Padova, boom di richieste per i centri estivi: tutto esaurito a giugno
Con la chiusura delle scuole lunedì 12 giugno inizia l’attività che in città coinvolge 2.500 tra bambini e ragazzini. Prezzi inalterati nei convenzionati, aumenti nel privato. Una panoramica delle proposte in provincia
Elvira Scigliano, Silvia Bergamin
Il centro estivo Pegaso in città
Arriva giugno, chiudono le scuole e, nel Padovano, parte la corsa ai centri estivi. Che quest’anno inizieranno il 12 giugno e andranno avanti fino all’8 settembre. Boom di richieste da parte delle famiglie che sono state così veloci da aver già riempito le prime settimane di giugno in numerose strutture. In città sono circa 2.500 i bambini e i ragazzi coinvolti (dai 3 ai 13 anni). Rispetto ai centri estivi convenzionati con palazzo Moroni, i prezzi sono rimasti invariati rispetto all’anno scorso: da 55 euro a 110 euro a settimana a bambino, a seconda che ci sia o meno il pranzo e che l’orario sia fino alle 12. 30 o fino alle 16. Costi popolari per i campus organizzati dalle scuole (pioniere il VII Istituto Stanga-Forcellini-Camin) e per i grest gestiti dalle parrocchie. Mentre si registra qualche aumento per le proposte private che arrivano a costare fino a 200 euro a settimana.
Contributo comunale
Per le famiglie (residenti nel Comune di Padova) con Isee fino a 8.500 euro, è previsto un contributo da parte dell’Amministrazione: 40 euro a settimana, per un massimo di quattro settimane, se con servizio mensa; 20 euro a settimana, per un massimo di quattro settimane, senza mensa.
«I centri estivi sono sempre più un’esigenza – sottolinea l’assessora alle politiche scolastiche Cristina Piva –. I genitori hanno sempre più necessità del tempo pieno. Già 200 bambini hanno chiesto il contributo comunale e altri 233 godono di copertura totale perché segnalati dai servizi sociali. Inoltre abbiamo 73 bambini con handicap a cui garantiamo l’integrazione dell’oss nelle ore pomeridiane – mentre per quelle del mattino ci pensa l’Usl – e per 9 paghiamo interamente. Non a caso avevo chiesto alla Fondazione Cariparo i fondi per organizzare i campus in tutte le scuole. Purtroppo il progetto non è stato finanziato: ci riproverò l’anno prossimo. Tuttavia ci sono Istituti che hanno deciso di gestire i propri fondi proprio per l’estate: il contributo economico per le famiglie è minimo, certamente meno del costo di una baby-sitter e per i bambini mantenere lo stesso ambiente è molto importante. Il VII Istituto è ormai il più esperto, ma vedo che la pratica si sta diffondendo e non solo tra le scuole. La società sportiva Pegaso per esempio, a Mortise, che organizza da sempre i centri estivi con i pony, ha vinto un bando molto interessante per attività gratuite rivolte alle famiglie in difficoltà economica».
Grest
Contraltare al pubblico sono le parrocchie: Sant’Antonino all’Arcella è l’esempio numero uno di solidarietà, animazione e voglia di comunità. Così i patronati di Guizza, Camin, San Gregorio, Cave e Chiesanuova e così via un po’ in tutti i rioni.
Il privato
Quando si parla di centri estivi di qualità, con proposte che spaziano dalla scienza al digitale, dalle lingue straniere agli sport, si parla soprattutto di tre grandi realtà: Cus, Musme e parco Fenice. Il Cus non ha aumentato di un centesimo i prezzi per andare incontro alle famiglie: da 100 a 120 euro a settimana e quest’anno – con la Fondazione Sit, Sport Inclusione Talento – sperimentano da settembre il servizio “back to school” che si tradurrà poi in doposcuola per tutto l’anno prossimo. «Abbiamo voluto resistere all’aumento dei prezzi – dice Francesco Uguagliati, responsabile dei centri estivi – per andare incontro alle famiglie. L’anno prossimo non so se ce la faremo, soprattutto perché la legge sullo sport dal primo luglio ha cambiato le condizioni di pagamento dei nostri tecnici». La Fenice è ormai un punto di riferimento per la pet-experience (quest’anno i cani) e digital camp.
«Quest’anno – aggiunge Andrea Spataros – abbiamo aggiunto brain-camp, attività sulle neuroscienze emotive con l’Università». I costi però sono alti: da 169 a 199 euro, anche se chi si è iscritto in anticipo ha pagato come l’anno scorso. Aumenti anche per il Musme: «Abbiamo dovuto aumentare i costi di 20 euro – rivela Isabella Bonasera, la giovane responsabile – adesso una settimana di centro estivo costa 160 euro, soprattutto a causa dei rincari della mensa e dei materiali per i laboratori. Però abbiamo reintrodotto le uscite come prima del Covid e minicorsi di teatro, spagnolo, filosofia e arte».
In provincia
Tariffe in linea con quelle dello scorso anno e migliaia di bimbi e ragazzi pronti a prendere d’assalto i Centri estivi di tutta la provincia di Padova. Comuni, associazioni, scuole e parrocchie scaldano i motori per accogliere – già dal 12 giugno – i giovanissimi: le iscrizioni sono aperte, in queste ore c’è la corsa per assicurarsi gli ultimi posti disponibili.
A San Pietro in Gu, il Comune in collaborazione con l’associazione “Marathon Fitness & Dance” da lunedì prossimo al 18 agosto ospiterà «una cinquantina di bambini a settimana», spiega il sindaco Paolo Polati, «Negli spazi di scuola, palestre, impianti sportivi e piscine comunali. L’anno scorso abbiamo sfiorato le 900 iscrizioni. I costi rimangono gli stessi del 2022».
Ad Abano Terme l’amministrazione comunale organizza “Giocaestate 2023” , che ha l’obiettivo di coinvolgere bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni: «Per farlo ci avvaliamo delle associazioni presenti sul territorio e con le quali condividiamo le stesse finalità educative», spiega l’assessore Virginia Gallocchio, «Siamo consapevoli del valore educativo e formativo dell’iniziativa e rimaniamo a disposizione per valutare richieste di sostegno da parte di famiglie in difficoltà economica». Con un ventaglio di 11 proposte – due in più rispetto al 2022 e prezzi in linea con la scorsa estate – gli aponensi hanno la possibilità di scegliere tra: il Centro Estivo “Luna Park by Officina del movimento”, che a giugno, luglio e agosto (dal 7 al 20 agosto chiuso) ospiterà i giovanissimi dai 6 ai 13 anni dalle 7. 30 alle 16; il Centro Estivo “Aquaemotin sport Camp”, che dal 19 giugno al 28 luglio, dalle 8 alle 13, farà divertire i piccoli delle elementari; il Centro Estivo “Summer Camp 2023 – giochi e sport”, che si svolgerà dal 12 giugno all’8 settembre, dalle 8 alle 13 oppure dalle 8 alle 16, al Palazzetto dello Sport – Coop 80 e nella Piscina Comunale di Abano.
Ricchissima è anche la proposta di Albignasego, dove una trentina di realtà si attiveranno in questi mesi per coinvolgere bambini e ragazzi in varie attività. A Monselice sono 13 le realtà del territorio – associative e parrocchiali – che a partire dal 16 giugno e fino al 9 settembre apriranno le loro porte a bimbi e ragazzi tra i 3 e i 14 anni: «Il Comune non ha mai organizzato direttamente i Centri Estivi», osserva il sindaco Giorgia Bedin, «La nostra città fortunatamente è ricca di associazioni, che si danno da fare per garantire – da giugno a settembre – numerose attività. Come amministrazione comunale interveniamo con dei contributi a favore delle famiglie che hanno un Isee fino a 30. 000 euro».
Della stessa linea è il collega di Cittadella, Luca Pierobon: l’amministrazione della città murata dell’Alta Padovana non si fa promotrice di Centri Estivi comunali, ma è accanto e sostiene economicamente i nuclei familiari in difficoltà. «La proposta nel nostro territorio è ampia», sottolinea, «Si va dal Cittacamp organizzato dall’As Cittadella (5 settimane totali, dal 12 giugno al 14 luglio, per bambini e bambine nati tra il 2009 e il 2018), al Grest Parrocchiale dal 19 giugno al 28 luglio nel Patronato Pio X. Dal 12 giugno al primo settembre, inoltre, partono i Blu Camp al Centro Nuoto Cittadella». Sul fronte degli orari Pierobon è convinto che si potrebbe fare qualcosa in più per andare incontro alle esigenze lavorative dei genitori: «Sarebbe necessario che i Centri Estivi rimanessero aperti fino alle 18», il suo auspicio.
A Vigonza i Centri Estivi comunali organizzati dalla Polisportiva Union Vigonza e dall’associazione Fantasy di Vigonza sono pronti ad aprire: «C’è la corsa per accaparrarsi il posto, puntiamo al tutto esaurito», la chiosa del sindaco Gianmaria Boscaro, «Le quote non sono aumentate». —
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