La zanzara che resiste al freddo dilaga in Veneto. «Vogliamo capire se trasmette virus»
Da Belluno ha esteso la sua presenza in tutta la regione. «Le sue uova sopravvivono per tutto l’inverno»
Alice Ferretti
BELLUNO. Si sta diffondendo in maniera rapidissima e ad oggi dilaga da Trieste alla Lombardia, Veneto compreso. È la zanzara Aedes Koreicus, originaria della Corea, detta anche la “zanzara che non teme il freddo”. Arrivata per la prima volta a Belluno dieci anni fa, è studiata nei laboratori di parassitologia dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Legnaro, in provincia di Padova.
LO STUDIO
«È una specie che ancora non conosciamo bene e che stiamo allevando e studiando nel nostro laboratorio», spiega Fabrizio Montarsi, biologo del laboratorio di Parassitologia dell’Istituto e responsabile dell’Unità vettori. «Quello che sappiamo finora è che punge l’uomo, può trasmettere la filaria nei cani, può trasmettere il virus Chikungunya e nel suo paese d’origine può trasmettere l’encefalite giapponese. Quello che invece ancora non sappiamo e su cui faremo degli studi il prossimo anno è se trasmetta il West nile virus o la Dengue». In Veneto questa specie, che a occhio nudo potrebbe essere confusa per una zanzara tigre, in quanto è nera con le stesse striature bianche, seppur un po’ più grande, è presente in tutte le province, ad eccezione di Rovigo.
LE CARATTERISTICHE
«Questa specie si è adattata al freddo. Quando è arrivata da noi, a Belluno, ha cominciato a diffondersi in quelle zone, montane e pedemontane, dove non c’erano tante altre zanzare. Qui ha trovato molte nicchie vuote e così si è riprodotta fino ad arrivare a Friuli, Lombardia e pianura». La pianura sarebbe però un posto meno adatto, più caldo e già densamente popolato dalla zanzara tigre. «Nonostante questo, la zanzara coreana è riuscita a prendere piede e ad arrivare fino a Venezia. Rovigo, forse perché più lontana, per il momento è l’unica provincia per quello che ne sappiamo a non avere questo tipo di zanzara».
L’ORIGINE
Come sia arrivata in Italia dalla Corea (ha infatti probabilmente origine dalla popolazione dell’isola vulcanica sudcoreana del distretto di Jeju), non è facile stabilirlo: «Potrebbe essere arrivata dal sud est asiatico o anche dal Belgio, dov’è presente dal 2008. Presumibilmente o attraverso il traffico di merci oppure attraverso normali voli aerei di passeggeri». Fatto sta che nel giro di qualche anno è riuscita in alcune province a diventare la specie di zanzara più diffusa. «A Belluno e in alcune zone in provincia di Treviso è molto presente, tanto che è diventata quasi la tipologia prevalente».
SPECIE RESISTENTE
Questa zanzara, a differenza delle note sorelle del genere Aedes, come la zanzara tigre, tollera molto bene le basse temperature. «Le sue uova riescono a sopravvivere per tutto l’inverno e si schiudono anche con soli 10 gradi di temperatura, normalmente nel mese di marzo». La zanzara coreana è presente dal mese di marzo alla fine di novembre. «Inoltre se la zanzara tigre la troviamo fino agli 800 metri di altezza massimo, la Aedes Koreicus vive anche al di sopra dei 1000 metri».
La cosa importante oggi è capire quale tipo di infezioni possa trasmettere questa zanzara.
In generale i ricercatori tengono a sottolineare come sia fondamentale indagare su questi insetti, e in particolare sulle specie aliene invasive, proprio in relazione alla loro capacità di trasmettere virus patogeni per l’uomo e per gli animali.
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