Stangata sullo sci anche in Veneto, ecco le conseguenze del caro energia sugli skipass
Sabato 26 novembre le prime aperture. Il giornaliero di Dolomiti Superski a 74 euro in alta stagione e 66 in bassa. Così i prezzi a Cortina, Arabba, Alleghe, Zoldano, Falcade e San Pellegrino. La novità delle snowbike elettriche

Lagazuoi Expo Dolomiti, foto Giacomo Pompanin
E dopo tante lamentazioni alla fine i cannoni per la neve artificiale torneranno in funzione. Più del costo dell’energia elettrica, più della “manodopera introvabile perché la gente (oppure “i giovani”) non vuole più lavorare”, ecco che la neve, pur se creata dall’uomo grazie a sostanze agglomeranti che la fanno resistere di più, disegnerà grazie ai cannoni, una serie di striminzite scie bianche in mezzo a un paesaggio arido, perché lo stress idrico è stato forte e lo sarà sempre più.
La siccità e la neve programmata
L’anno scorso, l’ultima vera nevicata si tenne a novembre. Le conseguenze di un inverno tremendamente avaro di precipitazioni le abbiamo ancora davanti agli occhi, con i riverberi sulla siccità che ha caratterizzato in maniera anche drammatica la primavera e l’estate in pianura. Finora la neve è apparsa sopra i 1.500 metri, si è formata attorno ai duemila ma più sotto è stata pioggia. Qualche bacino idrico ha cominciato a “respirare” e ora sarà svuotato per fare le piste.
Secondo Arpav in provincia di Belluno da inizio anno il deficit pluviometrico è aumentato anche in ottobre, con cali tra il 20 e il 45 per cento, ad eccezione di pochissime località dell’estremo nord della provincia, come a Santo Stefano di Cadore.
«Negli ultimi 36 anni, il 2022 si sta confermando uno dei quattro inverni più secchi, assieme al 1990, 1997 e 2003», fa sapere Bruno Renon, di Arpav Belluno. Ancora peggio in Trentino e in Alto Adige.
Sia come sia i cannoni hanno cominciato a sparare la mattina di sabato 5 novembre sulla pista delle 5 Torri a Cortina. «È un atto di fiducia, un impegno più che un augurio», ha detto Marco Zardini, presidente del Consorzio esercenti impianti a fune di Cortina d’Ampezzo, San Vito, Auronzo e Misurina (Cortina Skiworld).
«Le temperature più basse (intorno ai 3-4 sotto zero) ci hanno consigliato di partire, anche se l’umidità non era al massimo. Speriamo». L’apertura degli impianti resta confermata per sabato 26 novembre. Nessun anticipo per evitare complicazioni organizzative e contrattuali con il personale.
Ma dopo il primo strato (necessario) di neve, i cannoni dovranno lavorare molto. L’innevamento naturale medio di 10-15 centimetri è stato appena sufficiente per la base sui cui fare entrare in azione i cannoni, altrimenti il primo passaggio dei gatti per sistemare le piste renderebbe tutto poltiglia. Bisognerà arrivare ora ad almeno mezzo metro. E questo nonostamte l’ideale si avere una base di 30 centimetri su cui sparare la neve artificiale: in questo modo, infatti l’innevamento programmato dura fino a marzo. Ma il problema vero, a questo punto, sarà il caldo.
L’attesa e l’ansia degli operatori e dei gruppi e quindi al momento più alta della coltre sulle piste, specie in località come Col Gallina, cioè la patria degli allenamenti con gli sciclub di mezza Italia già prenotati.
I maestri di sci ansiosi di aprire la stagione
La speranza dei maestri, ben 600 nel solo Bellunese, è quindi quella di cominciare a lavorare già dal 26 novembre, al più tardi dal 3 dicembre. Per Fulvio Valt, che dirige una Scuola a Falcade ed è il delegato provinciale del Collegio dei maestri di sci: «Le prenotazioni sono ritornate ai livelli del 2019, stanno crescendo anche dall’estero».
Ma nei giorni scorsi l’Associazione maestri sci italiani, guidata dal presidente Maurizio Bonelli, è il Collegio nazionale dei maestri di sci, con il presidente Beppe Cuc, hanno detto di condividere il grido di allarme e di richiamo rivolto al mondo politico dagli esercenti funiviari, rappresentati da Anef e Federfuni Italia, con la forte richiesta di sostegno per far fronte alle problematiche del comparto montano.
I rincari nelle bollette hanno obbligato gli impiantisti a rivedere i listini degli Skipass con aumenti medi stimati dal 5 al 12 percento e che andranno a incidere anche sui costi di luce e gas delle oltre 400 scuole sci e snowboard italiane. Il timore è che ci sia una diminuzione del potere d’acquisto non tanto generalizzata (quella c’è già e picchia duro) ma tra le famiglie che vanno in montagna a sciare: questo si ripercuoterà inevitabilmente su una fetta che non si potrà più permettere le lezioni.
Una riduzione quest’ultima che secondo i maestri di sci si manifesterà in forma maggiore nelle località medio-piccole, quelle in sostanza in cui vive il turismo detto di “prossimità”. Valt ricorda che, in ogni caso, da stazione a stazione i prezzi variano e quest’inverno ci saranno anche gli sconti del 5% sugli acquisti on line.
Skipass, la stangata

Cortina Skyline, foto Francesca Vieceli
Quelli del network Dolomiti Superski aumenteranno fino al 10 per cento dai 67 euro dell’anno scorso in alta stagione ai 74 euro di quest’anno. Ma è anche vero che ogni società locale deciderà se applicare quelli proposti o dimensionarli alle proprie esigenze di mercato.
Il prezzario di Dolomiti Superski vede dunque un giornaliero in alta stagione che toccherà i 74 euro (66 in stagione normale). La stagione andrà dal 26 novembre al 1° maggio. L’alta stagione scatterà il 25 dicembre, s’interromperà il 7 gennaio, riprenderà il 29 fino al 18 marzo. Il giornaliero sarà di 74 euro per gli adulti, di 52 per gli Junior, di 67 per i senior (cioè con più di 65 anni).
Fino alla vigilia di Natale, lo skipass valido 5 giorni su 6, costerà agli adulti 306 euro, in alta stagione 360, dall’Epifania al 28 gennaio e dal 19 marzo a fine stagione, 324 euro. Agli juniores rispettivamente 214, 252 e 227. Questi i prezzi per i senior: 275 euro, 324 e 292.
Stagionali: 890 euro adulti con prevendita fino al 24 dicembre, 950 euro dal giorno di Natale. Per i senior 890 euro (se nati prima del 1957), 740 euro per i nati prima del 26 novembre 1952; per gli Junior 600 euro, per i kid 285 euro.
Quello di Dolomiti Superski è il prezzo più alto di tutta Italia. Una ricerca di Assoutenti ha provato che altre località pur blasonate, hanno prezzi molto inferiori.
A Bormio il prezzo giornaliero dello skipass in alta stagione sale quest’anno da 46 euro a 52 euro, con un aumento del +13%, quello stagionale da 775 euro a 825 euro (+6,4%).
A Livigno la spesa passa da 52 a 55 euro per lo skipass da un giorno (+5,8%), da 787 euro a 825 euro (+4,8%) per l'abbonamento stagionale.
Ma anche la Valle d'Aosta costa meno del Veneto: a Courmayeur lo skipass giornaliero aumenta del +8,9% (da 56 a 61 euro) e del +7,5% a Cervinia (da 53 a 57 euro).
La ricerca di Assoutenti

Cena al rifugio Scoiattoli sull'Averau, www.dgbandion.com
Il caro-energia si abbatte anche sul comparto della montagna, con rincari che investono prezzi e tariffe di tutto il settore e fanno salire alle stelle i costi della classica “settimana bianca”. Lo denuncia Assoutenti, che ha messo a confronto le tariffe praticate lo scorso anno dai principali impianti italiani con quelle in vigore per la prossima stagione sciistica.
Partendo dai costi dello skipass, chi sceglierà le Dolomiti recandosi in una delle località del maggiore comprensorio d’Italia (Dolomiti Superski) dovrà mettere in conto una spesa giornaliera, in alta stagione, pari a 74 euro, contro i 67 euro dello scorso anno, con un aumento della tariffa del +10,4% – analizza Assoutenti – L’abbonamento stagionale passa invece dagli 870 euro di un anno fa a 890 euro (se acquistato fino al 24 dicembre; dopo Natale da 930 a 950 euro).
Va peggio in Lombardia: a Bormio il prezzo giornaliero dello skipass in alta stagione sale da 46 euro a 52 euro, con un aumento del +13%, quello stagionale da 775 euro a 825 euro (+6,4%). A Livigno invece la spesa passa da 52 a 55 euro lo skipass giornaliero (+5,8%), da 787 euro a 825 euro (+4,8%) lo stagionale.
Chi sceglie la Valle d’Aosta deve mettere in conto un aumento dello skipass del +8,9% a Courmayeur (da 56 a 61 euro) e del +7,5% a Cervinia (da 53 a 57 euro). Lo stagionale Valle d’Aosta, valido illimitatamente in tutte le stazioni del territorio valdostano compreso la SkyWay Monte Bianco oltre che La Rosière, sul territorio Francese e Alagna, su quello Piemontese, potrà essere acquistato al prezzo di 1.286 euro contro i 1.180 euro dell’anno scorso (+8,9%); lo stagionale Valle d’Aosta + Zermatt costerà invece 1.518 euro contro i 1.393 euro della scorsa stagione (+9%).
Anche alberghi, hotel, B&B, pensioni, case vacanze e strutture ricettive varie hanno aggiornato al rialzo i listini al pubblico – afferma Assoutenti – Ciò a causa dell’impennata dei costi energetici, che sarà ancora più pesante in montagna considerata la necessità di riscaldare adeguatamente gli ambienti. Chi oggi prenota un soggiorno da una settimana a Cortina d’Ampezzo (dal 30 dicembre al 6 gennaio) in camera doppia, utilizzando le più note piattaforme di prenotazione, spende da un minimo di 2.200 euro circa ad un massimo di 14.170 euro; da 1.600 euro a 6.800 euro a Ortisei, mentre a Courmayeur la spesa parte da un minimo di 1.750 euro circa a un massimo di 9.871 euro. Prezzi altissimi anche a Livigno: tra 1.650 euro e 15.500 euro per un soggiorno di 7 notti in alta stagione.
Per la classica settimana bianca, la spesa media procapite tra skipass, alloggio, servizi, consumazioni, ristoranti, ecc. sarà compresa tra i 1.400 e i 1.600 euro, trasporti esclusi, con una crescista stimata tra il +15% e il +18% sulla stagione invernale 2021/2022 – calcola Assoutenti.
“Impianti sciistici, strutture ricettive, bar e ristoranti, per riuscire a portare avanti l’attività e sostenere costi di luce e gas sempre più proibitivi, sono stati costretti ad aumentare prezzi e tariffe, scaricando così sui consumatori finale il conto della crisi energetica – commenta il presidente Furio Truzzi – Una situazione che purtroppo impedirà ad una fetta sempre più ampia di italiani di godere di qualche giorno sulla neve, e trasformerà la settimana bianca in un lusso riservato ai ricchi”.
Lo sconto family di Dolomiti Superski

Tutto questo si accompagna all’aumento dei prezzi di alberghi e case stimato tra il 15 e il 20 per cento. Una famiglia quindi rischia di prendere una batosta per poter sciare e di conseguenza questo è il target verso cui sono stati indirizzati gli sconti migliori. Ma occorre fare presto.
Infatti fino al 24 novembre 2022 sarà attiva la prevendita di “Superski Family”, di Dolomiti Superski, progettata per famiglie. Il risparmio è notevole, fino al 30%, e anche la flessibilità se si sa come usarla.
Funziona così: famiglie composte da almeno 3 persone oltre gli 8 anni di età possono associare alla soluzione “Superski Family” le proprie My Dolomiti Card (se già in loro possesso, altrimenti verranno emesse in cassa) e precaricare da 10 a 20 giornate sci per ogni componente della famiglia, anche se poi, queste giornate potranno essere consumate a piacimento da qualunque membro del gruppo-famiglia registrato, durante tutta la stagione invernale.
Esaurito il carnet precaricato, saranno possibili due ricariche da 10 a 60 giornate sci ad un prezzo leggermente maggiorato rispetto al prezzo medio praticato all'acquisto iniziale, da consumare entro la stagione sciistica 2022-23. Eventuali bambini sotto gli 8 anni facenti parte della famiglia, avranno invece l’accesso gratuito.
Info qui: https://www.dolomitisuperski.com/it/Skipass/Superski-Family
Dove costa quanto
Ma se Superski ha deciso per 66 euro al giorno in stagione normale e 74 euro al giorno per l’alta stagione (dal 25 dicembre) c’è chi ha deciso di praticare prezzi ben inferiori. Così Cortina, Arabba, Alleghe, Zoldano, Falcade e San Pellegrino hanno scelto di calmierare con una media di 55 euro in bassa stagione, ai 61 in alta. Dagli 11 ai 13 euro in meno al giorno.
I prezzi di questa stagione:
Cortina da 59 a 69 (bassa/alta stagione)
Alleghe 54-58
San Pellegrino 55-61
Marmolada 55-65
Lo scorso anno: Cortina 50-62, Alleghe 47-52, San Pellegrino 50-55. Marmolada nd.
Lo tengono a sottolineare gli impiantisti del sistema Anef, precisando che addirittura ci sono skiarea dove il costo è ancora inferiore e che soprattutto se si prenderanno gli abbonamenti online, ci sarà un ulteriore sconto del 5 per cento. Agli impiantisti questo conviene dal punto di vista organizzativo e per questo sperano di passare dal 10% di abbonamenti venduti online l’anno scorso, a una quota del 30 per cento in questa stagione.
Obiettivo Marmolada
Dopo la presentazione del piano sicurezza della Provincia di Trento, il Comune di Canazei ha tolto il divieto di accesso alle piste che sono state teatro della strage dell’estate appena trascorsa.
Ora si potrà partire con alcune piste (nel comprensorio sono ben 12) ma sarà difficile riuscire ad avere il tratto completo da Punta Rocca a Malga Ciapela aperto per il ponte dell’Immacolata. Senza neve la parte più esposta al sole è ancora coperta di ghiaia, quindi senza il “letto” essenziale per poter attivare i cannoni, ma il lavoro in questi giorni è ai massimi livelli e nessuno dispera.
Se poi nevicasse abbondantemente (la speranza di tutti) non ci sarebbero particolari divieti, se non l’obbligo di restare in pista e di evitare ogni fuoripista.
L’area di attenzione è ora costituita sul versante nord e sulla calotta sommitale, la stessa parzialmente crollata il 3 luglio e il divieto al fuoripista serve proprio per precludere passaggi nella zona interessata dalla valanga.
L’anniversario del primo battipista

Sessant’anni fa, un idea di Ernst Prinoth, ex pilota di Formula 1, cambiò la vita degli impiantisti a fune. All’epoca la neve veniva battuta con gli sci da decine o centinaia di battitori, ma non era molto battuta: dopo pochi giorni le sciate accumulavano la neve ai bordi e scoprivano le rocce. Nel 1962 l’ex pilota di Formula 1 Ernst Prinoth fece uscire dalla sua officina di riparazione di Ortisei, il primo battipista.
All’inizio degli anni Cinquanta aprì un’officina di riparazione auto a Ortisei in Val Gardena, accanto a casa sua. Oggi l’azienda di Prinoth si appresta a superare i 400 milioni di euro di fatturato a fine 2022 (dai 300 milioni del 31 dicembre scorso), fa parte del gruppo HTI (High Technology Industries), conta 900 dipendenti e ha presentato la seconda versione dell’innovativo battipista a idrogeno, il Leitwolf h2Motion.
La novità dei Moonbike

La novità della stagione però saranno i Moonbike park, i motorini elettrici per sciare sulla neve come su una moto.
Il termine tecnico è snowbike elettriche: sono motorini da neve nati in Francia e sbarcati in tutto il mondo. Non fanno rumore e non inquinano e permettono di scivolare sulle piste.
Il primo park italiano aprirà a Cortina per il ponte nell’Immacolata alla Scuola sci dolomiti. Non ci saranno commistioni con lo sci, i percorsi saranno cioè separati.
Una Moonbike potrà essere noleggiata sotto il controllo di istruttori ma anche acquistata: il suo prezzo è di 8.900 euro e lo scorso anno ne sono state venduti 500 esemplari.
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