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Tifosi razzisti lo insultano, la squadra esce dal campo

Grave episodio di inciviltà durante Granze-Tribano, nel Padovano. Preso di mira un calciatore ospite: i compagni si ribellano e se ne vanno prima della fine. Arrivano i carabinieri. La società di casa si scusa

Stefano Volpe
1 minuto di lettura

Moussa Diedhiou, il giocatore del Tribano calcio preso di mira 

 

PADOVA. Un nuovo episodio di razzismo macchia il calcio dilettanti. A un mese da quanto successo in Cisonese-San Michele Salsa la storia si ripete, in circostanze simili. Protagonista, questa volta, la provincia padovana.

Nei minuti di recupero della sfida tra Atletico Granze e Polisportiva Tribano, valevole per l’ottava giornata del girone N di seconda categoria, la squadra ospite ha abbandonato il campo prima del triplice fischio a causa degli insulti razzisti piovuti dalla tribuna verso il calciatore Moussa Diedhiou.

Un episodio che ha fatto scattare la protesta dei giocatori del Tribano, che si sono ribellati in questo modo a costo di andare incontro non solo a una probabile sconfitta a tavolino ma soprattutto alla rabbia dello stesso gruppo di tifosi razzisti che dopo la fine della partita ha continuato a insultare la squadra avversaria, avvicinandosi minacciosamente alla zona spogliatoi, al punto da rendere necessario l’intervento dei carabinieri.

Molto amareggiato il commento del presidente del Tribano, Gino Tessari, che ricostruisce così l’accaduto: «Eravamo al terzo minuto di recupero della ripresa, sul punteggio di 3-3, quando dagli spalti è piombato un coro razzista chiaro, sentito da tutti e urlato da 3 o 4 persone all’indirizzo di Moussa Diedhiou. A quel punto i nostri giocatori hanno richiamato l’attenzione dell’arbitro che ha fermato il gioco per ascoltarli e avrebbe anche ammesso di aver sentito l’insulto. Eppure non ha fermato la partita, così i nostri giocatori per solidarietà nei confronti del compagno hanno lasciato il campo e sono tornati negli spogliatoi. Siamo consapevoli che ci daranno la sconfitta a tavolino ma in questo momento ci interessa poco. C’era già successo altre volte e ci eravamo passati sopra ma in questo caso era impossibile soprassedere. È una questione di principio». 

Lo stesso Granze ha voluto prendere le distanze dall’episodio diramando un comunicato: «Ci dissociamo dai fatti accaduti sugli spalti durante la partita. La nostra società ha sempre avuto giocatori di colore senza che sia mai avvenuto un episodio di questo genere. Siamo concretamente impegnati da molti anni nel contrastare il razzismo e ogni forma di discriminazione».

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