Guida Espresso 2022, ecco i ristoranti di Padova e provincia in classifica: un cappello a Mariana, balzo in avanti per Osteria V
Quattordici locali per venticinque riconoscimenti della famosa guida, alle spalle della “corazzata” Calandre, sempre al top in Italia con cinque cappelli. Chi sono gli altri. Passo indietro per Valbruna
elvira scigliano
Mariana Epure
PADOVA. La star è certamente Mariana Epure, 36 anni, chef a La Posata Bianca di Abano Terme. Nata a Bucarest, è passata da fare la lavapiatti a dirigere la cucina del ristorante di un albergo e ricevere il primo cappello della guida dell’Espresso. La sua è una storia composta da tanti tasselli: studi in veterinaria in Romania, due figli (17 anni e 10 anni) e una scalata nella cucina partendo dal fondo. Eppure l’Espresso le dedica parole dolcissime: «C’è levità, garbo e persino un tocco onirico nella cucina di Mariana Epure. Mariana ha trovato una felice sintesi fra passione, disciplina tecnica e un’innata sensibilità. Materie prime, come verdure ed erbe aromatiche, arrivano da un orto di casa». Scende invece Valbruna, a Limena: da due a un cappello. Un po’ di delusione, presto sostituita dalla grinta di far meglio in futuro.
Tra le conferme ritroviamo, con un cappello, Il Baretto di Luciano Cesaro, ad Albignasego; Hotel Beatrice- Incalmo ad Este; Osteria FraSe a Piove di Sacco; in città Tola Rasa in via Vicenza, con lo chef Luca Tomasicchio e Uva in piazza dei Signori. Sempre confermati, ma con due cappelli, Storie d’Amore a Borgoricco, il locale di Massimo Foffani e Davide Filippetto, che seduce, appartato nella campagna padovana; Lazzaro 1915 a Pontelongo, con la cucina di Piergiorgio Siviero che mette in campo l’ospitalità di tutta la famiglia; Hotel Aldo Moro ristorante La Cuisine con Silvia Moro, a Montagnana.
Infine passano da un cappello a due: Fuel, il ristorante in Prato della Valle che, oltre alla cucina, ha una vista invidiabile sulla piazza tra le più grandi d’Europa e Radici Terra e Gusto di Andrea Valentinetti – allievo di due mostri sacri come Alajmo e Carlo Cracco – in via Andrea Costa che ha aperto recentemente anche sotto il salone con R2Pop. Mentre sale da due a tre Osteria V, a Trebaseleghe: «Andrea Rossetti – scrive l’Espresso – dopo un lungo periodo trascorso con la valigia in mano tra cucine italiane, europee e sudamericane, da un paio d’anni ha deciso di ritornare alle proprie radici».
Inarrivabile infine, a Rubano, Le Calandre della famiglia Alajmo che di cappelli ne conferma ben cinque.
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