Debora Sorgato, condannata per l’omicidio di Isabella Noventa, indagata anche per calunnia e falsa testimonianza
Per aver dichiarato agli inquirenti che le armi trovate a casa dell’ex maresciallo Giuseppe Verde gli erano state consegnate da Manuela Cacco

Debora Sorgato
PADOVA. Nuovi sviluppi nella vicenda dell’omicidio di Isabella Noventa a Padova. Debora Sorgato, già condannata insieme al fratello Freddy a trent’anni di reclusione per l’assassinio della donna, risulta ora indagata per calunnia e falsa testimonianza nei confronti di Giuseppe Verde e Manuela Cacco. Agli inquirenti aveva dichiarato che alcune armi trovate a casa di Verde erano state consegnate da Cacco che non voleva tenerle in negozio e le aveva date al carabiniere per nasconderle.
LA VICENDA Freddy e Debora, con la complice Manuela Cacco, erano stati arrestati da tre settimane quando il pomeriggio del 7 marzo 2016 l’ex maresciallo dei carabinieri Giuseppe Verde, fino ad allora compagno di Debora, aveva trovato uno scatolone nell’armadio di casa sua a Camin. Al suo interno 124 mila euro (lasciati come risarcimento a Ofelia Rampazzo, la madre di Isabella morta nel dicembre 2019) e due pistole, una Beretta 7.65 Browning completa di caricatore e di 14 proiettili, e un’Astra con 93 cartucce calibro 7.65 e 53 calibro 9x2.
Subito l’uomo aveva avvertito la Squadra Mobile con i colleghi e lo scatolone era stato sequestrato. Le armi erano in involucri diversi, i soldi dentro un sacchetto nero.
Di fronte all’accusa di detenzione illegale di armi, il 20 dicembre 2019 Debora aveva preferito il patteggiamento; Freddy aveva scelto di andare a processo. E alla fine gli è andata bene: il tribunale lo aveva assolto per non aver commesso il fatto.
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