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A Padova il primo Festival della salute globale d'Europa

La presentazione a Roma; dal 5 al 7 aprile i massimi esperti parla di interconnessioni tra le malattie e povertà, guerre, ambiente e diritti

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ROMA-PADOVA. Dai vaccini all'accesso ai farmaci passando per la salute dei migranti. Tutti i temi fondamentali per il benessere del mondo saranno toccati dal festival della Salute Globale, il primo del genere in Europa, che si terrà a Padova dal 5 al 7 aprile, organizzato dagli editori Laterza con l'ex presidente dell'Iss Walter Ricciardi e il ricercatore Stefano Vella, il mattino come media partner.

«Vogliamo far emergere il rapporto che esiste tra malattie, povertà, guerre, ambiente, diritti - ha spiegato Ricciardi alla presentazione oggi a Roma -, vogliamo illustrare le interconnessioni fra il terzo obiettivo di sviluppo sostenibile, quello sulla salute, e gli altri, a partire dalla lotta alla povertà e alla fame, all'educazione, all'empowerment delle donne. Hanno accettato il nostro invito i massimi esperti, da Jeffrey Sachs al direttore di Lancet Richard Horton, che hanno preso l'impegno di parlare un linguaggio semplice, per tutti». Sarà proprio l'economista Jeffrey Sachs ad aprire l'evento, unico in Europa, che avrà decine di sessioni.

«Il Festival ha tre obiettivi - ha spiegato il sindaco di Padova Sergio Giordani -, mettere a disposizione i saperi, ricevere stimoli e contributi dall'esterno e fare divulgazione, far conoscere questo approccio multidisciplinare. Abbiamo accolto l'invito di Laterza tutti assieme, con Provincia, Università, Camera di Commercio, Cuamm e tutti gli attori potenzialmente interessati».

Gli argomenti del festival verranno declinati anche con linguaggi non convenzionalì, dalla musica al cinema.

«Quando mi hanno proposto il festival - ha raccontato il rettore dell'università di Padova Rosario Rizzuto - la risposta è stata immediata per una serie di motivi. Per una visione del ruolo dell'Università, che deve essere capace di comunicare la scienza e renderla un patrimonio condiviso. La seconda è legata in modo specifico all'ateneo di Padova, che ritengo sia la sede naturale di una manifestazione come questa. Ci metto anche la storia, fare gli eventi nell'aula della cattedra di Galileo, o con vicino il primo teatro anatomico del mondo è trasferire la storia della scienza alla visione del domani».

IL PROGRAMMA

Ad aprire il Festival della Salute Globale venerdì 5 aprile sarà l’economista della Columbia University Jeffrey Sachs, inserito da Time tra le cento persone che hanno cambiato il mondo. Sachs interverrà nell’aula magna del Bo alle 16 e parlerà della relazione fra economia, politica e salute.

"L’ambizione del Festival è stata quella di costruire un dibattito che metta insieme la scienza, la ricerca e le più avanzate scoperte della medicina con i problemi di salute del mondo" sottolinea  Stefano Vella, curatore del programma con Walter Ricciardi, "poiché la salute degli altri è la nostra salute. Un tema importante che viene affrontato sotto vari punti di vista nel programma è quello delle disuguaglianze, intese sia come accesso alle cure e ai farmaci, sia come obiettivo su cui può incidere la medicina. Si parlerà di migranti, di bambini, di donne, di stili di vita, invecchiamento della popolazione, condizioni sociali, ambiente e lavoro. La medicina viene intesa come motore di sviluppo" aggiunge Vella, "in un grande dialogo fra diverse discipline oggi sempre più interconnesse>. Tra gli altri appuntamenti di venerdì 5 aprile da segnalare il dialogo con il professor Carlo Foresta dell’Università di Padova sull’influenza del genere sulla salute e la malattia, l’intervento dell’economista Enrico Giovannini sugli obiettivi per lo sviluppo sostenibile e quello del collega Tito Boeri su costi e vantaggi dell’immigrazione.

Si parla anche delle grandi pandemie, come Aids e Tbc, con Michel Kazatchkine e Mario Raviglione e di “salute diseguale” con Giuseppe Costa e Chiara Saraceno.

Protagonisti anche i bambini con il forum fra Carlo Giaquinti, il direttore del Dipartimernto di Salute della mamma del bambino dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova Giorgio Perilongo e Giuseppe Remuzzi. E interverrà don Dante Carraro del Cuamm su “Quello che non si dice. Storie di fiducia e futuro dall’Italia all’Africa”. Sabato entra nel dibattito il tema del lavoro con il forum sulla responsabilità sociale, mentre le professoresse Alessandra Biffi dell’Oncoematologia pediatrica padovana e Antonella Viola, direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza parleranno delle potenzialità e dei problemi delle nuove terapie.

Il tema delle cure negate sarà discusso da Sergio Daniotti, Lelio Marmora e Suerie Moon. Su alimentazione e sostenibilità ambientale si confronteranno Anna Lartey e Riccardo Valentini. Il medico di Lampedusa Pietro Bartolo sarà protagonista dell’intervento “Corpo a corpo, un’esperienza di frontiera”.

Domenica 7 aprile fra i protagonisti del Festival ci saranno Medici senza frontiere, i professori Gino Gerosa e Federico Rea con un focus sull’ospedale del futuro, ma si parlerà anche di chi finanzia la salute del mondo, dei “megatrend” della salute globale e di medicina di precisione. In chiusura l’intervento di Richard Horton, direttore di The Lancet.

Gli appuntamenti sono ospitati oltre che nelle aule del Bo, al Musme, nella Sala della Gran Guardia, al San Gaetano, Palazzo Moroni e Liviano. Per gli ospiti internazionale il benvenuto nello storico caffè Pedrocchi.  Tutto il programma è disponibile sul sito www.festivalsaluteglobale.it

IL DIRETTORE SCIENTIFICO

Più di 50 eventi e oltre 100 relatori: questa la potenza di fuoco che secondo Walter Ricciardi, direttore scientifico del Festival della Salute Globale, saprà fare del Festival della Salute Globale una grande occasione di divulgazione scientifica per il grande pubblico.

«Oggi» sottolinea l’ex direttore dell’Istituto superiore di sanità, «è necessario investire in salute, ma sui fatti veri. E qui, in questo Festival, ci sono i fatti. Per questo chiediamo ai relatori – dagli universitari padovani, agli ospiti nazionali e internazionali di tutte le discipline - di parlare un linguaggio semplice, che sia comprensibile da tutti coloro che ci seguiranno, giovani o meno. Non ci stiamo preparando a un convegno per addetti ai lavori ma a un grande momento di condivisione del sapere.

Dobbiamo far comprendere i fatti» il tasto su cui insiste Ricciardi, «dare informazioni utili. Sappiamo che prima o poi arriverà una nuova pandemia, cioè una malattia infettiva che coinvolge tutto il pianeta, e sarà allora necessario produrre un vaccino. Ebbene, noi, l’Italia, siamo l’unico Paese del G7 che non ha una fabbrica per produrlo. Questo come conseguenza di decisioni assunte non basandosi sui fatti». Non a caso l’intervento di Ricciardi al Festival sarà proprio sul tema dei vaccini. E la mostra da lui ideata “Mondo vaccini” è stata inaugurata nei giorni scorsi proprio al Musme di Padova, prima tappa nazionale dell’esposizione.

«Purtroppo siamo un Paese fortemente permeabile alle fake news, specie ma non solo in medicina» sottolinea Ricciardi, «e questo ha conseguenze gravi, basti pensare a cosa è accaduto con i vaccini da quando non è più stato richiesta il certificato vaccinale a scuola. La legge dell’obbligo era necessaria e si è dimostrata utile. Ora però il compito che dobbiamo sentire è quello di fare divulgazione, diffondere informazioni corrette scientificamente con un linguaggio che sia comprensibile a tutti. La salute globale è quella di tutti: è provato che dove viene curata meglio la salute dei più emarginati, viene curata meglio quella di chi sta meglio. Non è vero il contrario». —
E.L.

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