una persona, come immortalato dalle registrazioni della videosorveglianza – le cui immagini sono ora in mano ai carabinieri che stanno indagando – si è avvicinata, approfittando dell’oscurità, all’auto del primo cittadino e con un arnese appuntito, probabilmente un cacciavite, ha infierito ripetutamente sugli pneumatici. La scoperta del danneggiamento è avvenuta in tarda serata, quando gli amministratori hanno terminato il consiglio e si sono avviati a recuperare le proprie auto.
IL SINDACO
«Sono profondamente amareggiato», confessa proprio Roberto Franco. «Ho provveduto a presentare denuncia ai carabinieri contro ignoti. Vorrei si trattasse del gesto di un folle. Purtroppo è chiaro come sia invece un mirato messaggio politico». Per Franco non è stata comunque la prima volta in cui è stato preso di mira. Durante il suo primo mandato svolto tra il 1999 e il 2014, nella cassetta della posta di casa si era visto recapitare un proiettile. «Sono profondamente preoccupato» aggiunge «per queste maniere di agire che mi inducono ad essere pessimista su come stia evolvendo il confronto politico».
LA MAGGIORANZA
“Vivere Pontelongo”, la lista che sostiene e affianca il sindaco, non ha mancato di sottolineare e condannare la gravità dell’accaduto. «Un’azione vigliacca» affermano compatti assessori e consiglieri «che danneggia e offende sia l’uomo sia l’istituzione che rappresenta. Non sappiamo se il responsabile sia qualcuno cui non piacciono le scelte politiche fatte o qualcuno che aveva richiesto un servizio al quale è stato risposto di no, perché non ne aveva diritto o perché c’era qualcun altro che ne aveva più diritto di lui. Certamente si tratta di un cittadino che ha voluto danneggiare Roberto Franco per ciò che fa in qualità di sindaco. È stata un’azione di vendetta, un’intimidazione rivolta contro l’istituzione che il sindaco rappresenta, un insulto per chi ha deciso di prestare il proprio servizio senza ricevere alcun compenso. Vogliamo manifestare la nostra vicinanza a Franco e la nostra ripugnanza verso queste azioni violente e vili. Chiederemo la convocazione di un consiglio comunale aperto, per invitare la cittadinanza a riflettere su questo fatto gravissimo. Ci auguriamo che, nel frattempo, il responsabile di tali atti venga individuato».
LE OPPOSIZIONI
Piena solidarietà al sindaco Franco è arrivata ovviamente anche dai consiglieri di minoranza. Non a tutti è però piaciuta la a presa di posizione del gruppo che sostiene Franco. Qualche perplessità, a questo proposito, l’ha manifesta Lisa Bregantin, capogruppo di “Insieme per Pontelongo”. «Nell’autunno del 2021 l’ex sindaco Fiorella Canova ha subito un atto vandalico al proprio veicolo mentre si trovava in chiesa per un funerale. Macchina graffiata da ambo i lati» dichiara la Bregantin, che è anche vicepresidente del circolo locale di FdI «mentre le altre attorno non avevano nulla. Il fatto è stato denunciato ma il quel caso il silenzio dell’amministrazione Franco è stato assordante, contrariamente a quanto sta invece accadendo adesso. Non possono esistere due pesi e due misure di fronte alla violenza! Pur non condividendo le parole piuttosto violente della maggioranza e la decisione di convocare addirittura un consiglio comunale per “fare riflettere”, cosa dal vago sapore sovietico, ribadisco che atti di questo genere non fanno parte della nostra cultura politica e sono inaccettabili verso chiunque, tanto più nei confronti di un’autorità civile. La condanna per tali atti è quindi chiara, ieri come oggi».
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