Nuovo Hospice pediatrico: essenziali le cure palliative. Ecco il progetto del nuovo polo sanitario
Il cuore della struttura regionale sarà a Padova in via Falloppio con la palazzina per i genitori nella vicina via San Massimo
Manuel Trevisan
La struttura di via Falloppio sarà il cuore del nuovo polo sanitario; a sinistra l’architetto Umberto Trame
Padova è uno dei cuori pulsanti italiani per le cure palliative pediatriche. È proprio nella città del Santo, infatti, che è nato il primo hospice pediatrico nel 2008 in via Ospedale Civile, il quale è ancora oggi un punto di riferimento sia regionale sia nazionale.
Gli spazi non bastano più
Complici anche le nuove soluzioni tecnologiche avanzate che hanno contribuito al progresso delle cure palliative per bambini, però, gli spazi che ospitano l’attuale sede dell’hospice risultano non più sufficienti per rispondere alla crescente domanda.
Ed è proprio per soddisfare le esigenze dei bambini che necessitano di cure adeguate in strutture adeguate, ed offrire loro una vita degna di essere vissuta, che è nato il progetto «Nuovo Hospice Pediatrico – Centro di Riferimento regionale per le Cure Palliative e terapia del dolore pediatriche della Regione Veneto».
Nuovo polo sanitario
Giada Lonati di Vidas: "Rinascere in hospice, prendiamo spunto da Padova"
Grazie all’impegno di Regione del Veneto e Azienda Ospedale – Università di Padova, quindi, nascerà un nuovo polo sanitario dedicato alle cure palliative per bambini dislocato in tre edifici siti nel cuore della città, tra via Falloppio, via Sant’Eufemia e via San Massimo.
Il progetto potrà diventare realtà anche grazie all’impegno dell’associazione «La miglior vita possibile», che ha lanciato una raccolta fondi per raccogliere un’ingente somma da destinare alla realizzazione dell’hospice, la quale è sostenuta anche dal nostro giornale.
«Oggi le cure palliative pediatriche sono esplose e per questo ci sono molti più bambini e bambine che possono averne accesso - spiega la direttrice dell’hospice Franca Benini - è quindi necessario offrire loro una struttura adeguata. Quella attuale in via Ospedae Civile non lo è più e per questo necessitiamo di una struttura con più spazio e più disponibilità di posti e servizi».
Il progetto del nuovo hospice prevede, infatti, dodici stanze per ospitare altrettanti bambini, al posto delle attuali quattro, spazi dedicati al personale sanitario, dove potranno formarsi e aggiornarsi costantemente, e appartamenti per ospitare i familiari dei giovani pazienti.
Un vero e proprio polo sanitario che sarà composto da tre immobili: vediamo il progetto nel dettaglio e la sua “geografia”.
Via Falloppio e via Sant’Eufemia
La struttura adiacente all’edificio di via Falloppio, con entrata da via Sant’Eufemia, sarà il punto di riferimento per il personale sanitario e ospiterà gli uffici della direzione e delle segreterie. Diventerà insomma un vero e proprio centro direzionale
I due edifici contigui in via Falloppio e via Sant’Eufemia (di tremila mq totali) ospiteranno le nuove stanze e gli spazi destinati al personale sanitario.
«La struttura di via Falloppio sarà il cuore centrale del nuovo polo sanitario» spiega l’architetto che ha curato il progetto, Umberto Trame.
«Parliamo di una villa degli anni ’30 di proprietà dell’Azienda ospedaliera. Si prevedono tre livelli di utilizzo: al piano terra i servizi di natura ospedaliera, al primo e al secondo invece verranno ricavati dei luoghi confortevoli di 50 metri quadri ciascuno che ospiteranno i bambini».
«Si tratta di ambienti che prevedono una stanza vera e propria dedicata al giovane paziente con le attrezzature più moderne e dei luoghi di servizio, come una piccola cucina, utili a ricreare il più possibile un ambiente che possa accogliere anche i familiari».
La struttura adiacente, con entrata da via Sant’Eufemia, sarà invece il punto di riferimento per il personale sanitario. «Ospiterà gli uffici della direzione e delle segreterie» prosegue l’architetto.
«Diventerà un vero e proprio centro direzionale in cui i professionisti potranno usufruire di ambienti adeguati per stabilire la migliore strategia per le terapie ma anche per aggiornarsi costantemente con corsi di formazione».
Via San Massimo
Il progetto prevede la realizzazione nelle cosiddette “casette” di via San Massimo di strutture di accoglienza per i parenti a pochi passi di distanza dal nuovo hospice pediatrico. Le famiglie che accompagnano i giovani, infatti, devono potere stare loro accanto
Ma il progetto non si ferma qua: il passo successivo, infatti, prevede la realizzazione nelle cosiddette “casette” di via San Massimo di strutture di accoglienza per i parenti a pochi passi di distanza dal nuovo hospice pediatrico.
«Dobbiamo considerare che il sistema hospice deve contenere anche dei luoghi in cui le famiglie che accompagnano i giovani pazienti possano risiedere per un certo numero di giorni» conclude Umberto Trame.
«Per questo l’Azienda Ospedaliera ha individuato le ultime quattro unità di un blocco di case storicamente disabitato, le quali andranno adeguatamente ristrutturate. In questo modo si potranno ricavare otto alloggi da mettere a disposizione dei parenti dei bambini e delle bambine».
Se volete fare una donazione
«La miglior vita possibile» lancia quindi una raccolta fondi rivolta a tutti: istituzioni, enti pubblici e privati, mondo dell’associazionismo e cittadini, per raccogliere un’ingente somma da destinare alla realizzazione del progetto.
Inquadrate il qr code per accedere alla piattaforma per la raccolta dei fondi oppure cliccate qui.
«Abbiamo bisogno di un largo sostegno da parte di tutti – spiega Giuseppe Zaccaria, presidente dell’associazione «La miglior cura possibile –. Abbiamo bisogno che di cure palliative pediatriche si parli sempre più, abbiamo bisogno di finanziamenti per poter dare vita, e mai termine penso sia più adatto, al nuovo hospice pediatrico: quel luogo dove bambine e bambini, oltre che le loro famiglie, possano vivere ogni giorno «la migliore vita possibile».
Zaccaria: un nuovo centro per assistere i bambini con malattie rare e non guaribili, è un loro preciso diritto
I commenti dei lettori