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Padova, l’Azienda ospedaliera assume 11 ostetriche: «Ma ne servono di più»

È uno dei settori in cui si fatica a trovare personale. Il sindacato: «Stabilizzare anche il tempo determinato»

Simonetta Zanetti
1 minuto di lettura

Una ostetrica in sala parto

 

L’Azienda Ospedale Università ha assunto 11 ostetriche a tempo indeterminato. A fine novembre la dirigenza delle risorse umane aveva chiesto ad Azienda Zero di partecipare all’indizione di una procedura concorsuale per rispondere alla carenza di personale che affligge anche questa specialità. Il concorso ha dato esiti nei primi giorni di maggio. Da qui la richiesta della Direzione Risorse Umane di procedere immediatamente all’assunzione.

Quella delle ostetriche è un’altra delle professioni sanitarie complessivamente in crisi, per cui c’è difficoltà di reperire professioniste e per cui, anche quando vengono indetti i concorsi, le graduatorie vengono esaurite velocemente.

«Quella delle ostetriche è una carenza strutturale che non riguarda solo l’Azienda Ospedale Università, ma anche l’Usl 6» conferma Alessandra Stivali, segretaria generale della Fp Cgil di Padova «E’ un problema che possiamo rapportare al quello degli infermieri. Per sopperire a questa difficoltà nel 2022 sono stati stabilizzati i contratti a tempo determinato e questa potrebbe essere una soluzione da riproporre, oltre ovviamente a quella dei concorsi».

Ma, aggiunge la Fp Cgil, il problema della difficoltà a reperire professionalità nell’area materno-infantile non si limita solo alle ostetriche, ma coinvolge anche le operatrici sociosanitarie di sala parto.

«In questo scenario» prosegue Stivali «ci dobbiamo anche misurare con assenze lunghe e l’aumento delle richieste di malattie professionali anche in queste figure, cose che incidono ulteriormente sulle presenze». Per tornare a rendere appetibili queste professioni, sostiene quindi la Fp Cgil: «È necessario trovare il modo per valorizzare le professionalità e aumentare le indennità di questi che sono lavori molto impegnativi soprattutto all’interno degli ospedali. Anche per fronteggiare la concorrenza del privato che con lavori di screening e accompagnamento richiama queste professionalità».

Di fatto, quindi, l’assunzione di 11 ostetriche è un passo importante per tamponare le difficoltà del settore, ma non sufficiente: «La strada è quella di stabilizzare anche chi ha contratti a tempo determinato» conclude Stivali «nell’attesa che vengano banditi nuovi concorsi e tenendo conto che tutta la filiera dell’area materno-infantile è in sofferenza: «Un lavoro di prevenzione passa anche per il miglioramento delle condizioni, considerando che questi settori sviluppano continuamente nuove competenze e sono diventati sempre più complicati, per cui c’è necessità di personale sempre più specializzato» conclude.

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