Società partecipate del Comune di Padova, stop al limite dei due mandati
Ok della giunta per dare continuità a chi lavora a progetti del Pnrr come nel caso di Aps Holding impegnata con il tram
Luca Preziusi
Giuseppe Farona, presidente di Aps Holding
Sergio Giordani elimina il limite dei mandati all’interno delle società partecipate del Comune. Non saranno più al massimo due, ma almeno fino alla fine della sua “missione” da sindaco, potrà rinominarli anche per una terza o una quarta volta.
Da Palazzo Moroni motivano lo stop ai due mandati, che prima di sbarcare in consiglio comunale sarà discussonella commissione Politiche economiche presieduta da Nereo Tiso, con la scelta di dare continuità a determinate cariche da tempo impegnate in progettazioni importanti legate al Pnrr.
Inevitabilmente però la decisione rischia di alimentare polemiche politiche, con l’opposizione pronta a marcare a uomo tutte le prossime nomine ed evitare che le partecipate si trasformino in uffici di collocamento.
Stando alla motivazione emersa dai corridoi del municipio, i progetti del Pnrr sono molti, ma pochi quelli che riguardano opere in cui sono coinvolte le partecipate.
È il caso di Aps Holding al 100% del Comune, per la quale probabilmente è stata pensata la delibera. È infatti la società che fa da stazione appaltante per le due nuove linee del tram e vede al suo interno cinque cariche assegnate direttamente dal sindaco non lontane dalla scadenza del mandato.
Si tratta del presidente Giuseppe Farina, dell’amministratore delegato Riccardo Bentsik (figura per cui però già non esiste limite di mandato, tant’è che ricopre quel ruolo dal 2014) e dei consiglieri Veronica Fioretto, Paola Valbonesi e Nicola Bettiato.
Il presidente ha un compenso annuale lordo di 27 mila euro, Bentisk di 77 mila, mentre tutti gli altri di 8 mila euro. Tutti sono arrivati alla fine del secondo mandato, ma con questa decisione presa dal primo cittadino, approvata in giunta martedì, potranno essere riconfermati.
Potenzialmente, quando scadrà il prossimo, a meno che non vengano cambiate ancora le regole, potranno nuovamente essere nominati anche dai successori di Giordani. La delibera vale fino alla scadenza del suo mandato, ma è il consiglio comunale poi a dover fare retromarcia eventualmente. Altrimenti rimane valida.
Aps si sta occupando direttamente delle linee Sir2 e Sir 3. Farina e Bentsik nell’ultimo anno hanno lavorato ai bandi e alla progettazione, quindi secondo la giunta Giordani andare a sconvolgere le gerarchie potrebbe essere di ostacolo ad un’opera da 400 milioni di euro che dev’essere pronta entro il 2026.
Ma non esiste solo Aps come partecipata del Comune. In scadenza adesso c’è il Maap. Il presidente Maurizio Saia è al primo mandato, quindi la sua eventuale riconferma (in dubbio dopo l’appello di alcuni grossisti al sindaco per non riconsacrarlo) non passa attraverso questa decisione, che invece potrebbe riguardare il consigliere Franco Zecchinato.
Mentre in Hera è Alessandro Melcarne a poterne usufruire quando scadrà il mandato da consigliere, per cui ha un gettone da oltre 60mila euro annui.
Dentro Interporto le cariche date a Mario Liccardo, Umberto Zampieri e Barbara Degani, scadono alla fine di quest’anno ma sono fresche, mentre in Padova Hall i mandati di Monica Balbinot e Antonino Pipitone scadranno a fine 2024.
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