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Il restauro della statua del Gattamelata accende lo scontro tra Sgarbi e Vaticano

Padova, i risultati delle prime analisi: problemi statici seri per il cavallo e il basamento. Il vulcanico sottosegretario: «La commissione pontificia non ha alcun potere, l’opera è italiana»

ELVIRA SCIGLIANO
Aggiornato alle 2 minuti di lettura

La statua equestre di Gattamelata, opera di Donatello, sul suolo pontificio davanti alla Basilica del Santo, a Padova

 

«Il restauro del Gattamelata è una questione di Stato, dello Stato italiano. Nessuna commissione che non sia nominata dallo Stato ha autorità sul restauro».

Mentre gli esperti del Comitato tecnico scientifico, nominati dalla Delegazione pontificia, salgono sul ponteggio montato intorno alla statua per consentire un’accurata analisi dell’opera di Donatello, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi usa parole forti conto la squadra del Vaticano, delegittimandola duramente.

L’invettiva di Sgarbi: statua italiana

«L’intervento sul monumento equestre del Gattamelata dev’essere condotto attraverso la competente Sovrintendenza», continua l’invettiva di Sgarbi.

«La Commissione nominata dal delegato pontificio non può esprimere pareri in materia di restauro e di tutela, in quanto prerogative della Soprintendenza e del superiore ministero».

Backstage: la statua del Gattamelata sotto ai ponteggi per il restauro

Non basta: «Saranno gradite certamente eventuali osservazioni della commissione amatoriale , ma per il restauro di un’opera che è patrimonio dell’umanità è necessario l’intervento diretto e guidato dal Sovrintendente che potrà avvalersi delle competenza dell’Icr o dell’Opificio delle Pietre dure».

Insomma il Comitato scientifico è definito “amatoriale”, non ha nessuna autorità e decide solo lo Stato: lo scontro tra Stato e Vaticano si fa infuocato.

Dentro il cantiere di restauro della statua del Gattamelata a Padova

L’idea vaticana: opera al chiuso

La prima scintilla un mese fa, quando il delegato pontificio Fabio Dal Cin aveva parlato della possibilità di spostare l’opera originale al chiuso, in un museo, lasciando sul sagrato del Santo una copia.

Apriti cielo. Il sottosegretario Sgarbi aveva negato con forza questa possibilità, tuonando che le opere d’arte devono essere fruite da tutti e non chiuse in cristalliera. Da allora i rapporti tra Stato e Vaticano sono rimasti tesi e le ultime dichiarazioni di Sgarbi di certo non li migliorano. Anzi.

Rapporti sempre più conflittuali

La questione del trasloco resta aperta e conflittuale: «La Commissione convocata in uno sgrammaticato invito, in cui è anche indicato un “direttore dei lavori” (quali?), non può sostituire in alcun modo gli istituti dello Stato che hanno competenza diretta ed esclusiva», mette in chiaro Sgarbi.

«Mi riserverò di fare assistere il Sovrintendente Magani da tecnici di nomina ministeriale che non intendano il restauro come scorciatoia per improponibili copie del grande monumento di Donatello. Mi auguro che l’occasione sia stata tuttavia propizia per offrire ai membri della privata commissione una buona colazione a base di torresani di Torreglia».

Dentro il cantiere di restauro della statua del Gattamelata a Padova

Il Vaticano non reagisce: «La copia? Un’ipotesi”

Sgarbi non rinuncia alla sua proverbiale verve, mentre la Delegazione pontificia non ha nessun commento da fare rispetto alle dichiarazioni del sottosegretario.

La copia del monumento? «Un’ipotesi venuta da diverse parti, ma non è che un’ipotesi, l’obiettivo primario resta tutela e conservare l’opera perché sia tramandata. In ogni caso qualsiasi sia la decisione che ci sarà dopo il parere dei tecnici, che valutano lo stato reale dell’opera, prenderemo una decisione insieme al Ministero e della Sovrintendenza».

«Certo sarebbe bello un museo dedicato a Donatello negli spazi antoniani. Si può anche sognare ma poi bisogna fare i conti con la realtà e anche con le esigenze che vanno coordinate insieme alle istituzioni».

I risultati delle prime analisi

E intanto una prima analisi della statua non dà buone notizie sulle condizioni di salute del Gattamelata: «Molta attenzione alla questione statica del cavallo che è fatto in vari pezzi», sottolinela il sovrintendente Fabrizio Magani, «il corpo del Gattamelata è agganciato ma posato sul cavallo e ci sono delle vibrazioni che sono abbastanza critiche e quindi vanno lette anche in funzione del basamento. Una componente importante dovrà riguardare la statica in relazione sismica dell’aggregato scultoreo. Bisognerà capire anche lo stato di conservazione dall’interno. Mi aspettavo di trovarlo ancora peggio: dal vicino la visione sembra più rassicurante. Sono sicuro sarà una bella vicenda».

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