gli industriali
Autostrade, Tav e grandi navi a Venezia: gli industriali si schierano con Salvini e Zaia e ai 5 stelle lanciano l’ennesimo ultimatum: basta con i veti di Toninelli. «La Pedemontana è fondamentale per far crescere Vicenza e Treviso, due territori al top con l’industria», dice Luciano Vescovi, presidente dell’associazione di Vicenza. «Abbiamo bisogno di segnali concreti. Toninelli e Di Maio? Creano troppi ostacoli allo sviluppo».
Il capitolo viabilità segna quindi un importante passo avanti: dopo il Passante di Mestre realizzato in tempi record da Galan, ora sta decollando la Pedemontana perché lungo quei 94 chilometri da Montecchio a Spresiano c’è il cuore dell’industria, con Diesel e Laverda che prima del casello Spv raccontano il miracolo della globalizzazione e dell’export a Nordest.
Matteo Zoppas non ha dubbi. «Finalmente ci siamo. Questi progetti sono lunghi, la Regione Veneto ha lavorato a testa bassa e in un contesto politico fatto spesso di proclami, per fortuna oggi c’è qualcuno che porta a casa il risultato. Speriamo che non siano solo i primi sette chilometri a entrare in funzione, ma anche il resto del percorso venga inaugurato il prima possibile. Le aziende hanno a più riprese evidenziato il deficit economico legato alla carenza d’ infrastrutture e di collegamenti che ci allineano agli standard dei nostri concorrenti esteri», spiega il presidente regionale di Confindustria. «Quindi è bene che non solo la Pedemontana, ma anche la Tav Torino Lione e Brescia Padova e gli altri dossier fermi come la Zes di Venezia e l’Autonomia delle regioni, vengano sbloccati nel più breve tempo possibile. Le imprese hanno bisogno di risposte concrete».
Il tema del giorno però invita a riflettere su Venezia. «Bisogna capire esattamente e fare chiarezza sulle cause dell’incidente a San Basilio, ci si deve affidare a degli esperti per mettere in atto tutte le contromisure e scongiurare che non avvenga mai più. Poi bisogna risolvere quanto prima l’impasse politica, non si riesce a capire perché una decisione definitiva non venga presa: Comune di Venezia, Regione Veneto e Autorità portuale hanno individuato una soluzione condivisa da tutti», spiega Zoppas.
Quali soluzioni vanno adottate nel concreto? «Prima di tutto va rispettato il patrimonio culturale e paesaggistico di Venezia ma, allo stesso tempo, una soluzione va trovata perché l’incertezza rischia di allontanare la crocieristica che assorbe tra diretti e indotto circa 5mila operatori. 5mila famiglie che aspettano una risposta sul loro futuro. Ritengo che le autorità locali abbiano gli elementi per adottare una soluzione ottimale». —
Al.Sal.