VENEZIA. «Gli amici la chiamavano Sole, perché lei era così: piena di intelligenza, entusiasmo, amore. E diffondeva amore perché era circondata d’amore». In piedi, davanti ai giudici della Corte speciale, cercando di rispettare il minuto di tempo affidato ad ogni rappresentante di parte civile per raccontare le vittime, così l’avvocatessa Constance Dewavrin Lupinacci, per conto della famiglia, ha deciso di ricordare Valeria Solesin.
«Entusiasmo e amore, Valeria Solesin era come il Sole. Nessuno vuole vendetta, ma serve giustizia»

Attentati di Parigi, l’arringa dell’avvocato della famiglia veneziana. Il 29 giugno attesa la sentenza. La mamma Luciana: «Ci sarò»