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«Boom di stranieri, state attenti» Claudio invita i cittadini a emigrare

Provocazione del sindaco di Montegrotto: i messaggi sui cartelloni luminosi per convincere gli italiani a lasciare il paese perché ci sono troppo immigrati

Irene Zaino
2 minuti di lettura
TEOLO. «Nel giro di 3 o 4 anni, sarà boom di stranieri con cittadinanza italiana. Se non saremo pronti ad adeguare la legge in modo da controllarne i requisiti, la questione esploderà». E’ un vero e proprio monito, quello lanciato dal sindaco di Teolo Lino Ravazzolo e dagli altri tre colleghi di An, Luca Claudio (Montegrotto), Mauro Fecchio (Correzzola) e Marcello Mezzasalma (Fontaniva). Tutti per uno e uno per tutti a denunciare, dati alla mano, che i passaporti italiani potrebbero moltiplicarsi in men che non si dica.

E non a caso la crociata a difesa del tricolore, è partita da Teolo. Dove, su ottomila «anime», il trend è esponenziale. «Nel mio primo mandato - ha snocciolato Ravazzolo - ho sottoscritto 10 naturalizzazioni in 5 anni. Nel 2006 ci sono stati 6 nuovi cittadini e da gennaio ad oggi siamo già a quota 11». Lo «tsunami» è atteso però con i neocomunitari, cui bastano 4 anni di residenza (con reddito e fedina penale immacolata) per ottenere il nulla osta dal Ministero degli Interni. «Solo a Teolo - ha proseguito - dall’inizio dell’anno si sono iscritti all’anagrafe 85 cittadini rumeni. Sono numeri che rendono assolutamente necessario che la cittadinanza non sia solo un diritto, ma soprattutto un dovere».

Gli fa eco Claudio che ieri ha «sparato» sui tabelloni luminosi della città due scritte con l’invito ai suoi abitanti di emigrare in un’altra nazione. «In questo Stato agli irregolari vengono dati più diritti, quindi si vive meglio da immigrati che da cittadini nel proprio paese. Noi sindaci non possiamo fare solo da front-office e avere sempre le mani legate. O ci vengono dati gli strumenti per garantire sicurezza oppure riconsegniamo i poteri». Idem a Correzzola e Fontaniva. Per Fecchio «Nella Bassa il problema è soprattutto legato allo sfruttamento di manodopera e all’immigrazione clandestina da parte dei cinesi, eppure su questo nessuna sigla sindacale ha speso una parola». Secondo Mezzasalma, invece, «Sono proprio i cittadini stranieri, specie rumeni, che chiedono la distinzione tra onesti e disonesti».

E intanto si allarga il fronte degli amministratori locali pronti a sospendere l’atto di cittadinanza se lo straniero non sa l’italiano. Dopo Galzignano e altri comuni di area Udc, arriva un «sì» anche da Forza Italia con Luca Ruffin (Lozzo Atestino). «Conoscere la lingua - ha detto - è un requisito fondamentale per integrarsi. Non è certo razzismo chiedere che chi viene qui abbia casa, lavoro e sappia la lingua». Altre adesioni di sindaci veneti e lombardi, potrebbero arrivare oggi nel convegno di An organizzato a Verona alla presenza di Ravazzolo. In mattinata, invece, Luca Claudio manifesterà con la Lega a San Donà di Piave. Infine, entro Natale a Montegrotto potrebbe arrivare a «dar man forte» ai sindaci, anche il leader di An Gianfranco Fini.
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