Busa di Vigonza: sventrano la cassaforte della villa e fuggono con Rolex, soldi e gioielli
Il furto da 30 mila euro è avvenuto nell’abitazione dell’imprenditore Sergio Tognon: «Casa violata, ora ci resta un senso d’insicurezza totale»
Giusy Andreoli
Per una sola ora la villetta di via VIII Febbraio a Busa di Vigonza è rimasta deserta, tanto è bastato ai ladri per introdursi e portare a compimento un furto a quattro zeri.
È di oltre 30 mila euro il bottino che i predoni sono riusciti a portarsi via martedì pomeriggio sventrando la cassaforte dell’imprenditore Sergio Tognon. Tanti anche i danni materiali, che ammontano ad alcune migliaia di euro.
La scoperta dell’intrusione è stata fatta alle 18.30 dalla moglie di Tognon, che era uscita appena un’ora prima. Sul posto sono subito arrivate le pattuglie di Pionca di Vigonza e di Noventa Padovana, ma i ladri erano già lontani.
Inizialmente sembrava che si fossero portati via anche Charlotte, una delle due pinscher. La cagnolina si era invece nascosta sotto un letto, rimanendo incastrata. Evidentemente per sfuggire a un’aggressione.
Il furto ha tutta l’aria di essere stato studiato e programmato. Forse gli autori tenevano anche d’occhio i movimenti dei Tognon e hanno atteso il momento giusto. Per introdursi nella proprietà hanno spaccato il motorino del cancello elettrico e forzato il portoncino d’ingresso con un piede di porco.
Dopo aver rovistato in due stanze, i malfattori si sono concentrati sui quadri, spostandoli fino a trovare dietro ad uno la cassaforte a muro, che hanno tagliato con un flessibile che si erano portati dietro insieme al levarino.
Dentro il forziere i proprietari vi custodivano diversi monili in oro, alcuni con pietre preziose, in parte cari ricordi di famiglia cui tenevano particolarmente. C’erano poi la fede nuziale di Tognon e un paio di orologi, fra cui un Rolex che il padrone di casa aveva comperato diversi anni fa, del denaro contante.
Purtroppo il furto non è coperto da assicurazione, che il derubato stava concordando con un assicuratore.
Sconvolto e amareggiato Sergio Tognon. «Ci hanno portato via tutto, ma sarebbe stato peggio se avessimo trovato le cagnoline morte oppure rapite», commenta. «Charlotte non riuscivamo a trovarla, l’abbiamo chiamata senza avere esito. Poi abbiamo sentito un rumore, era incastrata sotto il letto, terrorizzata. Cherie invece girava per le stanze un po’ intontita. Qualcosa sicuramente le hanno fatto. Penso che siamo stati fortunati perché non eravamo in casa, non so cosa avrebbero potuto farci, pure accoltellarci visto che niente li ha fermati. Se ne sono fregati che fosse giorno, delle telecamere. Non hanno paura di niente loro, le leggi sono fatte per tutelare i delinquenti e sarà ancora peggio».
Adesso è caccia agli autori, sul fatto indagano i carabinieri di Pionca di Vigonza. «Qualcuno ha visto girare una macchina con targa gialla, magari sarà stata anche rubata per l’occasione, oppure viaggiano apposta con targhe strane. Vedremo cosa emergerà dal video delle telecamere, ho chiamato un tecnico per poterlo visionare», conclude Tognon. «Rimane dentro un senso di insicurezza totale, quello è il fattore peggiore. Non dormi la notte, senti un rumore e ti svegli, non ti senti più libero di andare a fare un giro in montagna, vai via sempre col magone».
I commenti dei lettori