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"Critica la sanità veneta", e il Comune di Treviso nega il patrocinio all'evento con Crisanti

In casa Lega le sue parole hanno fatto fischiare le orecchie, e ancor più in Regione. E guardacaso oggi, a ostracizzare Crisanti, è stato anche il comune di Treviso che ha deciso di negare il suo patrocinio al convegno dell’Ateneo di Treviso che aveva deciso di inaugurare l’anno accademico invitando il professore a parlare di pandemia

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TREVISO In primavera era l’oracolo della Regione nel buio della paura dell’emergenza sanitaria, poi la sua voce sempre preoccupata e votata alla “massima precauzione” è stata relegata a Cassandra, messa all’angolo, invisa perché sempre premonitrice di possibili prossime sventure. Zaia gli ha staccato il microfono, ma Crisanti non ha mai taciuto arrivando oggi a sfidare apertamente chi mesi fa «ha raccontato favole».
 
In casa Lega le sue parole hanno fatto fischiare le orecchie, e ancor più in Regione. E guardacaso oggi, a ostracizzare Crisanti, è stato anche il comune di Treviso che ha deciso di negare il suo patrocinio al convegno dell’Ateneo di Treviso che aveva deciso di inaugurare l’anno accademico invitando il professore a parlare di pandemia.
 
ostracizzato
 
Non è una casualità ma una scelta. E per spiegarla l’amministrazione non ha addotto, felpatamente, ragioni “di opportunità” che avrebbero potuto sminare possibili polemiche, anzi. La giunta ha deciso politicamente, schierandosi al fianco di Zaia, e senza negarlo.
 
«A fronte delle recenti dichiarazioni del professor Crisanti che mettono in dubbio, con esternazioni del tutto personali, il lavoro svolto dagli operatori della sanità impegnati in prima linea a far fronte alla situazione d’emergenza sotto la regia della Regione del Veneto» ha specificato ieri l’assessore Lavinia Colonna Preti con l’accordo di tutta la giunta, «l’amministrazione ha preferito ritirare il patrocinio dell'evento in oggetto». 
 
Crisanti ha criticato la Regione, quindi Crisanti non avrà il patrocinio del Comune di Treviso. Importi o meno quel che dice. Sia giusto, o meno, quel che pensa (nel merito, scivolosissimo, la giunta non entra). Il resto – la pandemia, la nuova allerta, le nuove paure, le prospettive – non interessano. 
 
il dietrofront inatteso
 
Non era mai successo che l’amministrazione ritirasse il proprio patrocinio ad un evento dell’Ateneo di Treviso. Il logo del Comune negli ultimi anni è rimasto ben chiaro sotto i manifesti degli eventi teatrali e dalle lezioni di storia organizzate dai venetisti, perfino sotto i convegni sull’autismo organizzati da antiabortisti vicini alla destra. Eppure, nella giunta dello scorso 13 ottobre, il Comune non ci ha pensato due volte a ritirare un patrocinio che – agli atti – era già stato dato.
 
Nel calendario già distribuito dall’Ateneo il nome di Crisanti era ben presente già giorni fa. E c’era pure il logo della città di Treviso, poi ritirato. «Resta il patrocinio dato alle attività dell’Ateneo di Treviso, una delle istituzioni culturali più alte della nostra Città con cui questa amministrazione mantiene un rapporto di vicina collaborazione e stima» cerca di tranquillizzare l’assessore Preti a nome della giunta. Ma il caso ormai è servito. Guai a criticare l’amministrazione Regionale, pare questo il senso. La scienza? Quella no, non c’entra nulla. Anche se magari dovrebbe.
 
il convegno 
 
Già perché il tema del convegno di Crisanti era chiaro: «Il punto sulla pandemia, quali prospettive?” appuntamento al teatro Mario del Monaco martedì 27 ottobre prossimo per inaugurare il 210° anno dell’Ateneo. Un anno da ricordare, a quanto pare. 
 
Ah, da segnalare: una settimana fa Crisanti ha inaugurato l’anno accademico dell’università popolare a Pieve del Grappa. Una lectio magistralis parlando di pandemia. La sala era piena, Covid permettendo. Che non faccia piacere?
 
 
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