Risarcimenti, richiesta da 130 Comuni
Il Governo, privo di risorse, potrebbe suggerire l’aumento dell’accise sui carburanti in Veneto. Zaia: «Non lo faremo mai»
di Filippo Tosatto
VENEZIA. Oltre 130 Comuni veneti colpiti da alluvioni, nevicate e frane; danni superiori al mezzo miliardo fin qui ipotizzato: l’andamento del censimento affidato ai sindaci non autorizza all’ottimismo. Tra oggi e domani scadrà il termine per segnalare alla Regione una stima sommaria dei risarcimenti richiesti e i report delle amministrazioni locali stanno tracciando uno scenario a macchia di leopardo. Montagna bellunese, Veneto orientale, Bassa Padovana, Pedemontana trevigiana e vicentina gli epicentri della calamità, con “picchi” circostanziati, già al centro delle cronache: Portogruaro e Montegrotto Terme, Carmignano di Brenta e Bovolenta, Livinallongo, Roccapietole, Cortina... «Il bilancio è parziale, non possiamo prevedere ciò che troveremo quando l’acqua sarà completamente defluita e la neve sciolta», commenta l’assessore alla Protezione civile Daniele Stival «penso alle condizioni degli argini fluviali o alle devastazioni montane, dove interi rifugi sono spariti, per non parlare della mole di detriti diretta verso le spiagge. Oltretutto l’allarme meteo non è rientrato, in molte zone piove o nevica. Il governatore Zaia ha ipotizzato 500 milioni di danni, temo che il conto finale sarà più pesante».
Ma chi risarcirà le ferite provocate all’agricoltura, al turismo, alle imprese, alle famiglie, alle stesse opere pubbliche? In settimana il Consiglio dei ministri valuterà la dichiarazione di calamità naturale del Veneto: «I danni sono obiettivamente gravissimi e il presidente Letta ha avvertito che le risorse disponibili sono purtroppo scarse», osserva Giorgio Santini, capogruppo del Pd alla Commissione bilancio al Senato e relatore della Legge di stabilità «in ogni caso noi premeremo sul Governo perché decreti l’emergenza, rinviando le scadenze tributarie per i cittadini e le aziende più colpiti, escludendo dal patto di stabilità le spese sostenute dagli enti locali per fronteggiare l’emergenza e realizzare le opere di prevenzione».
A fronte di un Fondo di solidarietà nazionale pressoché esaurito, al ministero dell’Economia prende quota l’ipotesi di concedere alle regioni alluvionate la facoltà di aumentare l’accisa sui carburanti, nella misura di un centesimo al litro, per finanziare la ricostruzione: «L’eventualità mi vedrebbe contrario», anticipa Santini «perché graverebbe ulteriormente su territori già in difficoltà». Lapidario il governatore Luca Zaia: «Mai. Non l’ho fatto nel 2010, non lo farò ora. Qui la situazione è drammatica, Roma non può lavarsi le mani del Veneto e limitarsi a riscuotere 21 miliardi l’anno dalle nostre imprese. Altro che le accise sulla benzina, tra una settimana presenteremo il conto e non accetteremo risposte evasive».
Nel frattempo, una mano la tende Banca Monte Paschi di Siena che, attraverso l’area Antonveneta, offre prestiti agevolati per 50 milioni di euro alle imprese e alle famiglie danneggiate in Veneto e Friuli-Venezia Giulia per la copertura dei danni alle abitazioni familiari, alle infrastrutture o semplicemente a compensare il calo di produzione lorda vendibile.
È tutto? Quasi. La giornata riserva anche il vivace battibecco tra l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato e il consigliere di Scelta civica Diego Bottacin. Quest’ultimo esorta polemicamente l’esponente leghista a garantire un’assicurazione triennale sul maltempo agli agricoltori utilizzando a questo fine fondi destinati a «iniziative estemporanee e di dubbia utilità, tipo insegnare ai veneti a bere al modico prezzo di 220 mila euro» dirottando a copertura delle polizze anche il milione e 300 mila euro erogati a Veneto Agricoltura, «un’agenzia che si è distinta negli ultimi anni per l’occupazione delle poltrone da parte della Lega». Secca replica di Manzato: «È evidente che Bottacin non conosce il sistema assicurativo in agricoltura. Per prima cosa si informi. Ma in secondo luogo questa sua proposta sembrerebbe quasi il preannuncio di una volontà di regalie alle assicurazioni stesse. Bottacin può chiosare sulle mie proposte di investimento, ma non fare campagna elettorale sulle spalle degli agricoltori».
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