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La Roces di Montebelluna in vendita per 5,8 milioni. Atto finale del concordato preventivo

Marchio storico dello sportsystem con 30 dipendenti, specializzato in pattini, skateboard e non solo. Nel 2020 la richiesta presentata dall’azienda per risolvere la sua situazione finanziaria e patrimoniale

enzo favero
1 minuto di lettura
La sede della Roces a Montebelluna. Altre sedi in Cina e Thailandia 

MONTEBELLUNA. È in vendita uno dei brand di punta dello sportsystem montebellunese: il 28 giugno, nello studio del notaio Daria Innocenti a Treviso, ci sarà il tentativo di vendita competitiva.

Si parte da una base di 5 milioni e 890mila euro. Nella vendita sono compresi il marchio Roces, i brevetti, i software, gli impianti, i macchinari, le attrezzature, il 100% della Roces North America Inc. , materie prime, semilavorati, prodotti finiti che ci saranno al momento della vendita nei magazzini di Montebelluna e nei due in Cina e Thailandia.

Nella vendita sono inseriti anche i contratti in essere per garantire la continuità produttiva, compresi i rapporti di lavoro dipendente.

Quello del 28 giugno è l’atto finale del concordato preventivo che era stato chiesto due anni fa dalla Roces e accolto dal Tribunale. In questo modo l’azienda montebellunese puntava a risolvere la situazione finanziaria e patrimoniale in cui versava senza avere sul collo la spada di damocle di istanze fallimentari. L’operazione è stata positiva, tanto che la Roces ha continuato a produrre, ha riscattato nel frattempo anche uno dei due leasing che aveva in atto e oggi si presenta sul mercato con le carte in regola. Non dovrebbero certo esserci problemi a trovare un acquirente: la società è infatti appetibile ed è uno dei brand storici dello sportsystem.

In vendita c’è il ramo d’azienda che produce pattini, calzature sportive, skateboard, skimboard, monopattini, attrezzature sportive, indumenti protettivi e abbigliamento sportivo per il pattinaggio.

L’azienda ha alle spalle una storia lunga 70 anni portata avanti dalla famiglia Cavasin e attualmente una trentina di dipendenti nella sede montebellunese di via Fermi. Aveva iniziato nei primi anni Cinquanta con la produzione di scarpe da montagna, come un po’ tutti i calzaturifici del distretto dello sportsystem montebellunese. Poi il cambio di rotta e la Roces aveva puntato sui pattini, a rotelle e per il ghiaccio.

Quando era arrivata la rivoluzione della plastica, nel 1978, la Roces aveva lanciato sul mercato il primo pattino da ghiaccio in plastica. Poi era stata la volta dei pattini in linea, diventati la nuova moda, settore in cui Roces aveva svolto fin da subito un ruolo di primo piano. A metà degli anni 2000 Roces aveva ampliato la sua gamma: prima lo skateboard, poi il monopattino, poi ancora il primo scarpone da sci allungabile per bambini, estendendo allo scarpone da sci una innovazione che aveva già adottato con i pattini allungabili. E poi ancora nella gamma di prodotti Roces figurano accessori e protezioni. E una rete di distribuzione che copre più di 50 paesi.

Le offerte vanno presentate entro il 27 giugno, se saranno più di una si procederà con rilanci da un minimo di 50mila euro.  

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