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Il Veneto potenzia la caccia alle varianti

Lanzarin: «Verifiche su tutti i test positivi di chi torna dall’estero, coinvolte 5 strutture. Sui tamponi Moratti non ha capito»

MATTEO MARIAN
1 minuto di lettura

VENEZIA

La quarta ondata Covid porta in Veneto un ulteriore potenziamento di tracciamento e sequenziamento del virus per cercare di arrestare l’avanzata dei contagi. Con altri 2.219 nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore, per un totale da inizio pandemia di 530.582 casi, la nostra regione fa segnare una crescita dei contagi a una settimana (+33,9%) che non ha uguali in Italia se non in Calabria, prossima alla zona gialla.

«Con la nuova ondata» spiega Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità «tutti i tamponi positivi di persone che rientrano dall’esterno vengono sequenziati e questo ha comportato un potenziamento dei laboratori dove viene svolta tale attività, ovvero oltre all’Istituto Zooprofilattico di Legnaro anche nelle microbiologie di Venezia, Padova, Treviso e Vicenza».

E proprio sul tracciamento, in particolare sulla riorganizzazione dei centri delle Usl venete dove vengono eseguiti i tamponi , Lanzarin mette i puntini sulle “i”. «La collega Moratti (assessore alla Sanità della Lombardia, ndr) non ha ben capito cosa sta facendo il Veneto. Chiariamo: le aziende sanitarie venete non hanno chiuso le porte dei 75 punti tampone ai No vax, ma hanno rallentato o diluito le prenotazioni dei test a pagamento perché il sistema è sotto pressione ed è giusto e corretto dare priorità al piano di salute pubblica. Dando priorità ai test per chi ha sintomi e l’impegnativa, al tracciamento e alle scuole. Chi non rientra in queste categorie può comunque rivolgersi alle farmacie. Nessuno viene lasciato indietro, ma se bisogna contenere la pressione del virus e tenere aperte le scuole la priorità va a determinate categorie. Detto questo, vedo che il Veneto è tra le Regioni che fanno più tamponi in rapporto alla popolazione e il tracciamento continua a essere una priorità. Ripeto, penso che alla base delle dichiarazioni della collega Moratti («Noi non faremo come il Veneto, il tracciamento dei No vax è essenziale» ha detto) ci sia un errore ».

Si apre, intanto, una settimana decisiva per quanto riguarda la riorganizzazione della sanità veneta. «Tutte le Usl sono in “fase 2” tranne l’Euganea che è già in “fase 3”» aggiunge Lanzarin rispetto alla riduzione delle prestazioni sanitarie extra Covid. «Se l’attuale trend di crescita dell’occupazione ospedaliera dovesse confermarsi si andrà verso una riduzione omogenea dell’attività su tutto il territorio e si valuterà la riapertura dei Covid hospital».

A ieri i posti letto occupati da malati Covid nei reparti medici erano 656 (+24 ricoveri in 24 ore) e 123 (+1) nelle terapie intensive. —



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