PADOVA. Forse è stato vittima di “bullismo online” Ahmed Jouider, il 15enne scomparso nella serata di giovedì scorso e trovato senza vita nel fiume Brenta? La verità potrebbe stare tutta nel cellulare e in un supporto informatico del ragazzino sequestrati nella sua abitazione a Mortise.
Verità “nascosta” in rete
Ecco perchè il pm Andrea Girlando, titolare dell’inchiesta per istigazione al suicidio (un fascicolo senza indagati) ritiene un passo fondamentale la consulenza affidata oggi al perito informatico Luigi Nicotera incaricato di “leggere” o decifrare messaggi, chat e vocali inseriti nel telefonino dal ragazzino negli ultimi giorni e, soprattutto, nelle ultime ore di vita.