Terrorismo, amianto, droga e Pfas: il Veneto dark nel report dell’Osservatorio Legalità della Cgil
ilario simonaggio
PADOVA. Ecco la nuova uscita dell’Osservatorio Legalità CGIL Veneto, giugno 2022, a cura di Ilario Simonaggio, responsabile dipartimento Legalità CGIL Veneto // fonte media locali e ordinanze di custodia nei casi di associazioni criminali.
“Vi trasmettiamo una serie di 58 eventi che abbiamo selezionato del mese di giugno 2022 riguardanti atti, azioni, processi meritevoli di attenzione sindacale e dei portatori di interesse pubblico. In premessa, il ringraziamento doveroso ai magistrati e agli uomini delle forze dell’ordine che, con il loro lavoro, rinforzano l’argine democratico e favoriscono la convivenza civile nei nostri territori”.
“Tali rapporti – si legge nell’introduzione – sono prodotti per consentire uno sguardo d’insieme sulla realtà veneta. Non ci stancheremo di ripetere che la presa d’atto formale e sostanziale del fatto che non esistono “isole felici” aiuta una indispensabile crescita culturale e di consapevolezza generale per combattere ogni forma di illegalità.
“Sarebbe buona cosa, in presenza di fatti incontrovertibili, evitare la solita pletora di dichiarazioni fuori luogo e tempo del tipo “la mafia in Veneto non esiste”, oppure “si tratta di un caso isolato”, perché la quantità e la "qualità" dei casi raccontano una ben diversa realtà fattuale. Per curare qualsiasi malattia, è buona norma non negare l’evidenza. Vanno fatte le dovute distinzioni, ma è indubbio che anche i reati di seguito descritti sinteticamente sono parte della realtà veneta.
"La dimensione impressionante dei casi di un solo mese induce più di qualche riflessione. Temiamo che, al pari dell'inesistente modello veneto in tema di ambiente e salute, anche a proposito della legalità c'è ben poco di virtuoso. E la constatazione che questi problemi non siano un'esclusiva del nostro territorio, ma interessino tutto il Paese, non ci esime dal dovere di cercare rimedi efficaci e di metterli in pratica.
“Le notizie numerate sono raccolte con lo schema a blocchi in 7 capitoli di reati, per favorire l’immediata ricerca delle notizie che più interessano: associazioni criminali anche di stampo mafioso; terrorismo e violenza politica; sfruttamento lavorativo; ambiente; pubblica amministrazione; droga, rilevanti evasioni fiscali. Inoltre nei titoli appare sempre il territorio veneto cui la notizia si riferisce e la fonte da cui è tratta.
In evidenza questo mese: l’evasione dal carcere di Treviso del pluripregiudicato Pula (1.4.); arresto Nauman a Treviso nell’operazione antiterrorismo (2.1); condanna ai vertici della MM per le navi all’amianto (3.7); la deposizione del Maresciallo Tagliaferri al processo a Vicenza per i PFAS (4.2); l’inchiesta sugli alloggi ERP a Treviso (5.6); operazione antidroga GEPPO (6.1); la frode fiscale ai fondi COVID 19 (7.5).
La fonte garantisce sulla veridicità delle informazioni contenute nel rapporto
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1. Associazioni criminali anche di stampo mafioso.
1.1. Processo ai “casalesi” di Eraclea.
Nell’udienza processuale del 9 giugno 2022, che si svolge con le deposizioni degli imputati interrogati dai PM e dagli avvocati difensori, compare alla sbarra l’imputato cittadino albanese Renato Viezi. Il soggetto racconta l’alta tensione esistente nel mondo dei trasporti turistici con base al Tronchetto (VE).
Dettaglio non da poco sul business monopolistico di tale attività da sempre controllata e gestita dalla mala del Tronchetto. Racconta una serie di di minacce del 2010 in cui Otello Novello, detto il Cocco Cinese, “Mi disse di sparire o sarei finito tra i pesci”. In definitiva il Tronchetto era affare proibito per i casalesi. Donadio non intervenne per difendere uno dei suoi uomini (Renato Veizi), aggredito dopo un tentativo di concorrenza ai granturismo, anzi gli consigliò di lasciar perdere (tenersi a debita distanza dal luogo e da quei soggetti), con la dichiarazione di pragmatica “Non era bello rubare il lavoro di altri”.
La società Venice Excursions fu presa di mira anche a Punta Sabbioni. Il PM Terzo contesta a Viezi la dichiarazione del pentito Vaccaro sull’incendio che aveva colpito alcune barche al Tronchetto. Viezi nega di sapere qualcosa su questo episodio. (Il Gazzettino e La Nuova Venezia del 10 giugno 2022).
L’ex poliziotto Moreno Pasqual, già condannato a 5 anni per concorso esterno in associazione mafiosa (l’informatore di Donadio sulle azioni delle forze dell’ordine), si sarebbe impossessato di attrezzature nautiche della Polizia e adesso è a processo anche per furto. (La Nuova di Venezia del 29 giugno 2022).
1.2. Mafia del Tronchetto, depositati gli atti dalla Procura di Venezia.
La Procura di Venezia ha depositato il 1° giugno 2022 gli atti contro 39 indagati, gli stessi presenti nell’ordinanza custodiale, cui ha fatto seguito un lungo viavai dal Tribunale del Riesame. Come il GIP, anche la Sezione Speciale ha ritenuto difficile attribuire alla banda l’aggravante del sistema mafioso. Risoluto invece il PM Giovanni Zorzi, impegnato a dimostrare che volontà e metodi erano tipici delle associazioni mafiose tra estorsioni, minacce, rigida gerarchia tra i complici, esibizione di forza. Al tempo degli arresti il gruppo campava con le rapine, ma era proteso a riprendersi il controllo delle barche turistiche al Tronchetto (VE). Ora le difese degli indagati hanno 20 giorni di tempo per decidere la strategia difensiva e le azioni conseguenti, poi si deciderà chi andrà a processo. (Il Corriere del Veneto del 3 giugno 2022).
Boatto, il presunto boss ottantenne della male del Tronchetto, attraverso il legale fa sapere che intende difendersi dalle accuse della Procura al processo senza riti alternativi. Si dichiara innocente, riservandosi di chiedere nei prossimi giorni un confronto con il pubblico ministero Zorzi. La Cassazione, nel frattempo, conferma la pericolosità sociale e, nonostante l’età, lo tiene in carcere. (Il Gazzettino e La Nuova del 7 giugno 2022).
Anche la mala del Tronchetto ha il suo pentito, il cittadino albanese Festim Shemollari, che consente al PM Zorzi di raccogliere nuovi fatti e tutti i retroscena di colpi messi a segno (rapine) e altri progettati, ma rimasti sulla carta. Quattro interrogatori che riempiono numerose pagine di verbali: dalle modalità di reclutamento, alle armi. Il colpo più eclatante è quello non effettuato all’incasso di 7 hotel causa COVID 19. Altri progetti, come l’intento di derubare un cantante argentino con villa e piscina. Tutti i dettagli di quelli realizzati: furto della valigia con 550.000 euro, vendita in nero di una licenza di taxi, oppure la rapina del marzo 2019 ai danni della cassa di ACTV. Nei progetti del clan, la volontà di uccidere Alessandro Rizzi con pistola silenziata. I Ros hanno trovato nella villa di Trabujo un armadio con scomparti segreti pieno zeppo di armi (l’arsenale della banda), documenti falsi, tanti soldi in confezioni sotto vuoto. Queste dichiarazioni, munite di riscontri, hanno permesso al PM Zorzi quasi di raddoppiare, nella chiusura indagini, i capi di imputazione a carico degli imputati. Ora i capi di imputazione sono 141 e gli indagati 78, dopo i 39 arresti del 30 novembre 2021. (Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino e La Nuova di Venezia del 14 giugno 2022).
I Carabinieri dei ROS di Padova sono convinti che con gli arresti si sia bloccata una “metastasi del territorio”. Si chiude in questo modo la relazione finale delle indagini dell’Antimafia, di 505 pagine, sulla mala del Tronchetto. Di più, i Carabinieri ritengono che si tratti di mafia per le gravi condotte associate criminali consumate (minacce, estorsioni, violenza, ecc.). Il PM Zorzi ha deciso di mantenere l’accusa di associazione di stampo mafioso nei confronti del vertice del gruppo, aggravando pure la posizione dei complici. Nonostante i capi siano in cella, le minacce mafiose, seguite da pestaggi, per accaparrarsi i clienti dei lancioni non si arrestano al Tronchetto. Un trasportatore è stato picchiato a marzo 2022, ma non ha denunciato. Resta la condotta di soggetti che impongono un’area dove non si può accedere. IL PM conferma che continuano le intimidazioni, il controllo del territorio e tanta omertà. Per questo, secondo lui, si tratta di mafia. La discussione sul punto sarà centrale nel dibattimento processuale. (Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino e La Nuova di Venezia del 15 giugno 2022).
Il tassista Stefano Fort, che ha subito la rapina dei 550.000 euro, chiede che l’aggressione subita sia contestata al gruppo criminale come “tentato omicidio”. Dopo il colpo, i soldi sono stati nascosti nell’appartamento della madre di Trabujo. Chiara la dinamica, e ora individuati anche i due basisti del colpo, tra loro il cugino dell’albergatore che acquistò la licenza, oltre ai due autori materiali della rapina a mano armata. (Corriere del Veneto e La Nuova di Venezia del 17 giugno 2022).
1.3. Acquisti truffa: condannato William Alfonso Cerbo alias “scarface”.
Per la Guardia di Finanza di Este (PD), era lui a tirare le fila da Milano dell’organizzazione dedita a truffare gli imprenditori, appoggiandosi a capannoni di Sant’Elena d’Este e a Carmignano di Brenta (PD). La merce acquistata non veniva pagata e scompariva nel nulla del mercato clandestino. Il soggetto, con numerose condanne anche per mafia, è stato processato e condannato il 1° giugno 2022 dal Tribunale di Rovigo (rito abbreviato, giudice Raffaele Belvederi e PM Maria Giulia Rizzo) a 3 anni per l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Il Cerbo ha avuto le cosiddette attenuanti (rimesso in libertà), perché ha confessato il reato e la sentenza non è passata in giudicato. Nel processo due sole parti civili (le altre sono state risarcite prima dell’udienza). (Il Corriere del Veneto del 2 giugno 2022).
1.4. Evade dal carcere pluripregiudicato albanese con l’aiuto dell’ndragheta.
Edison Pula è evaso dal carcere Santa Bona di Treviso il 9 giugno 2022, grazie a una lima di grosse dimensioni con cui ha segato le sbarre della cella. Il direttore del carcere ha avviato un’indagine interna per fare piena luce sull’episodio. Pula è un pluripregiudicato albanese, con una sfilza lunghissima di reati, già noto per altre evasioni. Pula è ritenuto il capo della banda che ha fatto il colpo milionario a Mogliano Veneto (TV), nella villa del petroliere Miotto. Di certo, l’evasione è stata preparata con complici all’esterno del carcere, per favorire la fuga. Si ritiene, a detta degli inquirenti, che la saldatura al nord Italia tra criminalità albanese e ‘ndrangheta, dediti ai traffici di droga e prostituzione, abbia avuto un ruolo in questa evasione. Indagato il complice dell’evaso, nel frattempo le ricerche estese a tutta Europa sono state vane (Il Gazzettino, La Tribuna di Treviso e la Nuova di Venezia del 10 giugno 2022; Il Corriere del Veneto e La Tribuna di Treviso del 11 giugno 2022; Il Gazzettino del 14 giugno 2022).
1.5. Processo Isola Scaligera, la deposizione del neo collaboratore di giustizia Domenico Mercurio.
Parecchie ore e diverse udienze per la deposizione del pentito di mafia Domenico Mercurio che deve, su interrogatorio del PM della DDA Lucia D’Alessandro, inquadrare tutti i legami personali dei 24 imputati con le cosche in Calabria. Versione fiume da una località segreta: rapporti personali, amicali, ruoli, azioni svolte, presenza della ’ndrangheta a Verona. La prima udienza si è svolta il 7 giugno 2022. Si replica ogni settimana. Domenico Mercurio ha delineato le varie figure, a partire dal capo indiscusso della locale ‘ndrangheta veronese, retta da Antonio Giardino detto “Totareddu”. Trent’anni di presenza dell’ndrangheta a Verona meritano senza dubbio uno spazio e un tempo dilatato del racconto del pentito. Dettagli su possesso di armi, vari tipi di reati (traffico e spaccio della droga, estorsioni, recupero crediti). Una particolare attenzione dedicata alla scuola Fermi di Verona, a cura della DDA. Come è noto, la scuola permetteva ai sodali di ottenere con facilità titoli di studio necessari a incrementare l’attività mafiosa. Mercurio racconta che pure lui beneficiò dei “pizzini” per superare esami in cui non sapeva nulla. La posizione di comando era decisa in Calabria, sulla base del rapporto fiduciario. Entra nell’organizzazione solo chi porta vantaggi al sodalizio. Mercurio è stato controinterrogato dalle difese e si è confuso su alcuni omonimi. Il 12 luglio 2022 ha inizio la deposizione dell’altro recente collaboratore di giustizia, Nicola Toffanin. (L’Arena 8 e 30 giugno 2022).
1.6. Arrestata in Riviera del Brenta la banda dei supermercati, ricompaiono censurati tra cui un ex della banda Maniero.
I Carabinieri fermano la banda il 22 giugno 2022, dopo l’assalto al supermercato Famila a Campagna Lupia (VE). Tra i 4 arrestati, anche uno dei “mestrini e un ex finanziere. Armi in pugno e mascherine, 2 mesi di rapine “fotocopia” nel territorio da esaminare per capire se sono state compiute dallo stesso gruppo criminale. Lo spessore degli arrestati, la capacità e la grande disponibilità di armi e munizioni scovate nella base a Campagna Lupia fanno ritenere che si tratti di un gruppo avvezzo ad azioni criminali. L’ex della male del Brenta è Rienzi Fracasso, l’ex finanziere è Alessandro Bertoldo, il ricettatore Enrico Milan sono vecchie conoscenze delle forze dell’ordine. (Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino e La nuova di Venezia del 23 giugno 2022).
1.7. Confiscata casa all’imprenditore Agostino Napoli, condannato nell’inchiesta Taurus sulla locale di ndrangheta a Verona.
Il Tribunale ha respinto la richiesta della Procura Antimafia di Venezia relativamente alla tabaccheria di Sommacampagna (VR) e alla villa, perché di proprietà della moglie. Il Napoli si muoveva come titolare della tabaccheria, ma formalmente era dipendente della moglie. L’appartamento di Nogarole Rocca (VR) nella disponibilità del Napoli, in carcere per scontare la condanna a 8 anni (sentenza di primo grado), passa alla disponibilità dello Stato. Ha inciso sulla decisione il fatto che, nell’anno dell’acquisto (2019), il Napoli ha dichiarato un reddito di 7.939 euro. Le verifiche fiscali sui redditi del Napoli sono state svolte dalla Guardia di Finanza e la confisca rientra nelle misure di prevenzione stabilite dalla legge per aggredire i patrimoni dei mafiosi. (L’Arena del 29 giugno 2022).
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2. Terrorismo e violenza politica.
2.1 Interrogatorio di garanzia al muratore pachistano arrestato a Treviso.
Grossa inchiesta internazionale disposta dalla Procura di Genova su una cellula di presunti terroristi islamici pachistani fa scattare un blitz in varie città italiane e in Francia, il 7 giugno 2022, con 14 ordinanze di custodia cautelare. Sono stati arrestati in 6 tra Francia e Italia (uno a Treviso, Alì Nauman), gli altri 8 sono ricercati.
Alì Nauman, tradotto in carcere a Vicenza lo scorso 7 giugno su decisione della DIA di Genova, è stato interrogato dal gip Silvia Carpanini il 9 giugno 2022. Il soggetto ha respinto le accuse, sostenendo di essere entrato in contatto con la cellula jihadista solo per poter arrivare in Italia, di non essere un terrorista né un fondamentalista islamico. Per gli inquirenti che dispongono di notevole materiale probatorio sul gruppo “Gabar” (responsabile dell’assalto a Parigi, nel 2020, nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo) e sul soggetto ospite di connazionali in via Pisa a Treviso, ritengono la ricostruzione di Nauman diametralmente opposta ai riscontri. Disposto il trasferimento in carcere ad Alessandria, a disposizione del PM titolare dell’inchiesta. (Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso dell’8 giugno 2022; Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso del 9 giugno 2022; Il Gazzettino e la Tribuna di Treviso del 10 giugno 2022).
2.2. Assalto dei NO Vax alla sede della CGIL di Vicenza.
Imbrattate le porte della sede di via Vaccari con lo spray da parte del movimento antagonista “Vivi”, siglato con la W cerchiata e la scritta “sindacati nazisti” il 21 giugno 2022. Gesto politico contro l’azione svolta quotidianamente dal sindacato da parte del movimento contro la vaccinazione COVID 19 e la certificazione green pass. (Il Giornale di Vicenza del 23 e 24 giugno 2022, La Tribuna di Treviso del 23 giugno 2022).
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3. Sfruttamento lavorativo (caporalato, diritti violati, sicurezza sul lavoro negata).
3.1. False assunzioni e finti matrimoni a Padova per avere il permesso di soggiorno.
Sette indagati, tra cui due avvocati. Due vere e proprie organizzazioni dedite al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (in prevalenza cinese) attorno a cui ruotavano professionisti, imprenditori titolari di aziende, il cui scopo era fornire falsi contratti di lavoro per introdurre in Italia illegalmente cittadini soprattutto asiatici e fargli ottenere il permesso di soggiorno. La Procura ha inviato la comunicazione di fine delle indagini agli indagati, il 7 giugno 2022, e chiesto il rinvio a giudizio. Le aziende, molte società cartiere, collocate nella bassa padovana e nel polesine, rilasciavano la documentazione in cambio di una cifra da pagare tra i 500 e 1.000 euro dai soggetti in stato di bisogno. Contratti fittizi come i finti matrimoni, con il solo scopo della regolarizzazione dei soggetti interessati. Infine, per non farsi mancare niente del lucroso mercato degli esseri umani, le indagini hanno individuato un filone di prostituzione di donne cinesi in vari appartamenti a Padova e Codroipo, e finti centri massaggi. Già a febbraio 2021 si erano rivenuti, a casa di una delle indagate, 34.000 euro in contanti, oltre a vari passaporti e carte d’identità di diverse donne cinesi. (Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino e il Mattino di Padova del 8 giugno 2022).
3.2. Straordinari non pagati a Lusia (RO). Sotto accusa tre imprenditori agricoli.
La Procura di Rovigo ha chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giudizio per 3 imprenditori agricoli. L’accusa elevata dalla Procura rodigina è sfruttamento lavorativo ed estorsione di 3 lavoratori albanesi, braccianti che avanzavano ben 385.000 euro di straordinari non pagati, costretti a firmare transazioni da 100 euro ciascuno.
I 3 imprenditori sono Gianni Pomaro (fratello del più noto Floriano, soggetto invischiato in un’inchiesta della Procura patavina per caporalato nel settore della logistica), Claudio Fracassetto e Cristian Gottardi. I 3 imputati sono stati rinviati a giudizio dal GUP Raffaele Belvederi l’8 giugno 2022. I fatti risalgono al 2017 quando i 3 lavoratori hanno firmato un accordo stragiudiziale con i loro datori di lavoro. Secondo la Procura di Rovigo i lavoratori sono stati minacciati di licenziamento e che i contratti non sarebbero stati rinnovati senza la firma del documento di rinuncia alle spettanze arretrate, in cambio di un “tombale” da 100 euro e l’impegno all’assunzione nella stagione 2018. Questo accordo dei 3 lavoratori arrivava dopo una serie di contenziosi nei quali diversi colleghi di lavoro avevano ottenuto indennizzi ben più sostanziosi per lo straordinario non pagato.
Da qui la decisione di proporre accordi ai lavoratori molto meno onerosi e in grado di risolvere la situazione una volta per tutte, spedendo il meno possibile. IL GIP ha deciso, al termine delle indagini, l’imputazione coatta dei 3 imprenditori agricoli. In sede di udienza dibattimentale, fissata per il 26 ottobre 2022, le difese potranno decidere riti alternativi come l’abbreviato o il patteggiamento. (Corriere del Veneto del 27 maggio e 9 giugno 2022).
3.3 Indagine della Guardia di Finanza a Padova, trovati 20 lavoratori in nero, sospensione per 6 attività.
La Guardia di Finanza di Cittadella (PD) ha intensificato i controlli negli ultimi due mesi nel manifatturiero. Scoperti 18 lavoratori cinesi sfruttati da connazionali come operai in laboratori tessili. Infine, trovati a Vigodarzere (PD) due pizzaioli italiani in nero in un locale di produzione di pizze da asporto. Le attività imprenditoriali sono state sospese in base alla normativa sul lavoro irregolare. (Il Gazzettino e il Mattino di Padova dell’8 giugno 2022).
3.4. Torna l’annuncio choc per commesse diciottenni da parte dei magazzini Dal Sasso ad Asiago (VI).
I magazzini Dal Sasso hanno affisso nuovamente il cartello “cercasi commesse diciottenni libere da impegni familiari”, già sanzionato con 7.000 euro di multa da parte dell’Ispettorato del Lavoro di Vicenza (violazione dell’art.27 del Codice della Pari Opportunità). Il titolare ha ribadito che nel suo negozio fa ciò che vuole per quanto attiene le assunzioni. Oramai diventa un caso il braccio di ferro tra legge e pretesa del datore di lavoro. (Il Giornale di Vicenza del 10 giugno 2022).
3.5. Si chiude con il patteggiamento il caso del caporalato in Grafica Veneta spa di Trebaseleghe (PD).
Patteggiano in nove tra dirigenti e collaboratori dell’azienda BM Service di Laives (TN), in Tribunale a Padova (gip Laura Alcaro). Condanne sino a 26 anni per gli episodi di sfruttamento lavorativo di decine di connazionali prestati soprattutto alle imprese grafiche, tra cui Grafica Veneta Spa. I reati erano: rapina, sequestro di persona, lesioni gravi, estorsione. Inflitti 72.000 euro di pena pecuniaria alla ditta per sfruttamento lavorativo. Per altri 3 indagati (2 latitanti, 1 irreperibile) resta la coda processuale se e quando saranno rintracciati e arrestati. Questo era l’ultimo troncone dell’inchiesta avviata dopo le denunce di 20 lavoratori pachistani istruita dal PM Andrea Girlando della Procura di Padova. I vertici di Grafica Veneta erano già usciti dal processo con il relativo patteggiamento. (Il Gazzettino e il Mattino di Padova del 21 giugno 2022).
3.6. Lavoro tra rifiuti speciali e malsane situazioni di sicurezza, lavoratori in nero in un laboratorio tessile ad Altivole (TV).
La Guardia di Finanza, congiuntamente a Spisal e Ispettorato del lavoro di Treviso, ha sospeso l’attività del laboratorio cinese attivo in zona industriale ad Altivole. Trovato uno stato di assoluto degrado (cavi elettrici penzolanti sopra le postazioni lavorative, quattro tonnellate di rifiuti sparsi in ogni dove, porte di sicurezza sbarrate). Tra i lavoratori controllati, due sono in nero. Denunciato il titolare cinese ed elevata una sanzione di 15.000 euro. (Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso del 21 giugno 2022; Il Corriere del Veneto del 22 giugno 2022).
3.7. Condannati in Corte d’Appello di Venezia i vertici della Marina Militare per l’amianto.
La Corte d’Appello di Venezia, il 21 giugno 2022, ha riformulato la pronuncia del Tribunale di Padova che aveva mandato assolti tutti i vertici per la triste vicenda dell’amianto nelle navi. La Condanna riguarda 4 ammiragli per la morte in seguito a mesotelioma e asbestosi di 6 militari. Tutti gli ammiragli, in solido con il Ministero della Difesa, dovranno risarcire i parenti di primo grado delle vittime. La Corte ha disposto una provvisionale di 50.000 euro ad erede. In origine gli imputati erano nove ma nel frattempo tre sono morti e per due è caduta la prescrizione. (Il Corriere del Veneto del 22 giugno 2022; La Tribuna di Treviso del 23 giugno 2022).
3.8. Lavoratori non in regola al centro sportivo a Romano d’Ezzelino (VI).
La Guardia di Finanza di Bassano del Grappa (VI) ha trovato, nel controllo dello Sporting 55 di Romano d’Ezzelino, un lavoratore in nero e 35 giovani assunti con contratti di collaborazione occasionale privi quindi di adeguata tutela previdenziale, assicurativa e assistenziale. Scattata la sospensione temporanea dell’attività, con una sanzione di 2.500 euro. Per non chiudere l’attività, il titolare ha subito regolarizzato il dipendente in nero nelle more del verbale con relative sanzioni. Per i 35 collaboratori, con varie mansioni, visto che il centro fornisce pure servizio di ristorazione, si dovrà passare a contratti di lavoro subordinato. (Il Giornale di Vicenza del 24 giugno 2022).
3.9. Caporalato alla Fincantieri: padre e figlio bengalese rinviati a giudizio.
Un altro troncone del cosiddetto “sistema della paga globale”, incardinato sulla deposizione del consulente del lavoro Angelo Di Corrado, arriva a processo per reati consumati a danno di almeno 10 lavoratori bengalesi e africani, sfruttando il loro stato di bisogno di lavoro. La storia è sempre la stessa: paga globale di 7 euro all’ora (molte volte anche meno), comprensiva di ogni pretesa contrattuale. Il Gup Silvia Varotto, il 23 giugno 2022, ha disposto il rinvio a giudizio per Salah Uddin Hossain (il padre si è reso irreperibile) per sfruttamento lavorativo nel colosso della cantieristica navale. Fincantieri si è dichiarata parte lesa. La prima udienza processuale è fissata per il 19 settembre 2022. (Il Corriere del Veneto e La Nuova di Venezia del 24 giugno 2022).
3.10. Cantieri edili non sicuri a Thiene (VI), la Guardia di Finanza sospende 7 ditte edili.
I Carabinieri hanno passato al setaccio le opere di ristrutturazione in corso in due grossi condomini, che beneficiano del superbonus del 110%, nella città del nord vicentino. Trovate numerose irregolarità (mancati dispositivi e ancoraggi di sicurezza, impianti elettrici non a norma, documentazione incompleta, ecc.) nei due stabili, e violazione da parte di nove società, alcune vicentine, che vi stavano lavorando con 16 operai. Tutte le società hanno pagato subito i 90.000 euro di multe per riprendere immediatamente a lavorare (per sette su nove disposto il provvedimento di sospensione dell’attività). Regolarizzato il lavoratore trovato in nero nel cantiere. (Il Giornale di Vicenza del 28 giugno 2022).
3.11. Depositate le motivazioni della sentenza d’appello per le quattro morti della nube tossica della COIMPO di Adria (RO).
Le motivazioni della sentenza d’Appello della Corte di Venezia, depositate in giugno 2022, confermano la validità del castello accusatorio del processo di primo grado. Non solo la reazione chimica era prevedibile ma anche ben nota ai vertici dell’azienda. Non si fece nulla, a detta dei giudici, per la solita logica del risparmio sui costi aziendali, rinviando e resistendo ad ogni obbligo di migliorare la condizione strutturale delle vasche, del monitoraggio ambientale e di sicurezza degli impianti. Il 22 settembre 2014 si levò la nube tossica che uccise quattro lavoratori. I sei imputati al processo di secondo grado sono stati condannati per omicidio colposo plurimo, getto pericoloso di cose, violazione delle norme ambientali, a 20 anni e 9 mesi (riformulando la pena di primo grado di 31 anni e 9 mesi emessa il 20 ottobre 2019 dal giudice Nicoletta Stefanutti). (Il Corriere del Veneto e Il Gazzettino del 29 giugno 2022).
3.12. Maxi risarcimento in tribunale a Vicenza per l’infortunio del 2018 capitato alla Futura di Montebello (VI).
L’operario di origine straniera aveva subito un grave infortunio alla mano (schiacciamento e perdita di alcune dita) durante un lavoro alla ditta Alba di Dueville (VI). Il 27 giugno 2022, durante il dibattimento, l’amministratore delegato della cooperativa di Dueville ha ottenuto il non luogo a procedere per lesioni gravi. Reato estinto perché il soggetto ha accettato il programma di svolgere lavori di pubblica utilità nel comune di Cazzano di Tramigna (VR) e ha liquidato un risarcimento di 122.500 euro al lavoratore, tramite la compagnia assicurativa. L’Ad Giuseppe Necco era accusato di non aver osservato le norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro (omessa formazione al lavoratore sui rischi della catena di trasmissione della macchina in attività). (Il Giornale di Vicenza del 30 giugno 2022).
3.13. Sfruttamento per lavorare l’aglio a Polesella (RO).
IL sindacato COBAS ha depositato una segnalazione formale all’Ispettorato del lavoro e incontrato il prefetto il 28 giugno 2022 con un gruppo di cittadini pachistani richiedenti asilo per sfruttamento lavorativo. Il lavoro di 10 ore al giorno nei campi veniva compensato con 30 euro. La truffa era congegnata con contratti part-time di 10 ore settimanali, a detta del sindacato, e chi si lamentava veniva licenziato (Il Corriere del Veneto del 29 giugno 2022).
3.14. Controlli in edilizia a Rovigo: 7 aziende sospese e sanzioni.
I carabinieri del nucleo sicurezza sul lavoro hanno svolto nel territorio polesano una serie di controlli nei cantieri edili nel mese di giugno 2022. Elevato multe per 150.000 euro nei confronti di ditte che sono state sospese dall’attività (sei per gravi irregolarità nella sicurezza e una per lavoro nero). Su diciassette ditte edili controllate per venticinque lavoratori sono stati trovati tre in nero e due irregolari. (Il Corriere del Veneto del 29 giugno 2022).
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4. Ambiente (sfruttamento e rapina dei beni primari).
4.1. Sequestro di molluschi irregolari nel Delta del Po.
Maxi sequestro di mitili nel Delta. La Guardia Costiera ha scoperto detenzione e commercio irregolare di ben 881 chili di molluschi, con data di confezionamento falsa (successiva al giorno della verifica). Sequestro penale del prodotto e segnalazione alla Procura di Rovigo per frode in commercio. Nell’operazione interregionale sequestrata oltre 1 tonnellata di prodotti ittici irregolari. (Il Corriere del Veneto del 7 giugno 2022).
4.2. Processo sui PFAS a Vicenza. Nuovi particolari dalla deposizione del Maresciallo dei NOE, Tagliaferri.
Prosegue, con l’udienza del 9 giugno 2022, la lunga testimonianza del Maresciallo Tagliaferri del NOE di Treviso nell’udienza sui PFAS relativa alla MITENI di Trissino (VI). Le novità sono relative al fatto che MITENI usava GenX e C604 da anni, molto prima delle dichiarazioni ufficiali: il medico aziendale Costa era in contatto con Du Pont e informò i vertici dell’azienda dei rischi sanitari per i dipendenti anche con un contributo sulle più recenti novità, grazie alla continua partecipazione a simposi internazionali. Una parte non piccola del processo ruota attorno alla diffusione di informazioni tra gli enti di controllo e la stessa azienda. Le difese degli imputati insistono sul fatto che gli enti pubblici sapessero ogni cosa (SPISAL, ARPAV) e non lanciarono mai nessun allarme per i lavoratori e la popolazione. Le difese, infine, hanno chiesto di avere la disponibilità di tutta la documentazione ARPAV citata dal maresciallo nella lunga analisi dei fatti. (L’Arena del 9 e 15 giugno 2022, Il Giornale di Vicenza del 10 giugno 2022).
4.3. Pesca abusiva di ostriche di laguna a Venezia, vongole inquinate, otto fermati.
La Guardia di Finanza ha fatto un blitz in zona industriale di Porto Marghera e sotto gli archi del Ponte della Libertà per bloccare la pesca abusiva di mitili. Trovati, dediti alla pesca, sia italiani sia stranieri (cinesi). Ognuno dei fermati è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e rischia una multa tra i 1.000 e i 6.000 euro. Il lavoro più importante delle Fiamme Gialle è ora risalire alla filiera del consumo di questo pesce, autentico veleno per la salute umana a causa dell’alta concentrazione di inquinanti nelle acque di Porto Marghera. (Il Corriere del Veneto e Il Gazzettino del 17 giugno 2022).
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5. Pubblica Amministrazione (corruzione, danni patiti, peculato, truffa).
5.1. Il caso Tiveron e il caso Montisci in aula in Tribunale a Padova.
In aula a Padova, il 6 giugno 2022, il noto caso della morte dello scooterista Tiveron, colpito dall’auto della Regione Veneto davanti allo IOV, con a bordo il segretario generale Domenico Mantoan. La vicenda ruota attorno alla causa della morte del Tiveron. Al processo Montisci ha deposto il medico legale Cirnielli, in evidente contrasto con la perizia dell’ex direttore dell’Istituto di Medicina Legale: “Quale infarto del miocardio, c’è stata la dissecazione dell’aorta”. Ancora più secca la deposizione di Piero Tarsitano del Cardarelli di Napoli: “Il Tiveron non poteva avere in atto un attacco di cuore perché ha azionato i freni”. Il 21 giugno 2022 la deposizione in aula del capo di AGENAS ed ex segretario generale della Sanità del Veneto, Domenico Mantoan. Mantoan ha dichiarato “che stava guardando il telefonino e non si è accorto di nulla, ho sentito un botto e sulla dx della macchina ho visto un uomo con casco e scooter”. “Ho chiamato il 118 per le cure del caso e sono stato successivamente avvisato che l’uomo era deceduto. L’autista Giorgio Angelo Faccini non l’ho più sentito, e non mi sono mai occupato di medicina legale”. Prossima udienza il 14 ottobre 2022.
Nel frattempo, sempre in Tribunale a Padova (sentenza giudice Gusmitta) per l’IVA evasa delle prestazioni professionali private per gli anni 2014 e 2016, il prof. Montisci è stato condannato a 14 mesi. La Corte dei Conti del Veneto ha già chiesto al professore la restituzione dell’ammontare non versato allo Stato. (Il Gazzettino e il Mattino di Padova del 7 giugno 2022 e del 22 giugno 2022).
5.2. Accusa di bancarotta fraudolenta per l’ex assessore regionale alla sanità Iles Braghetto.
La contabilità era sparita: ha testimoniato in aula a Padova il curatore fallimentare di IPEA il 7 giugno 2022. Per anni, dal 2011 al 2016, la società di formazione professionale con sedi a Padova e San Donà di Piave, retta da Braghetto e i fratelli Marco e Giuseppe Spiandorello, aveva ottenuto i fondi regionali con la rendicontazione dei corsi e relative ore di lezione. Peccato che il buco si sia ingigantito a dismisura fino al fallimento nell’ottobre 2017, con un passivo di 7,2 ML di euro. Creditori tra cui gli insegnanti non pagati, liquidati dalla Regione Veneto che però ha bloccato le successive liquidazioni richieste.
5.3. Faccendiere vicentino condannato in Tribunale per un tentato traffico di influenze illecite.
Giovanni Colbachini è stato ritenuto responsabile, in Tribunale a Vicenza il 7 giugno 2022, di tentato traffico di influenze illecite. Aveva millantato un’amicizia con il giudice Venditti (noto alle cronache per i processi a BPVI e PFAS), sostenendo che in cambio di 35.000 euro sarebbe riuscito a convincere il magistrato a liberare dal carcere la moglie di un conoscente. Questo perché, a suo dire, la moglie del magistrato aveva l’auto da cambiare. Tutte bugie che gli sono costate 9 mesi di carcere. (Il Giornale di Vicenza dell’8 giugno 2022).
5.4. Appalti comunali ai Miola, oltre a Saonara anche a Galzignano Terme (PD).
L’accusa per i due fratelli Stefano e Filippo Miola è di abuso d’ufficio continuato in concorso. La Procura di Padova ha comunicato di aver terminato le indagini e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio. Come è noto, il primo responsabile di Area al Comune di Saonara e assessore a Galzignano Terme passava i lavori informatici da effettuare nei due Comuni alla ditta del fratello, vice presidente di Confindustria Vicenza. La novità delle indagini è che la ditta Array Sistem srl ha eseguito interventi per 20.000 euro tra il 2016 e il 2021 anche nel comune di Galzignano. In entrambi i casi, appalti sotto soglia senza il rispetto del criterio della rotazione delle imprese previsto dal Codice degli Appalti. (Il Gazzettino e il Mattino di Padova dell’8 giugno 2022).
5.5. Truffa superbonus: sequestrati 5 milioni di euro a ditta edile trevigiana.
I bonus edilizi che si sono rivelati frodi allo Stato ammontano, a detta della Guardia di Finanza del Veneto, già a 300 milioni di euro, con il Veneto regione al top per crediti inesistenti. Troppo facile costruire crediti fittizi per lavori mai eseguiti. I reati ipotizzati per l’imprenditore titolare della ditta trevigiana, collegata all’inchiesta partita dalla Procura di Bari, sono: emissione di fatture false o altri documenti per operazioni inesistenti; indebita compensazione; riciclaggio e impiego del denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Dopo la perquisizione, la Guardia di Finanza ha disposto il sequestro di 5 milioni di euro. (Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso del 10 giugno 2022).
5.6. Indagine all’Ufficio Casa di Treviso, per l’assegnazione di alloggi ERP.
Il blitz dei Carabinieri, predisposto dalla Procura scatta l’8 giugno 2022, con perquisizioni in municipio a Treviso, all’ATER e nelle abitazioni di una trentina di cittadini Rom. Sotto inchiesta, con reati assai pesanti (abuso d’ufficio, corruzione) trenta indagati tra cui cinque colletti bianchi dipendenti del Comune, tra cui il dirigente dell’Ufficio Casa Stefano Pivato.
I Carabinieri hanno perquisito anche l’agenzia immobiliare Peruzzo. La vicenda si incrocia con mediatori e cosiddetti “facilitatori” per alloggi tra emergenza, finti poveri, rabbia e risentimento popolare. La vicenda prende le mosse da denunce riguardanti le graduatorie degli alloggi ERP. La Procura avvisa che dispone di gravi riscontri probatori sul “mercato” di tali abitazioni. Nelle perquisizioni, documenti a partire dal 2009 ora al vaglio degli inquirenti. In un’abitazione perquisita, trovati 20.000 euro e una pistola. (Il Gazzettino e la Tribuna del 9,10 e 13 giugno 2022; La Tribuna del 14 giugno 2022; Il Gazzettino del 29 giugno 2022; Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso del 1° luglio 2022).
5.7. Lavori alla nuova curva dello stadio Euganeo di Padova: quattro indagati.
L’accusa della Procura di Padova (PM Benedetto Roberti) è turbativa d’asta e subappalto illecito. Tra i quattro indagati, i due dirigenti comunali: il capo del settore edilizia del Comune di Padova Stefano Benvegnù e il direttore dei lavori Giacomo Peruzzi. Gli investigatori aveva piazzato una microspia al settore edilizio. Questi lavori di ammodernamento hanno avuto una dilatazione dei tempi e dei costi. Ora gli indagati hanno tempo e modo di difendersi, illustrando le proprie ragioni. (Il Gazzettino del 15 e 16 giugno 2022; Il Corriere del Veneto del 16 giugno 2022).
5.8. Nuovo Ospedale di Padova: ricorso al TAR del secondo classificato.
Ai giudici amministrativi la cordata seconda classificata (per pochi voti) della progettazione chiede di riesaminare l’assegnazione del progetto per il policlinico San Lazzaro, cosiddetto nuovo ospedale di Padova. Una delle ragioni, invocate con nota formale all’atto dell’assegnazione, era un processo pendente a carico di un amministratore di una delle imprese vincenti. Nel mirino poi il fatto che la cordata che ha vinto la gara ha offerto un ribasso del 47,4%. Il rischio reale ora è un anno di ritardo nel cronoprogramma dei lavori. L’opera da 590 MLN di euro era stata assegnata in via provvisoria a novembre 2021, e definitiva a maggio 2022. (Il Gazzettino del 17 giugno 2022).
5.9. Pretendeva la mancia per la vestizione delle salme ad Oderzo (TV).
Paolo Cagol necroforo avrebbe preteso fino a 20 euro per la vestizione dei deceduti esterni all’ospedale, fatti contestati tra il 2015 e il 2017, con la motivazione che non era un compito dovuto. A processo a Treviso il 16 giugno 2022 il soggetto è stato condannato a 1 anno di reclusione. Il reato di concussione è stato riqualificato, la difesa ha annunciato il ricorso in appello. (La Tribuna di Treviso del 17 giugno 2022).
5.10. La situazione dei direttori delle Aziende ULSS che beneficiano di contratto oneroso e pensione.
Si potrebbe definire la vicenda dei Direttori Generali con la pensione. Il caso è scoppiato per un’indagine della Procura di Potenza riguardante il vicentino Giampaolo Stopazzolo, in pensione, prima alla guida della ASL berica e ora di quella lucana. Lo Stopazzolo dal 1° marzo 2022 percepisce lo stipendio da DG oltre alla pensione.
La normativa sugli incarichi pubblici ai pensionati è chiara sia nei tempi (1 anno) sia nelle condizioni economiche (titolo gratuito). La notizia dell’indagine è immediatamente corsa tra i tanti Direttori generali nella medesima condizione, tra cui quattro Dg veneti. I CUB hanno depositato un esposto per danno erariale sui pensionati veneti a capo di importanti ASL. Tra l’altro, il terremoto dei “pensionati” pagati si allargherà inevitabilmente anche ai direttori sanitari e amministrativi che beneficiano di lauti contratti con la sanità veneta. Se poi si allarga il fronte anche oltre l’ambito sanitario, i casi aumenteranno ulteriormente. La Regione Veneto, per ora, ha chiesto un parere al Ministero.
Inoltre, il pasticcio potrebbe portate all’invalidazione di tante delibere firmate da “DG pensionati” e quindi interi iter da rifare. La Corte dei Conti del Veneto ha aperto un fascicolo per danno erariale. (Il Corriere del Veneto del 17 giugno 2022; La Tribuna di Treviso del 24 giugno 2022; Il Corriere del Veneto del 26 giugno 2022; Il Giornale di Vicenza del 27 giugno 2022; Il Gazzettino del 29 giugno 2022; Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso del 30 giugno e del 1° luglio 2022; Il Corriere del Veneto e Il Giornale di Vicenza del 1° luglio 2022).
5.11. Attacco hacker al sito del Comune di Fossalta di Piave (VE).
Il consueto attacco portato stavolta dai criminali informatici al sito internet del Comune del Veneto orientale. Minacce e richiesta di soldi dai cyberpirati tramite mail. Il blocco è scattato il 19 giugno 2022. Il fatto denunciato alla Polizia Postale, subito al lavoro per ripristinare la funzionalità comunale. Per alcuni giorni atti a mano. (Il Gazzettino e La Nuova di Venezia del 21 e 22 giugno 2022).
5.12. Istituzione veneziana indennità di troppo mai restituite e cantieri e assegnazioni sotto controllo.
Un anno fa, la nota IPAB veneziana finì con la messa in mora di ben due consigli di amministrazione per lo scandalo delle indennità. A distanza di un anno nulla è stato restituito, per cui si è provveduto ora all’invio dei solleciti. Nel frattempo, continuano le visite dei finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria per acquisire tutta la documentazione sulla gestione dei circa 250 immobili commerciali e residenziali dell’ente benefico. Inoltre, sono sotto esame casi di affidamenti diretti senza gara per lavori, servizi e forniture. Un faro specifico sulla gestione della colonia alpina di Pedavena (BL). (La Nuova di Venezia del 23 giugno 2022)
5.13. I finanzieri corrotti con orologi di lusso per verifiche fiscali “addomesticate” patteggiano in Tribunale a Treviso.
La verifica addomesticata degli ufficiali delle Fiamme Gialle a Ongetta, nota ditta del settore tessile trevigiano, era stata premiata con orologi di lusso. In udienza con rito abbreviato, il 27 giugno 2022, il capitano Stefano Arrighi ha patteggiato una pena di 16 mesi per la famosa inchiesta per corruzione del 2016. Anche il luogotenente Biagio Freni patteggia una pena di 14 mesi. (La Tribuna di Treviso del 28 giugno 2022; Il Gazzettino del 29 giugno 2022).
5.14. Il Tar del Lazio non conferma la sospensione dell’interdittiva relativamente al SIR 3 di Padova.
La sospensione dell’interdittiva di Italiana Sistemi, una delle ditte vincitrici della gara per l’appalto del SIR 3 (tram da stazione FS a Voltabarozzo, al servizio pubblico degli ospedali) non è confermata dal Tar del Lazio il 28 giugno 2022. L’azienda ha previsto il ricorso al Consiglio di Stato. Per prassi, vista anche la caratteristica dell’appalto (uso dei fondi del PNRR e conclusione lavori da realizzare entro giugno 2026), si ipotizza di avere una sentenza in tempi brevi e l’avvio dei lavori entro il 2022. (Il Mattino di Padova del 29 e 30 giugno 2022; Il Corriere del Veneto del 1° luglio 2022).
5.15. Rinvio a processo per 5 indagati sui lavori al parco per i grandi eventi a San Giuliano (VE).
L’intervento del 2019, a detta della procura veneziana, fu pagato più del dovuto sulla base di attestazioni false (opere pagate ma mai eseguite). I reati elevati ai cinque indagati, tra cui due funzionari del Comune di Venezia e tre titolari di imprese edili sono: frode in pubbliche forniture e falso ideologico. Il GUP Alberto Scaramuzza, il 29 giugno 2022, ha rinviato a processo i cinque, fissando la data dell’udienza processuale il 21 settembre 2022. (Il Gazzettino del 30 giugno 2022).
5.16. Inchiesta sui pasti Sodexo Italia Spa, nove persone indagate.
Gli appalti pubblici della ristorazione (asili nido e scuole d’infanzia) sono finiti nel mirino della Procura di Udine (PM Elisa Calligaris). L’accusa alla ditta che opera anche a Padova in appalto sono: pochi alimenti biologici, menù diversi da quelli concordati, scarsa qualità dei cibi. La Procura di Udine ha comunicato la chiusura delle indagini e chiesto il rinvio a giudizio per nove persone indagate a vario titolo nella vicenda. I reati contestati sono inadempimento e frode in pubbliche forniture in forma aggravata. Periodo preso in esame: dal 2019 al 2022. Perquisita la sede padovana di Sodexo (Il Corriere del Veneto e Il Mattino di Padova del 1° luglio 2022).
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6. Droga (narcotraffico, spaccio di grosse quantità, situazioni di allarme sociale).
6.1. Maxioperazione di sequestro della cocaina, l’operazione della DDA di Trieste, coinvolte Treviso e Venezia.
L’operazione Geppo 2021, condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste (GICO), con il coordinamento della DDA di Trieste (PM Frezza) e la collaborazione delle autorità colombiane ha portato al sequestro di 4,3 tonnellate di cocaina: la più grande operazione antidroga mai realizzata in Italia. Si stima che la partita sia stata pagata 96 MLN di euro e sul mercato dello spaccio al dettaglio valga almeno mezzo miliardo di euro.
Arrestati nell’operazione trentotto trafficanti internazionali di cocaina di varie nazionalità, tra cui anche italiani come Adriano Lazzarato di Meolo (VE). I capannoni dove stoccare la merce in attesa della vendita situati nelle campagne tra Veneto e Friuli. Tra gli arrestati cinque cittadini di nazionalità estera, residenti in Veneto, tra cui Renato Ujka, albanese, che avrebbe avuto un ruolo di primo piano nel traffico. La droga (300 chili) arrivava con il trasporto aereo all’aeroporto di Venezia e da lì smistata in mezza Italia. Il secondo carico da 4 tonnellate è stato fermato in Colombia ed era destinato alle famiglie calabresi della Locride. Seguendo la droga, sequestrate armi nelle auto degli indagati.
L’operazione è stata possibile grazie a 3 infiltrati delle forze dell’ordine nella rete internazionale del narcotraffico (il cosiddetto Clan del Golfo). Il Clan del Golfo è molto di più di un cartello di narcos: dispone di soldati, organizzazioni paramilitari, controllo di interi territori in Colombia. Sequestrati agli indagati, nel blitz del 7 giugno 2022, grosse auto e 2 MLN di euro in contanti.
Negli interrogatori di garanzia dell’8 giugno 2022 tutti gli arrestati, su consiglio dei legali difensori, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, in attesa di studiare le carte processuali. (Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino, La Nuova di Venezia e la Tribuna di Treviso dell’8 giugno 2022; La Nuova di Venezia del 9 e 10 giugno 2022;Il Corriere del Veneto del 9 giugno 2022).
6.2. Ordina marijuana negli USA e la fa spedire a casa della madre in provincia di Verona.
Il pacco è stato aperto all’aeroporto a Malpensa per un esame del contenuto. C’erano sottovuoto 3 sacchi con 1,6 chili di “erba”. La Finanza ha quindi effettuato la consegna a domicilio procedendo agli arresti domiciliari del giovane roveretano che aveva dato l’indirizzo della madre. Il Gip di Verona, Luciano Gorra, ha disposto l’arresto perché in casa del giovane a Rovereto (TN) è stato trovato un bilancino di precisione, segno evidente dell’attività di spaccio. (L’Arena del 7 giugno 2022).
6.3. Sgominato spaccio di droga “shaboo” a Padova.
Sono stati arrestati un uomo e una donna di origini cinesi, che pare spacciassero shaboo, una pericolosa droga sintetica, all’Arcella (PD). I principali consumatori di questo tipo di metanfetamina sono gli immigrati filippini e più in generale gli asiatici. In camera da letto della coppia sono stati trovati 115 grammi di droga sintetica per un valore di mercato di 20.000 euro. Nell’abitazione, tutto l’occorrente per confezionare la merce e 2.000 euro in contanti, possibile provento dello spaccio. (Il Gazzettino del 15 giugno 2022).
6.4. 110 chili di Tabacco da masticare di contrabbando a Mestre (VE). Arrestato un cittadino indiano.
La Guardia di Finanza di Venezia ha arrestato un cittadino indiano trafficante di tabacco da masticare, prodotto lavorato in India e non commerciabile in Italia. Sul mercato questo tabacco ha un valore di 45.000 euro ed è principalmente rivolto alle comunità indiane, pachistane, bengalesi del nord Italia, sull’asse Lombardia- Veneto (dove il soggetto disponeva di magazzini per la merce). (Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino, La Nuova di Venezia del 15 giugno 2022).
6.5. Associazione a delinquere per il traffico internazionale di cocaina, chioggiotto condannato a 6 anni.
Il processo con rito abbreviato a Venezia (gup Alberto Scaramuzza, PM Paola Tonini), il 15 giugno 2022, ha visto la condanna di Enrico Pugiotto a 6 anni (continuazione pena da scontare con una precedente sentenza per 30 mesi) per l’organizzazione di una rete di corrieri che trasportavano la cocaina dal Sudamerica a Chioggia. (Il Gazzettino e La Nuova di Venezia del 16 giugno 2022).
6.6. Nel casale aveva attrezzato una raffineria per la cocaina. Condannato a Verona.
Il soggetto di origini albanesi avena sotterrato circa 2 chili di droga nel casale a Valeggio S/M (VR). I pedinamenti e le successive perquisizioni delle forze dell’ordine, nel dicembre 2021, avevano permesso di trovare sia la droga sia la raffineria per taglio e preparazione delle dosi. Il soggetto a processo con rito abbreviato, il 20 giugno 2022 (Gup Paola Vacca e PM Elisabetta Labate), è stato condannato a 6 anni di reclusione e 20.000 euro di multa. (L’Arena del 21 giugno 2022).
6.7. Arrestato pusher a Campodarsego (PD) che gestiva piccoli spacciatori nella piazza padovana.
Arrestato pusher con 20.000 euro nascosti in casa il 20 giugno 2022. Droga ne teneva poca nella sua abitazione, ma la perquisizione domiciliare ha permesso di trovare tutti telefoni cellulari e carte SIM con cui dirigeva altri spacciatori tunisini connazionali a Padova e nei comuni della cintura. (Il Mattino di Padova del 21 giugno 2022).
6.8. Operazione “Hermano”, condotta dalla DIA di Reggio Calabria, porta arresti anche a Verona e Vicenza.
L’organizzazione gestiva fiumi di droga proveniente dal Sudamerica, via Spagna. Arrestate 19 persone, su disposizione della DDA reggina retta da Giovanni Bombardieri. Tra gli arrestati: l’imprenditore Diego Giovinazzo di Villafranca Veronese e il commerciante vicentino Salvatore Sanò residente a Isola (VI). Per quanto riguarda il Giovinazzo, questi aveva il compito di assaggiare la cocaina (capacità di riconoscere immediatamente la qualità della merce trattata), oltre a finanziare il traffico illecito. Nella concessionaria di moto d’acqua del Giovinazzo sono stati trovati 5,56 chili di marijuana, per cui il soggetto sarà chiamato a rispondere anche di questi reati. Il Giovinazzo, nell’interrogatorio di garanzia il 30 giugno, ha dichiarato che i chili di “erba” erano detenuti per uso personale. Il Gip Paola Vacca ha convalidato l’arresto. (Giornale di Vicenza del 29 giugno 2022, L’Arena del 30 giugno e 1° luglio 2022).
6.9. Detiene 20 chili di cocaina a Zelarino (VE), sceglie il silenzio dopo l’arresto.
Il ventenne cittadino albanese, da poco in Italia con visto turistico, è stato arrestato in casa. dove è stata trovata questa ingente quantità di droga purissima. La casa era “un centro di smistamento” per i pusher. Il soggetto riceveva nell’alloggio spacciatori e grandi clienti. Il via vai di auto di lusso aveva insospettito la Mobile veneziana. Il soggetto, interrogato, ha fatto scena muta e si è avvalso della facoltà di non rispondere, il 30 giugno 2022 davanti al Gip Benedetta Vitoli. La PM Federica Baccaglini ha convalidato l’arresto. (Il Gazzettino del 30 giugno e 1° luglio 2022).
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7. Evasione fiscale e frodi fiscali (solo casi rilevanti!)
7.1. Fallimento MIO Dino di Portogruaro (VE), in nove a processo.
Gli imputati sono accusati di bancarotta fraudolenta per il crac dell’immobiliare con sede a Portogruaro e delle società partecipate. Il GUP Rodolfo Piccin, il 6 giugno 2022, ha rinviato a giudizio, accogliendo la richiesta della Procura di Pordenone (competenza territoriale) tutti i soci e amministratori della società madre fallita nel 2016. Il processo avrà inizio il 14 ottobre 2022. Le case, oltre ad altri beni, per 3,7 MLN di euro sono state sottratte al fallimento tramite la creazione di un trust e il trasferimento delle proprietà a una società bulgara. Gli imputati si professano innocenti e a processo avranno modo di spiegare le proprie ragioni. (Il Gazzettino e La Nuova di Venezia del 7 giugno 2022).
7.2. Il Tribunale del Riesame dissequestra 2 milioni di euro alla Bottecchia Spa di Cavarzere (VE).
Il sequestro risaliva all’aprile 2022, deciso dalla Procura Europea (EPPO), per il reato economico di aver aggirato i dazi doganali sulle importazioni di componenti di biciclette dalla Cina. Due indagati per contrabbando aggravato e falso pubblico da EPPO: il titolare dell’azienda e il project manager della stessa. Ora il dissequestro, deciso il 7 giugno 2022 dal Riesame, nelle more del processo. (Il Gazzettino dell’8 giugno 2022).
7.3. Crac Motorsport di Mestre (VE), i titolari patteggiano 1 anno e 11 mesi.
Ai due soggetti titolari dell’azienda, l’ex pilota Roberto Ravaglia e Aldo Preo, era contestata una bancarotta fraudolenta da 16 milioni di euro. L’accusa di distrazione di beni aziendali tra il 2012 e il 2015 con molte (527) operazioni finanziarie, con grave danno ai creditori. La difesa ha spiegato che si trattava di operazioni Infragruppo non finalizzate a profitti personali. I dipendenti della concessionaria di auto, grazie alla vendita di tutte le filiali a cura del commissario nominato dal Tribunale, sono transitati nella nuova società. Con il patteggiamento di 23 mesi si conclude questo doloroso capitolo. (Il Corriere del Veneto e Il Gazzettino del 9 giugno 2022).
7.4. Oltre mezzo milione di IVA evasa, imprenditrice trevigiana denunciata.
La donna, titolare di una ditta di carpenteria metallica a Brescia, che dà lavoro a 80 dipendenti, secondo la Guardia di Finanza si era accreditata un compenso da 100.000 euro in un’univa soluzione, ommettendo versamenti IVA. Il giudice ha disposto il blocco dei conti bancari e il sequestro di 2 immobili e un’auto, sino a totale copertura del reato ascritto. (Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso del 14 giugno 2022).
7.5. Frode fiscale e truffa sui fondi COVID a Minerbe (VR). Disposto l’arresto di un’intera famiglia.
Agli arresti domiciliari sono finite quattro persone imparentate tra loro e un presunto complice. Sono accusati di emissione di fatture false per operazioni inesistenti per quasi 15 milioni di euro, per evadere il fisco e conseguire profitti illeciti. Come non bastasse, si sarebbero intascati oltre 2 MLN di euro di finanziamenti statali per le PMI venete per fronteggiare l’emergenza COVID. La ditta, con sede a Minerbe, era dedita al commercio di pellet e ferro. Lunga la sfilza di reati economici commessi dal sodalizio. (L’Arena del 16 giugno 2022).
7.6. Contrabbando di alcolici e sigarette, con la mente nel trevigiano.
Nei guai, a seguito di maxi indagine della Guardia di Finanza coordinata dalla Procura di Trento, tre soggetti veneziani: Flavio Bragato, Patrick Scarpa e Francesca Tagliapietra. Arresti e perquisizioni in tutta Italia per ricercare riscontri su fiumi di vodka e birra importate dall’estero. I reati contestati sono associazione a delinquere finalizzata al contrabbando, sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa con l’aggravante del reato transnazionale.
Tra il 2019 e il 2021 importati centinaia di migliaia di litri senza pagare le accise per un’evasione superiore a 27 MLN di euro, accertata dalla Guardia di Finanza. Un quarto soggetto entrato nell’inchiesta è Carlo Raimondo, residente a Pieve del Grappa (TV), arrestato il 28 giugno 2022 nella stessa indagine perché ritenuto la mente del contrabbando (soprattutto birra importata da Belgio e Olanda). Ventotto arrestati nell’indagine di cui quattro veneti. (Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino, La Tribuna di Treviso e La Nuova di Venezia del 29 giugno 2022; Il Gazzettino del 30 giugno 2022).
7.7. Processo sull’impianto fotovoltaico di Bagnolo Po (RO), condanne per quasi 10 anni.
Sulla vicenda delle tangenti (tra il 15 e il 20%), che sarebbero state pagate per favorire l’evasione fiscale relativa all’impianto fotovoltaico di Bagnolo di Po, cosiddetto “Piarda solare”, realizzato da ASM Set nel 2009, c’è stato il processo a Rovigo il 23 giugno 2022. La condanna più alta, comminata dal collegio presieduto da Angelo Risi, all’ex direttore tecnico della società Nicola Masiero (52 mesi di reclusione). 20 mesi alla moglie Elena Grandi, ex presidente dell’ASCOM polesano. (Il Corriere del Veneto del 24 giugno 2022).
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