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Venezia, stop agli affitti selvaggi: il Comune stabilirà i limiti e presupposti per le locazioni brevi

Le nuove regole inserite dalla Camera nel Decreto Aiuti con un emendamento del Pd. Confedilizia: «Liberticida su Venezia, aumenterà il nero. Noi stiamo con il ministro Garavaglia contrario al provvedimento»

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VENEZIA. Arriva lo stop agli affitti  “selvaggi” nella laguna di Venezia. In base ad un emendamento al dl aiuti presentato dal Pd ed approvato nella notte tra il 30 giugno e il primo luglio, il Comune potrà individuare, «con particolare riguardo al centro storico e alle isole», i limiti massimi e i presupposti per la destinazione degli immobili residenziali ad attività di locazione breve.

Le disposizioni terranno conto «della funzione di integrazione al reddito della locazione breve» per chi affitta un'unica abitazione. L'obiettivo, è favorire gli affitti di lunga durata, la residenzialità nel centro storico tutelando il patrimonio storico-artistico e ambientale della città.

LA POSIZIONE DI CONFEDILIZIA

«A notte fonda è stato approvato alla Camera, col voto favorevole, a quel che risulta, di tutta la maggioranza tranne Italia Viva e Noi con l'Italia e il voto contrario dell'opposizione di Fratelli d'Italia e Alternativa, un emendamento liberticida in materia di locazioni turistiche nella città di Venezia. In sostanza, con una disposizione di assai dubbia costituzionalità, si attribuisce a un'amministrazione comunale il potere di stabilire se, come e quando un cittadino possa esercitare il diritto di proprietà sulla sua casa, decidendo di affittarlo a chi ritenga».

Così il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa,  commenta la misura inserita nel dl Aiuti.

 «Si tratta di una norma che denota una mentalità esasperatamente dirigista, che non raggiungerà nessuno degli scopi enunciati (e probabilmente neppure quelli occulti). Incrementerà gli affitti in nero», denuncia l'associazione dei proprietari, «e, paradossalmente, anche le destinazioni non residenziali degli immobili. In più, se sarà applicata, renderà Venezia deserta e povera nei periodi di bassa stagione. Da notarsi che il blitz notturno, degno di miglior causa, è stato realizzato senza il parere favorevole proprio del Ministero del turismo, che aveva saggiamente invitato il Parlamento a impostare, con i necessari approfondimenti, una normativa di carattere generale. Al ministro Garavaglia, che ringraziamo, Confedilizia assicura tutta la sua collaborazione per ogni possibile confronto sul tema. Confidando che, in luogo di ottuse politiche punitive, possa darsi vita a misure illuminate e incentivanti». 

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