Un maiale nell'area della moschea
Provocazione leghista contro il progetto del Comune: «Pensano solo agli stranieri»
2 minuti di lettura

l maialino (Romano) di pochi giorni al guinzaglio in via Longhin. La Lega Nord "contrasta" così il progetto della nuova moschea.
Ieri, intorno a mezzogiorno, il drappello dei militanti e degli amministratori del Carroccio è «sbarcato» davanti all'ex fattoria sull'ansa del fiume con il suino. A Padova si replica la stessa «manifestazione anti-islamica» inugurata dall'eurodeputato Borghezio e dal senatore Calderoli. E' la "bonifica preventiva" della Lega che punta a contaminare le aree destinate ad ospitare una moschea. Il maiale padano «scaccia» i fedeli di Allah.
Una provocazione secondo il segretario provinciale e consigliere regionale della Lega Nord che guida la «processione» leghista in via Longhin. «Abbiamo contaminato l'area che il Comune ha scelto per il trasloco della moschea di via Anelli: a questo punto, vogliamo vedere se i musulmani saranno ancora disposti a venir qui a pregare».
Il maialino Romano (come Prodi?) annusa l'erba. Intanto, Conte insiste nella sua provocazione: «Siamo pronti a portare a spasso il nostro maialino da latte in tutti i luoghi che la giunta Zanonato indicherà come possibili sedi di una moschea». La Lega non accetta che il Comune aiuti i fedeli musulmani. «Non accettiamo che l'Amministrazione metta a disposizione beni pubblici per un mondo che viene da fuori. I musulmani non devono pesare sulla collettività, se vogliono una moschea nuova che se la costruiscano da soli o paghino l'affitto».
E aggiunge: «Una moschea non è solo luogo di preghiera, ma spesso ricettacolo di gente che attenta ai nostri princìpi e tradizioni». Conte attacca: «Invece di occuparsi delle fasce deboli della società, l'Amministrazione preferisce dedicarsi agli stranieri. E in via Longhin ci sono già gli accampamenti Rom. I musulmani sono di troppo».
E' guerra dichiarata, dunque. Il consigliere comunale Mariella Mazzetto annuncia: «Raccogliamo firme in piazza. Se il casolare comunale va ai musulmani, lo decideranno i padovani con un referendum. Non accettiamo il ricatto della sinistra».
Durissima la reazione del sindaco Zanonato e anche di Daniela Ruffini: «La Lega ha dato prova di una profonda cultura antidemocratica e reazionaria - commenta l'assessore - Ha offeso la comunità islamica di via Anelli e il senso religioso di tutti». Sulla moschea, ribadisce: «Il Comune offre un pezzo di casolare che verrà restaurato a spese della comunità islamica. Non ci sono segreti di bilancio: i conti sono pubblici. Stiamo favorendo l'integrazione. I diritti fondamentali di libertà non sono sotto esame».
Infine, ecco la reazione alla notizia dell'imam di via Anelli, Bach Abdallah: «La Lega Nord è ostile nei nostri confronti. Una volta di più, con l'episodio di via Longhin. Loro nutrono pregiudizi verso noi musulmani. Portare un animale che ci offende è mancanza di rispetto religioso e un atteggiamento scorretto. E' chiaro si tratta di una provocazione che non accettiamo: per questo non risponderemo. La nostra educazione è diversa. Ribadiamo solo la nostra gratitudine a questa amministrazione».
Ieri, intorno a mezzogiorno, il drappello dei militanti e degli amministratori del Carroccio è «sbarcato» davanti all'ex fattoria sull'ansa del fiume con il suino. A Padova si replica la stessa «manifestazione anti-islamica» inugurata dall'eurodeputato Borghezio e dal senatore Calderoli. E' la "bonifica preventiva" della Lega che punta a contaminare le aree destinate ad ospitare una moschea. Il maiale padano «scaccia» i fedeli di Allah.
Una provocazione secondo il segretario provinciale e consigliere regionale della Lega Nord che guida la «processione» leghista in via Longhin. «Abbiamo contaminato l'area che il Comune ha scelto per il trasloco della moschea di via Anelli: a questo punto, vogliamo vedere se i musulmani saranno ancora disposti a venir qui a pregare».
Il maialino Romano (come Prodi?) annusa l'erba. Intanto, Conte insiste nella sua provocazione: «Siamo pronti a portare a spasso il nostro maialino da latte in tutti i luoghi che la giunta Zanonato indicherà come possibili sedi di una moschea». La Lega non accetta che il Comune aiuti i fedeli musulmani. «Non accettiamo che l'Amministrazione metta a disposizione beni pubblici per un mondo che viene da fuori. I musulmani non devono pesare sulla collettività, se vogliono una moschea nuova che se la costruiscano da soli o paghino l'affitto».
E aggiunge: «Una moschea non è solo luogo di preghiera, ma spesso ricettacolo di gente che attenta ai nostri princìpi e tradizioni». Conte attacca: «Invece di occuparsi delle fasce deboli della società, l'Amministrazione preferisce dedicarsi agli stranieri. E in via Longhin ci sono già gli accampamenti Rom. I musulmani sono di troppo».
E' guerra dichiarata, dunque. Il consigliere comunale Mariella Mazzetto annuncia: «Raccogliamo firme in piazza. Se il casolare comunale va ai musulmani, lo decideranno i padovani con un referendum. Non accettiamo il ricatto della sinistra».
Durissima la reazione del sindaco Zanonato e anche di Daniela Ruffini: «La Lega ha dato prova di una profonda cultura antidemocratica e reazionaria - commenta l'assessore - Ha offeso la comunità islamica di via Anelli e il senso religioso di tutti». Sulla moschea, ribadisce: «Il Comune offre un pezzo di casolare che verrà restaurato a spese della comunità islamica. Non ci sono segreti di bilancio: i conti sono pubblici. Stiamo favorendo l'integrazione. I diritti fondamentali di libertà non sono sotto esame».
Infine, ecco la reazione alla notizia dell'imam di via Anelli, Bach Abdallah: «La Lega Nord è ostile nei nostri confronti. Una volta di più, con l'episodio di via Longhin. Loro nutrono pregiudizi verso noi musulmani. Portare un animale che ci offende è mancanza di rispetto religioso e un atteggiamento scorretto. E' chiaro si tratta di una provocazione che non accettiamo: per questo non risponderemo. La nostra educazione è diversa. Ribadiamo solo la nostra gratitudine a questa amministrazione».
I commenti dei lettori