«Onichini, a Mattarella chiederò la grazia e un aiuto economico»
Salvini: «Al Presidente porterò la storia di un padre di famiglia. È stato minacciato, va spostato»
Vera Mantengoli
Vera Mantengoli / VENEZIA
Il segretario della Lega Matteo Salvini chiederà la grazia e un sostegno economico per Walter Onichini al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non porterà al Quirinale atti giudiziari, ma la storia umana di un padre di due bambini e con mutui che gravano sulle sue spalle.
«Non so perché i giudici abbiano fatto questa scelta e non la condivido» ha detto ieri pomeriggio dopo aver incontrato Onichini nel carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia, dove il macellaio è rinchiuso da una settimana. «Questa è la sentenza della giustizia italiana, ora c’è qualcuno che sta ancora più sopra al quale racconterò di quest’uomo che dovrebbe stare a casa, anche perché il ladro è a spasso». Il macellaio di Legnaro è stato condannato a quasi cinque anni per avere sparato al ladro Elson Ndreca, ferendolo e abbandonandolo poi in una stradina («mi ha puntato qualcosa alla gola», si era difeso Onichini). «I momenti di terrore possono durare 30 secondi o 12 ore» ha detto Salvini a riguardo. «Non mi permetto di giudicare perché nessuno è lucido in quei momenti, né quando spara, né nelle ore successive». Si ricorda a Salvini che per il caso Onichini è stata applicata la legge sulla legittima difesa con le modifiche volute dalla Lega e approvate nel 2019, ma che non è stata sufficiente. Per Salvini comunque il caso è meritevole della grazia: «Al di là della legge che abbiamo voluto e che ha salvato altre persone, c’è bisogno di una riforma della giustizia perché non è possibile che a episodi simili corrispondano assoluzioni o condanne. Io per sequestro di persona sono stato assolto a Catania e rinviato a giudizio a Palermo, quindi bisognerebbe lasciare discrezionalità limitata ai giudici».
Salvini ha raccontato di aver visto Onichini «da padre a padre», di averlo abbracciato e di aver chiesto che venga protetto da alcuni altri ospiti di nazionalità straniera che lo hanno minacciato, motivo per cui è in cella da solo. «Venezia è stupenda, ma per una mamma con figli che deve andare a trovare il papà in carcere è complicata e chiederemo uno spostamento di istituto. Per i domiciliari ne parlerò con il Presidente e il ministro Marta Cartabia. Uno può aver sbagliato, ma stare lontano cinque anni dai figli non penso sia la fine degna di questa vicenda». Salvini ha suggerito a Onichini di leggere e di scrivere in attesa di uscire al più presto, come già sta facendo Onichini. Nell’occasione ha anche ventilato l’ipotesi di riaprire come carcere un edificio del demanio alla Giudecca, utilizzato una decina di anni fa dal ministero della Giustizia e ora abbandonato. «Il personale in carcere è sotto organico perché dovrebbero essere 170 e sono 120» ha aggiunto. Per poi concludere con un commento sull’autonomia in Veneto. «Grazie al Veneto e alla Lombardia l’autonomia viene chiesta in tutta Italia, ma i 5 Stelle non ce l’hanno fatta fare quando eravamo in due, ora che ci sono al governo anche Pd e Renzi…io proverò a fare l’ariete, ma a occhio Conte e Letta sono più centralisti di chiunque altro». —
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