A Bagnoli di Sopra un parco fotovoltaico di 40 ettari. Sindaco e agricoltori avanzano dubbi
Sarà uno dei più estiti del Veneto e lo realizzerà Chiron Energy nella zona industriale. Milan e Trivellato (Cia) chiedono alla Regione un tavolo per regolare queste iniziative
Nicola Stievano
BAGNOLI DI SOPRA. Sarà il più grande parco fotovoltaico della provincia di Padova, fra i più estesi del Veneto: i pannelli occuperanno ben 40 ettari in località Moraro, accanto alla zona industriale, su iniziativa della Chiron Energy che ha acquistato l’appezzamento dal fallimento Cosecon (come peraltro avvenuto anche in un altro Comune della Bassa, a Casale di Scodosia). Dallo scorso anno l’azienda milanese ha infatti comprato all’asta decine di ettari di terreni dell’ex Spa dei comuni conselvani, fra le province di Padova e Rovigo, sempre con il medesimo scopo: installare impianti fotovoltaici a terra.
Quello di Bagnoli è di gran lunga il più esteso. Da solo sarà in grado di produrre 20 megawatt di energia elettrica, ma l’iniziativa non è certo accolta a braccia aperte in paese.
Anzi, il sindaco già lo scorso anno aveva manifestato la sua contrarietà e ora si rivolge direttamente alla regione. «Non ho più ricevuto notizie sul progetto» afferma Roberto Milan «ma un aspetto così complesso non riguarda solo noi, investe tutto il territorio e impone di adottare delle decisioni condivise che traccino delle linee di condotta comuni. La crisi energetica imprimerà una nuova spinta alle fonti di energia rinnovabili e quindi anche al fotovoltaico. Ma simili impianti hanno anche un pesante impatto sul territorio in cui verranno realizzati e porteranno a nuove criticità. Per questo chiedo alla Regione di convocare un tavolo e di mettere a punto con l’approvazione della legge da tempo in discussione delle linee comuni con le quali regolare la proliferazione di questi impianti».
Il sindaco ricorda che i quaranta ettari di terreno sono a destinazione urbanistica e industriale fin dal 1998 e che sarebbero più utili per accogliere nuovi insediamenti produttivi anziché essere occupati esclusivamente dai pannelli.
«Invece se andrà in porto questo progetto» aggiunge «avremo esaurito l’attuale potenzialità di ampliamento dell’area produttiva. E sarebbe un peccato perché negli ultimi mesi diverse aziende hanno manifestato l’interesse ad insediare le proprie attività a Bagnoli. Solo con le richieste raccolte si potrebbero occupare già una ventina di ettari, con una ricaduta positiva per l’occupazione e lo sviluppo del nostro territorio. Stiamo vivendo una fase di ripresa ma rischiamo di non poter cogliere le opportunità perché l’unico spazio disponibile viene occupato dai pannelli».
Conferma la propria contrarietà all’impianto anche il mondo agricolo. «Nonostante quei terreni abbiano una destinazione industriale, il fotovoltaico a terra non è la soluzione giusta», afferma Luca Trivellato, neo presidente della Cia di Padova. Da qui l’appello affinché venga approvato al più presto il progetto di legge sugli impianti fotovoltaici, all’esame del consiglio regionale: «Lo sviluppo del fotovoltaico dovrebbe essere accompagnato da una corretta pianificazione a livello territoriale e regionale», conclude.
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