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Festa vietata allo Scalcerle. Gli studenti: «Era la prima iniziativa dopo il Covid Voleva essere un momento di gioia»

Gli allievi della scuola dov’è stata vietata all’ultimo la festa di fine anno a causa dello spaccio di droga sono critici vero la decisione del preside

e. sci
1 minuto di lettura
Gli studenti in maglietta nera per protesta contro la mancata concessione dell’autorizzazione alla festa 

«Lo Scalcerle è sempre stata una grande scuola, resa tale dalla sinergia e dall’armonia tra le sue diverse parti, senza personalismi, imposizioni, soprusi. Noi studenti ci siamo sempre sentiti ascoltati, protetti, accompagnati.

Oggi? Dopo tre anni di pandemia, torniamo alla gioia, alla libertà, alla luce della nostra adolescenza e ci sarebbe piaciuto festeggiare con un holi, con i colori dell’estate e della nostra fantasia».

Attacca così un lungo post su Instagram di Chiara Costa, giovane studentessa dello Scalcerle, rappresentante d’Istituto. Il post, condiviso con gli altri rappresentanti, continua: «Ma poiché non abbiamo voluto barattare questa festa con le nostre idee, tutto ciò ci viene impedito. E senza uno straccio di motivazione».

Il lungo sfogo è dovuto al diniego del preside della festa di fine anno. «Lo Scalcerle è la nostra casa, il luogo in cui i docenti ci insegnano a compiere i primi passi nel cammino della vita», continuano i ragazzi, «Siamo stati illusi di essere guidati nella tutela dei nostri interessi e dei nostri desideri, ma in realtà ciò non si è verificato. Solo a condizione che non esprimessimo pareri difformi dalla linea. Nel momento in cui abbiamo osato dissentire non siamo stati più ascoltati.

Non pensiamo la festa fosse dovuta», spiega Chiara, «ma ci aspettavamo una spiegazione e un confronto con il preside». E la droga? «Se queste sono state le ragioni del no perché non ce l’ha detto? Io di droga a scuola non ne ho mai vista, né sentito parlare. Tutto questo sembra emergere all’improvviso nell’ultima settimana e non sono sicura centri con il no della festa». Ancora: «Abbiamo portato la proposta in Consiglio d’Istituto, ma il preside non si è presentato, eppure in 10 – tra prof e genitori – hanno votato per il sì e solo 3 si sono astenuti».e. sci

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