Nel bel Veneto di una volta si sentivano fischiare canzonette nei campi, ci si chiamava fischiando da un vigneto all’altro e nelle nostre partitine di calcio, all’oratorio, il mitico arbitro Buosi fischiava come un treno ad ogni presunto fallo, che scatenava poi rimostranze a non finire.
Era un tratto maschile, va detto. Mia nonna e mia madre non fischiavano, mia zia fischiava al cane, ma non s’è mai sposata.