Manichino sulla chiesa incompiuta: bimbo in altalena, è nuovo mistero a Vicenza
Quarta installazione artistica comparsa a Brendola (Vicenza), interviene la Soprintendenza: «Va rimossa». E intanto il sindaco si mette a caccia dell’artista misterioso con il targa system: «Analizziamo tutti i veicoli»
Enrico Ferro
VICENZA. L’unica cosa certa, è che i manichini non gli mancano. Dopo il maschio appollaiato sulla croce e la femmina immersa fino al seno nelle acque del lago di Fimon, ora spunta anche il bambino penzoloni su un’altalena.
La cornice è quella di una cattedrale eretta nel 1931 e mai terminata, un gigantesco scheletro dall’aura sacra che ora moltiplica in modo esponenziale la curiosità attorno a queste installazioni che la gente si ostina a chiamare “angeli”. Ecco dunque il quarto angelo dell’artista sconosciuto, un sicuro fan di Maurizio Cattelan, che sta provando a diventare qualcuno sfruttano il fascino del mistero.
Un bambino sull'altalena nella cattedrale incompiuta, continua il mistero dell'angelo bianco
L’impressione è che ci stia pure riuscendo, almeno a giudicare dalla processione che c’era ieri davanti all’Incompiuta, nome che si è guadagnato questa costruzione abbandonata da 91 anni, eretta con il progetto di dedicarla a San Michele Arcangelo e mai terminata per mancanza di fondi. Ebbene, sull’arco a tutto sesto è stata issata un’altalena e su questa è stato sistemato il manichino di un bambino. E sotto un leggio con una frase: “Due modi per brillare: di luce propria o di luce riflessa da uno specchio”.
Così ora dal municipio, che si trova dall’altra parte della strada, dipendenti e amministratori non possono fare a meno di osservare il quarto “angelo”. Un angioletto, stavolta.
«È stato messo nella notte tra sabato e domenica» ragiona il sindaco Bruno Beltrame, che non nasconde di essere impegnato nella caccia al misterioso artista. «Sicuramente è una persona a cui piace avere una folta platea. Domenica mattina qua c’erano oltre mille persone per la marcia delle tre fontane. Tutti a fotografare l’altalena, ovviamente».
Non è improprio parlare di “caccia” all’artista, perché di questo si tratta visto che è stata messa in campo la polizia municipale. «Ho chiesto ai vigili di estrapolare i dati del targa system, l’impianto di videosorveglianza che rileva tutte le targhe dei veicoli in entrata e in uscita nel comune». Circolano già ipotesi e suggestioni. «Una sola persona non può aver fatto un lavoro del genere» continua Beltrame. «E per trasportare tutto quel materiale serve certamente un camioncino». Via all’indagine sulle targhe, quindi. Più per sfizio che per necessità. La Sovrintendenza, invece, si è già espressa: il bambino in altalena va rimosso, perché l’Incompiuta è un edificio vincolato. Sembra un ossimoro, ma è così.
Francesco e Ravisa, due operai in pausa pranzo, arrivano poco dopo le 12, parcheggiano il furgone cassonato nel bel mezzo del piazzale e si mettono a far foto. Non sono gli unici, in realtà. «Bisogna ammettere che è davvero bello, d’effetto», dice senza giochi di strategia un altro sindaco, quello del comune vicino, Arcugnano. Il mito dell’angelo bianco senza nome è nato lì e il primo cittadino Paolo Pellizzari ha provato in vari modi a scoprire l’ignoto autore. «Ma niente da fare, nessuno si è fatto vivo al momento. Più che altro fatichiamo anche a capire quale tipo di messaggio voglia veicolare».
Il primo manichino è comparso a metà gennaio su una delle due torri che danno il nome a questa frazione di Arcugnano: la sagoma è quella di uomo, è seduta su un braccio della croce in metallo che svetta dalla collinetta, a cui si arriva percorrendo via Sacco. Dopo qualche mese è comparso anche il secondo ma stavolta la sagoma era quella di una donna, adagiata a sulla riva del lago di Fimon, sempre nel comune di Arcugnano. Sulla schiena una frase estrapolata dalla canzone di Morgan, “Altrove”: “Svincolarsi dalle convinzioni, dalle pose e dalle posizioni”. Ma la donna del lago si è lentamente ma inesorabilmente inabissata. Tanto che ora quasi si intravedono solo testa e spalle, sepolta com’è dall’acqua e dai suoi segreti.
Brendola è una novità, in questo rebus artistoide che fino ad ora aveva coinvolto solo Arcugnano. La settimana scorsa il mezzobusto di un uomo con uno specchio in mano era stato sistemato nella pineta che sovrasta il paese. «Solo con il coraggio di specchiarti in ogni frammento di mondo troverai l’infinito dentro di te». È durato poco, però. Qualche vandalo l’ha danneggiato e qualcun altro l’ha fatto sparire definitivamente.
Ora il bambino sull’altalena, a quattro o cinque metri d’altezza, al di là del filo spinato.
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