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Sociale, in arrivo 108 milioni di euro in Veneto, i progetti proposti superano i fondi

A fronte di 154 aree finanziabili la Regione ieri ha totalizzato 282 manifestazioni di interesse. Lanzarin: «Segno dell’interesse e dell’attenzione del territorio»

laura berlinghieri
1 minuto di lettura
L’assessora veneta alla sanità Manuela Lanzarin 

VENEZIA. Un bottino da 108 milioni di euro. È l’entità delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destinate al Veneto per avviare progetti nel sociale. Ma questa è una questione già nota. La novità consiste nell’interesse da parte delle 21 agenzie venete di tutela della salute, chiamate a proporre i progetti che il Governo sarà chiamato ad approvare. La finestra per presentare le manifestazioni di interesse si chiude domani, ma le proposte sono arrivate già ieri: 282, a fronte dei 154 investimenti approvati. «Un’adesione ben superiore ai numeri assegnati, che dimostra la forte attenzione del territorio e la grande progettualità» dice l’assessora regionale alla sanità, Manuela Lanzarin, evidentemente soddisfatta. I bandi saranno pubblicati entro il 15 febbraio, mentre il 31 marzo scade il termine per presentare le proposte progettuali.

Presentate le manifestazioni di interesse, in ogni caso, la palla passa a Roma. Sarà la cabina di regia istituita a livello nazionale a fare il prossimo passo.

Dei 108 milioni di euro totali, la fetta più grossa è assorbita da progetti legati ai percorsi di autonomia di persone con disabilità, per i quali sono previsti quasi 41,5 milioni di euro. «E quindi progetti personalizzati, vita indipendente, “dopo di noi”» spiega Lanzarin. Altri 24,6 milioni di euro saranno poi destinati a progetti a sostegno degli anziani non autosufficienti. Poco meno di 30 milioni di euro saranno destinati a persone in condizioni di povertà estrema: 17,4 milioni per i centri servizi e 11,3 milioni per i servizi di social housing. Poco più di 5 milioni saranno utilizzati per rafforzare i servizi sociali domiciliari per garantire la dimissione anticipata assistita e prevenire l’ospedalizzazione, 4,4 milioni saranno spesi per prevenire le vulnerabilità delle famiglie e dei bambini. Infine, 3,5 milioni saranno utilizzati per rafforzare i servizi sociali e prevenire il fenomeno del “burn out” tra gli operatori.

«Queste manifestazioni di interesse sono esito di un percorso, portato avanti a livello di conferenze dei sindaci, con le agenzie di tutela della salute, con i comitati e con tutti i soggetti interessati. Tutti gli ambiti hanno partecipato a tutte le manifestazioni, e questo per noi è un motivo di orgoglio» commenta Lanzarin. «È stato fatto un lavoro importante, con attenzione e sensibilità, a dimostrazione dell’esistenza di un tessuto molto vivo. Inoltre, queste manifestazioni, in linea con le sette linee di intervento indicate dal Pnrr, andranno a integrare la programmazione regionale e locale, tramite i piani di zona».

Le attività proposte dovranno portare effettivamente ai risultati attesi e indicati negli stessi progetti. Questo, rispettando la logica dei fondi europei, nel nome della sostenibilità e dell’impatto nel tempo. laura berlinghieri

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