Cocaina a Padova, mamma spacciatrice con la figlia di sette anni
Due arresti e un obbligo di dimora: i tre gestivano un giro di droga tra il centro e la stazione

L'operazione è stata portata a termine dalla Squadra Mobile
La sezione antidroga della squadra mobile di Padova ha arrestato due persone ed eseguito un obbligo di dimora nei confronti di tre persone accusate di traffico e spaccio di cocaina.
In carcere sono finiti per un uomo di 24 anni di origini tunisine e la suocera, una donna di 46 anni marocchina; il divieto di dimora in Veneto riguarda un terzo uomo di 31 anni, anche lui tunisino.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i tre, con la complicità di altre due persone - un tunisino di 34 anni di Padova e una marocchina di 40 di Fossalta di Piave, si sarebbero assicurati una stabile e cospicua provvista di droga, con un giro di spaccio nella città euganea. Nei confronti della 46enne la Procura della repubblica di Padova ha chiesto e ottenuto dal Gip anche il sequestro preventivo di un'abitazione in zona Mortise, ritenuta frutto dello spaccio di stupefacenti.
L'indagine è iniziata dopo una perquisizione nel giugno 2022 eseguita dalla Mobile padovana nell'abitazione del 24enne a Campodarsego, individuato dai poliziotti come "capo" di alcuni spacciatori - anche minorenni - tratti in arresto in flagranza, con il sequestro di circa 26.000 euro. Ben presto è emerso pure il ruolo della 46enne, anch'essa dedita al traffico di cocaina, spacciata nel centro cittadino e a ridosso della stazione.
Il ruolo del 31enne tunisino era di nascondere e recuperare la cocaina da spacciare ai clienti; la donna utilizzava la figlia di sette anni per non destare sospetti nelle forze dell'ordine. L'indagata aveva intestato l'abitazione alla figlia, e aveva chiesto l'assegnazione di un alloggio Ater, nonostante avesse un'altra abitazione dove dava ospitalità anche agli spacciatori.
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