Le giornate di Primavera del Fai hanno i colori dell’Ucraina: ecco i luoghi visitabili in Veneto
Il 26 e 27 marzo tornano le apertura straordinarie di ville, chiese, palazzi, ma anche un rifugio antiaerei e un Molino a sorpresa
Tommaso Miele
VENEZIA. Angoli nascosti e gioielli celati del patrimonio culturale e artistico italiano torneranno a risplendere, in piena luce, nella trentesima edizione delle Giornate Fai di Primavera, in programma sabato 26 e domenica 27 marzo in tutta Italia.
Il Fondo Ambiente Italiano invita a concedersi due parentesi immersive nella bellezza dei territori, tra le centinaia di edifici storici meno noti, nelle chiese, nei templi e nelle Ville contenenti una bella porzione della storia, più o meno recente, dell’Italia “migliore”: quella capace di regalare a ogni svolta e a ogni incrocio un motivo per stare a guardare, imparando a conoscere.
Un compleanno decisamente importante, quello dei 30 anni delle Giornate indette dal Fai, che si permea ancor più di significato osservando, con occhi sgomenti, lo scempio perpetrato dalla guerra in Ucraina; se l’arte, il paesaggio e l’ingegno costruttivo debbono essere salvati e sostenuti, allora anche il vessillo della libertà, in questo caso manifestamente rappresentato dal giallo e dal blu della bandiera ucraina, sarà alzato in ogni luogo d’Italia aderente al fine settimana delle Giornate.
Oltre a questo, la Fondazione dedicherà 100mila euro al restauro di un bene ucraino, scelto in accordo con l’Ambasciata Italiana e la chiesa ucraina, al termine del conflitto.
Anche il Veneto reciterà, come ovvio, una significativa parte nel ruolo di estensore di cultura e meraviglia: nelle province di Belluno, Padova, Treviso e Venezia l’ultimo fine settimana di marzo offrirà decine di possibili incroci con la riscoperta del bello.
A partire da Belluno, con la Scuola Gabelli e l’importante opera di restauro di un complesso divenuto vanto nazionale dell’educazione scolastica, passando per il cinquecentesco (originariamente medievale) Monte di Pietà, in un percorso tra storia ed economia alla scoperta delle origini del microcredito.
Di particolare interesse e portatrice di sicura emozione anche la visita alla Belluno sotterranea: il rifugio antiaerei del centro città, in via Lambioi, si aprirà per svelare un sistema di gallerie e di cunicoli pensato nel tempo della Seconda Guerra Mondiale, configuratosi come un’eccezionale esempio di ingegneria bellica. Anche a Padova e provincia ci si potrà deliziare con varie passeggiate nel cuore delle Ville: in città, occhi accesi per catturare le storie e i racconti di Palazzo Papafava dei Carraresi, dell’Antonianum, di Palazzo Tron e del Teatro Barco, scoprendo la Torre Massimago (e dintorni) e l’ex convento delle Maddalene. Uscendo dal centro, si vestiranno comodamente i panni dei preziosi ospiti nelle sale di Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia, di Villa Contarini Giovannelli Venier a Vo Euganeo e infine a Villa Calegaro, con il museo dell’Argento, a Teolo.
Treviso, con il fresco restauro di Palazzo Zuccareda, e i suoi declivi collinari, reciteranno una parte importante con le parole e i respiri poetici di Andrea Zanzotto, del quale si potranno seguire le tracce e gli anni giovanili nella casa paterna a Pieve di Soligo. Villa Galvagna Giol a Fontanelle, con il suo parco secolare, e la chiesa millenaria di San Sisto a San Biagio di Callalta, completeranno il parterre dei gioielli della Marca.
Non per ultima, ovviamente, Venezia e le sue gemme sparse: nel cuore della città ci si potrà far rapire dalle storie del Negozio Olivetti, dal sempre austero Palazzo Corner Mocenigo e dal Tiepolo del soffitto di Palazzo Sandi, arrivando anche a Sant’Elena e allo stadio Penzo, per un po’ di storia calcistica (ma non solo). A Forte San Felice a Chioggia, la fortezza militare costruita dalla Repubblica veneziana nel Trecento, e all’ossario del Lido, si aggiungono Portogruaro, vera fucina di Palazzi da riscoprire, e a Dolo, con la chiesa di S. Ambrogio e la Corte di Villa Colloredo.
A San Bellino di Rovigo apre le porte la Vetreria d’Arte Fratelli Tomanin; e splendida sarà la visita, poco lontano, al Molino Sbam, splendido esempio di recupero di archeologia industriale, dove sono custodite ed esposte le copie delle tre vetrate principali della Cattedrale di Chartres, ciascuna di circa 7 metri d’altezza, opere uniche realizzate dalla Vetreria Artistica Tomanin.
Qui i luoghi visitabili in Veneto.
Per orari, prenotazioni e aggiornamenti: fondoambiente.it e faiprenotazioni.fondoambiente.it. —
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