Piano ferie in azienda ospedaliera a Padova, più soldi per coprire le assenze
Incremento delle risorse del 30% dei fondi per la copertura dei gettoni per le assenze improvvise. I sindacati: «Manca personale e d’estate è peggio». Tessarin: «Già assunti 80 infermieri»
Simonetta Zanetti
Padova Ha preso il via con l’inizio di giugno il piano ferie dell’Azienda Ospedale Università di Padova, operativo fino al 30 settembre.
Un processo che arriva dopo l’accordo tra Azienda Ospedale Università e sigle sindacali e che ha richiesto un incremento delle risorse del 30% dei fondi per la copertura dei gettoni per le assenze improvvise: «Altrimenti, a causa della carenza cronica di infermieri e Oss non si sarebbe potuto assicurare un periodo adeguato di ferie a tutti» sostiene Alessandra Stivali di Fp Cgil «abbiamo battagliato ma siamo riusciti ad avere le tre settimane di ferie per i dipendenti che lavorano su turni settimanali di sei giorni».
Nel pacchetto gettoni, quindi, sono finiti altri 100 mila euro, 310 mila in tutto.
«Il problema è che le ferie estive arrivano con due graduatorie ancora aperte» spiega Achille Pagliaro della Cisl «sono stati assunti i primi 80 infermieri, ma questo non significa che siano già tutti in servizio, solo che intanto sono stati chiamati, tuttavia ci vuole tempo per andare a regime. Speriamo che nel 2024 non si arrivi a fine maggio a definire il piano ferie, bisognerebbe farlo a marzo, in modo da avere tempo per mettere in campo anche un eventuale piano B».
Aggiunge la Uil: «L’acquisto di pacchetti con cui pagare straordinari e gettoni non dovrebbe essere un metodo, ma al momento è l’unico che garantisce il riposo necessario» sostiene Luigi Spada «c’è il problema degli infermieri e degli Oss, certo, ma anche dei tecnici di radiologia. Un Hub di terzo livello come l’Azienda ha bisogno di più personale e meglio pagato.
Ed è questo che chiediamo alla Regione, di andare oltre il turnover». Chiosa Luigino Zuin di Nursing Up: «Siamo passati da anni in cui per questo scopo si mettevano 50 mila euro, a oggi in cui sono 310 mila e sono soldi del comparto che si potevano usare per altri progetti invece che per garantire un diritto» chiarisce «senza contare che, a proposito di infermieri, cominciamo ad assistere a una migrazione dall’Azienda all’Usl 6».
Il piano ferie prevede, in sostanza, che nelle Unità operative in cui è prevista la riduzione del personale, questo venga destinato a unità omogenee o in quelle in cui non sia richiesta la presenza di particolari specialità; mentre la programmazione della riduzione delle sale operatorie si dovrà tenere conto della disponibilità dei posti letto.
Una strategia realizzata dopo un’analisi preventiva dei fabbisogni e una ricognizione del trend di utilizzo dei posti letto. Nei giorni in cui è partita la riorganizzazione, tuttavia, si è registrata la presenza di letti bis in qualche Medicina. Questo, unitamente ad alcune riorganizzazioni interne, potrebbe causare qualche disagio.
«Mi occupo di piani ferie da 35 anni» spiega il direttore sanitario dell’Azienda Ospedale Università Michele Tessarin «e siamo nell’ambito di un riassetto che non definirei particolarmente draconiano. La carenza del personale infermieristico è un problema noto a livello nazionale. Noi abbiamo già assunto la prima tranche di 80 ed entro l’estate ne chiameremo altri 40».
Quanto ai disagi che avrebbero causato qualche tensione in Azienda, aggiunge: «In questi giorni abbiamo fatto i conti con il trasferimento di alcuni reparti, prima con lo spostamento della Nefrologia dal Giustinianeo, quindi il passaggio di una Medicina dal Policlinico al Monoblocco che sarà concluso per l’inizio della settimana prossima e la riorganizzazione di un blocco operatorio.
Questo può provocare qualche malumore ma fa parte del lavoro. Quanto alla presenza di alcuni letti bis, può capitare in area medica ma sono momenti intercorrenti e numeri molto limitati che gestiamo senza problemi. Inoltre, ferma restando la garanzia dell’urgenza, d’estate c’è meno richiesta e l’elezione viene ridotta per garantire il diritto alle ferie».
Dal canto loro i sindacati assicurano che vigileranno: «Adesso si verifica qualche letto bis in Medicina, ma è fisiologico» conferma Pagliaro «il problema, nel caso, sarà a luglio e soprattutto agosto quando esplodono le situazioni di fragilità, ma noi saremo lì per monitorare». —
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