Avvocati digitali per l’e-commerce
La legale Antonella Lillo: «Imprese insidiate da falsi e pirati del web»
di Nicola Brillo
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PADOVA. Il mercato dell’e-commerce è in continua ascesa nel nostro Paese. Anche se siamo lontani dalle medie del Nord Europa: nell’ultimo anno in Italia sono stati acquistati beni e servizi online per 20 miliardi di euro (l’agrifood è salito del 30% a 575 milioni in un anno), con oltre 20 milioni di italiani che hanno acquistato (dati Netcomm). «L’online è diventato fondamentale per le aziende: consente di rendere i propri prodotti disponibili su tutti i mercati mondiali senza lunghe ricerche di agenti o importatori», ha spiegato l’imprenditrice-designer trevigiana Elisabetta Armellin, che con le sue borse V°73 sta conquistando il mondo grazie anche all’e-commerce. «La vendita online per noi è sempre stata una fetta importante, il 2016 ha chiuso con più 20% del venduto rispetto al 2015, ma la cosa più interessante è vedere come il brand, attraverso il commercio elettronico si espande in tutto il mondo – ha proseguito –. Ma occorre fare attenzione alle differenti normative». Il mercato elettronico è un’opportunità da sfruttare per le aziende venete, che devono però fare attenzione. E gli studi legali in Veneto si stanno attrezzando con sezioni apposite di “avvocati digitali”, esperti in diritto informatico e internazionale che assistono le aziende nella gestione delle problematiche legate al mondo dell’e-commerce. Come ha fatto lo studio legale trevigiano BM&A. «Abbiamo individuato cinque giovani avvocati, età media 35 anni, che hanno maturato una significativa esperienza in settori molto specialistici e chiave per lo sviluppo di progetti di commercio elettronico», ha spiegato l’avvocato Antonella Lillo che coordina il team con l’avvocato Riccardo Manfrini e il prof. Bruno Barel. Si tratta dei giovani legali Francesco Foltran, Sara Gobbato, Federica Bardini, Olga Rilampa e Valentina Morgante, ognuno dei quali ha una specifica preparazione: soluzione delle controversie on line (ODR), strumenti di pagamento con le relative implicazioni in tema di antiriciclaggio, fiscalità internazionale, privacy. I “pericoli legali” sono molti per chi decide di sbarcare sull’e-commerce. Tra questi è da ricordare che va individuata subito nelle condizioni di vendita la legge applicabile alle transazioni, come il profilo fiscale e doganale, che deve essere preventivamente individuato. «Occorre inoltre sapersi difendere, e difendere i propri investimenti, dai comportamenti illegali dei cosiddetti “pirati del web” – ha proseguito Lillo -, soggetti che sfruttano la facilità d’uso internet per creare propri “siti pirata” che, utilizzando parassitariamente marchi e segni distintivi di imprenditori ignari, sviano la loro clientela e possono addirittura vendere merci contraffatte».
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