Padova, al voto 4.500 bengalesi: all’Arcella si elegge il “parlamento” locale
I seggi sono stati allestiti all’interno del PalAntenore in piazza Azzurri d’Italia. Per tutta la giornata la piazza vicino allo stadio Colbachini è stata invasa dai votanti
felice paduano
La comunità bengalese al voto il 3 giugno a Padova
I bengalesi in tutta la provincia di Padova sono 4.500, di cui 3.000 solo in città, quasi tutti residenti all’Arcella. Sabato 3 giugno dalle 8 alle 20 sono andati a votare per eleggere il proprio “parlamentino locale”.
I seggi sono stati allestiti all’interno del PalAntenore in piazza Azzurri d’Italia. Per tutta la giornata la piazza vicino allo stadio Colbachini è stata invasa dai votanti. La campagna elettorale è risultata simile a quella delle elezioni in Italia. Solo che, nel caso delle elezioni bengalesi all’estero, l’invito a votare per un determinato candidato si può fare anche nei pressi dei seggi.
I candidati erano 21 per lista. Tutti maschi, ma con l’obbligo di votare ed eleggere l’unica donna candidata. In Bangladesh le donne possono votare dal 1971 ed attualmente, dal 2009, il premier è una donna: Sheik Hasina.
Bastava mettere una X su una delle due liste e si dava l’ok per eleggere tutti i candidati iscritti nell’elenco, compresa l’unica donna per lista. Non tanto marcata la differenza politica tra le due liste.
Come ha spiegato Salim El Maoued, il medico palestinese dell’associazione Stella Polare, a cui sono iscritti tanti bengalesi, una lista si muove politicamente per avere una comunità più laica e moderna rispetto a quella attuale con una visione della società più vicina ai valori europei, mentre l’altra tende a mantenere vive anche in Italia le tradizioni di vita ispirate alla religione musulmana.
Tra i leader politici presenti, anche il presidente uscente Sakkar Zaman.
Presenti anche i carabinieri di Padova Principale per garantire l’ordine pubblico. «Tutto si è svolto in un clima di assoluta tranquillità» spiega il luogotenente Giovanni Soldano «tra loro anche tante donne».
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